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    LA PUBBLICAZIONE DEL CABLO USA SUI SOLDI RUSSI È ANCHE UN MESSAGGIO ALLA MELONI – WASHINGTON NON È PREOCCUPATA PER UN’EVENTUALE VITTORIA DELLA “DRAGHETTA”, CHE SI PROCLAMA CONVINTA ATLANTISTA (ANCHE SE IL SUO TRUMPISMO NON CONVINCE BIDEN), MA NON SI FIDA DI SALVINI - GIÀ NELL'AGOSTO DEL 2020 IN UN REPORT SI EVIDENZIAVANO I RAPPORTI OPACHI FRA LA LEGA E MOSCA. IL NUOVO DOSSIER SULLE INGERENZE DI PUTIN NEI PAESI EUROPEI POTREBBE ESSERE UN'ULTERIORE SPINTA ALL'ACCORDO TRA FDI E PD (MAGARI CON IL "GARANTE" DRAGHI COME PREMIER – DAGOREPORT


     
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    Alberto Simoni per “La Stampa”

     

    MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI A CERNOBBIO MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI A CERNOBBIO

    L'Amministrazione Biden ha condiviso i dettagli del report di intelligence diffuso martedì, con 110 Paesi - fra cui tutti quelli che parteciperanno al Summit delle democrazie di dicembre - ma è alle ambasciate di 24 nazioni che è stato recapitato il cablogramma del segretario di Stato Antony Blinken in cui si spiegava ai diplomatici come relazionarsi con i governi messi più a rischio per le interferenze russe.

     

    POST DI ADOLFO URSO A WASHINGTON POST DI ADOLFO URSO A WASHINGTON

    Quel che il Dipartimento di Stato Usa, tramite un portavoce, evidenzia è che le azioni di Mosca sono globali e rappresentano una sfida «per le società democratiche». A meno di due settimane dal voto, per l'Italia la diffusione del report ha però un effetto ben diverso. Tanto da far dire alla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: «Quando l'intelligence Usa ci racconterà quanto spende per i politici italiani?». Provocazioni che a Washington non raccolgono. Ma chiarimenti e surplus di informazioni, gli americani sono comunque chiamati a fornirli. Il famoso "cable" di Bliken in una miriade di altre informazioni diplomatiche - come da prassi - potrebbe comunque essere arrivato sui desk dell'ambasciata di Via Veneto a Roma.

     

    Il senatore Adolfo Urso, presidente del Copasir, è a Washington per una missione di 48 ore. Ieri, tolti i panni di inviato di Giorgia Meloni, ha indossato quelli istituzionali. Dapprima ha ribadito che «al momento non risulta coinvolta l'Italia, ma le cose possono cambiare».

     

    antonio tajani matteo salvini giorgia meloni cernobbio antonio tajani matteo salvini giorgia meloni cernobbio

    Quello che Urso auspica è che quando domani il sottosegretario Franco Gabrielli sarà al Copasir, ci saranno maggiori dettagli e si potrà fare chiarezza: sul cablo, sui soldi e sui tentacoli russi nel nostro Paese. Per questo nei colloqui che Urso ha avuto ha chiesto all'Amministrazione Usa di condividere lungo l'asse governo-governo i documenti e le informazioni necessarie.

     

    La decisione di svelare le manovre del Cremlino risale a metà estate. Non è un caso che il report sia stato condiviso in queste ore in un'ulteriore azione di pressione nei confronti di Mosca le cui sorti sul terreno di battaglia in Ucraina sono ora più incerte.

    Ci sono in questo senso alcuni segnali che gli osservatori hanno evidenziato.

     

    volodymyr zelensky antony blinken volodymyr zelensky antony blinken

    Nello stesso giorno Biden ha avuto una videoconferenza con i leader de G7, Blinken si è recato a Kiev; Austin ha incontrato il Gruppo di contatto a Ramstein e 24 ore prima William Burns, capo della Cia, ha denunciato la debolezza russa. In questo affondo a tutto campo, a Washington però si teme che Mosca possa scegliere l'escalation che oltre ad avere una componente bellica - le armi tattiche atomiche - ne ha una politica, cioè tentare un affondo per incrinare l'unità del fronte occidentale e far passare la politica delle sanzioni come il suicidio per gli europei.

     

    E puntare su partiti vicini e alleati, finanziandoli, è la strada più redditizia. Guardando all'Italia, a Washington si osserva che se Meloni offre garanzie sul fronte dell'atlantismo, lo stesso non si può dire di Salvini la cui opposizione alle sanzioni e diverse uscite filo russe anche di recente, hanno alzato la soglia di attenzione in vista delle elezioni del 25 settembre. Già nell'agosto del 2020, in un report Cover foreign money, si evidenziavano i rapporti opachi fra la Lega e Mosca.

     

    MATTEO SALVINI E PUTIN MATTEO SALVINI E PUTIN

    Il ricorso alla declassificazione di materiale di intelligence si inserisce inoltre nel solco di una strategia che Washington ha intrapreso sin dall'inizio del duello con Putin sull'Ucraina ed è mirato a depotenziare, svelandole in anticipo, mosse e intenzioni russe. Lo si è visto sul fronte militare, su quello economico e anche in materia di fake news e propaganda. Già in luglio Biden aveva annunciato sanzioni ad hoc legandole «all'influenza maligna e alle interferenze elettorali». Quello è stato il momento in cui si è deciso di trasformare un provvedimento in un'azione più sistemica ordinando la stesura del rapporto.

     

    MATTEO salvini E VLADIMIR putin MATTEO salvini E VLADIMIR putin

    Blinken nel cablogramma ha anche accennato ai metodi che Mosca usa per minare «l'integrità e la fiducia nelle istituzioni democratiche». Il finanziamento a partiti e movimenti amici passa per regali e donazioni corpose, a valigette di denaro contante sino a conti deposito in cryptovalute. Molti dei fondi - ritiene l'intelligence - sono stati spostati tramite società di comodo basate nei paradisi fiscali. Think tank e associazioni hanno goduto di sponsorizzaioni di eventi e conferenze.

     

    Ma questo, dicono gli americani, potrebbe essere solo la punta dell'iceberg. E le ramificazioni sono ancora da svelare. Certo è che il report - e questo evidenzia ancora di più il senso della lotta contro le autocrazie diventata una cifra di questa Amministrazione - cita anche «la Cina e altri attori» che seguono l'esempio e il modello russo. Il messaggio è quindi a Putin, ma Xi Jinping non è immune.

     

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    SALVINI PUTIN SALVINI PUTIN

    SALVINI PUTIN SALVINI PUTIN salvini con la maglietta di putin salvini con la maglietta di putin salvini putin salvini putin WOJCIECH BAKUN CONSEGNA POLEMICAMENTE A SALVINI LA MAGLIETTA DI PUTIN WOJCIECH BAKUN CONSEGNA POLEMICAMENTE A SALVINI LA MAGLIETTA DI PUTIN

     

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