Francesco Tortora per www.corriere.it
Il rapporto delle Nazioni Unite
CAMPI DI PRODUZIONE DELLA COCAINA
La produzione di cocaina batte tutti i record. Lo confermano le statistiche presentate nel "World Drug Report 2019", l'annuale rapporto pubblicato dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC). Secondo lo studio il 2017, anno al quale il rapporto fa riferimento, è stato l'anno d'oro della produzione di cocaina che ha registrato un aumento del 25% rispetto all'anno precedente. In totale sono state prodotte 1.976 tonnellate di polvere bianca. Queste cifre confermano un trend già manifestatosi nel 2016 quando la produzione di cocaina aveva registrato un aumento di un quarto rispetto all'anno precedente.
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La produzione
Uno dei motivi del boom è legato all'estensione delle colture in Colombia. Nel Paese sudamericano infatti si registra il 70% della produzione mondiale di cocaina e i terreni in cui si coltivano piante di coca sono aumentate del 17% nel 2017: è una delle conseguenze dell'accordo di pace concluso nel 2016 tra il governo e le FARC, che ha permesso ai criminali di prosperare anche in territori precedentemente controllati dai guerriglieri.
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Il boom della domanda in Occidente
Il motivo principale del boom è l'aumento della domanda in Occidente. La cocaina prodotta è assorbita principalmente dai mercati nordamericano ed europeo. E' difficile misurare con precisione il livello di consumo, ma il rapporto stima che ci siano circa 18,1 milioni di persone che facciano uso della polvere bianca ovvero lo 0,4% della popolazione mondiale che ha tra i 18 e i 64 anni.
I consumatori nel mondo
Un alto consumo di cocaina si registra in Oceania (Australia e Nuova Zelanda, 2,2% della popolazione), America del Nord (2,1%), Europa (1,3%) e Sudamerica (1 %). In tutte queste sotto-regioni - si legge nel rapporto - negli ultimi anni la richiesta e il consumo di cocaina è aumentato sensibilmente.
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I sequestri
I sequestri di cocaina nel 2017 sono aumentati del 13% rispetto all'anno precedente, anche grazie alla migliore cooperazione internazionale, raggiungendo le 1.276 tonnellate.
Il declino dell'oppio
Secondo il rapporto delle Nazione Unite la produzione di oppio è crollata per la prima volta in due decenni, con un calo del 25%. In totale, nell'anno 2018, sono state prodotte 7.790 tonnellate di oppio. Il declino è dovuto in particolare ad un calo del 17% del suolo coltivato a papavero in Afghanistan, che rappresenta oltre l'80% della produzione mondiale.
OPPIO AFGHANISTAN
Domanda crescente di oppiacei
Nonostante il calo della produzione, l'uso di oppiacei continua a crescere in tutto il mondo, soprattutto in Nord America. In generale i derivati dell'oppio sono assunti da 53,4 milioni di persone nel mondo e nel 2017 si sono registrate nei soli Stati Uniti 47 mila decessi causati da prodotti sintetici. In particolare l'aumento delle morti negli Usa è dovuto all'uso del fentanyl, un oppiaceo sintetico 50 volte più potente dell'eroina e facilmente reperibile su prescrizione medica.
Cannabis, la droga più richiesta
La cannabis resta la droga più richiesta nel mondo con 188 milioni di consumatori. In diversi Paesi è legalizzata o tollerata. In totale - conclude il rapporto - fanno uso di droghe circa 271 milioni di persone, pari al 5,5% della popolazione globale di età compresa tra i 15 e i 64 anni, mentre si stima che 35 milioni di persone soffrano di disturbi legati all'uso di stupefacenti.
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