Marco Antonellis per Italia Oggi
conte emiliano
Questo passaggio sulle presidenze delle commissioni parlamentari ha molto preoccupato il Pd. Fra liti nei 5Stelle e «doppi giochi» di Italia Viva, «se questa è la maggioranza che dovrà eleggere il Capo dello Stato stiamo messi male. Altro che i 101...» dice un onorevole pd, ricordando la fronda che colpì Prodi ai tempi di Bersani.
Non per niente tra gli scenari al vaglio dei partiti, anche se non lo ammetterebbero mai nemmeno sotto tortura, c' è anche quello di una soluzione «alla Cossiga» con le dimissioni anticipate dell' uomo del Colle per consentire all' attuale parlamento di rileggere immediatamente un presidente in continuità con quello attuale, onde evitare che, in caso di crollo improvviso dell' attuale maggioranza e di voto anticipato fossero i sovranisti a designare il Capo dello Stato.
conte emiliano
Dalle parti del Colle non vogliono nemmeno sentirne parlare. Il passaggio decisivo per la legislatura ci sarà comunque con le Regionali. «Ma andranno bene per noi, meglio di quello che dice Salvini» assicurano dal Nazareno.
La partita clou si giocherà in Puglia che sarà l' Ohio d' Italia: secondo i più attenti osservatori per il Pd non dovrebbero esserci problemi in Toscana e in Campania (anche se in Toscana il partito di Renzi è dato dai sondaggi sotto al 4%) mentre in tutte le altre regioni, Puglia esclusa, dovrebbe farcela più o meno agevolmente il centrodestra. La Puglia, tra l' altro, è terra natia del premier Conte e quindi importante anche simbolicamente.
Questa regione decreterà chi avrà vinto e chi avrà perso: «Se il centro-destra vincerà con più di 2 regioni di scarto (4/5 a 2) e tra queste ci dovesse essere anche la Puglia per palazzo Chigi potrebbero essere dolori» spiegano dalla maggioranza. Comunque, fino a metà settembre il governo continuerà a galleggiare.
giorgia meloni raffaele fitto carlo fidanza a varsavia con jaroslaw kaczynski e la delegazione del pis
Intanto, in casa Pd non si perde di vista nemmeno il Campidoglio e già si sta pensando a chi prenderà il posto di Virginia Raggi. Posto che al Nazareno non vogliono nemmeno sentir parlare della riconferma della sindaca uscente (magari i 5 Stelle potranno dire la loro, quando arriverà il momento, in Regione Lazio con la candidatura unitaria di Roberta Lombardi) il nome in pole position per Roma è quello di David Sassoli: «Il suo mandato in Europa scadrà giusto in tempo per permettergli di competere come sindaco della capitale» spiegano fonti di vertice del Nazareno.
Tra l' altro Sassoli è stimatissimo sia dalle parti del Quirinale (con il quale ha stretto fortissimi rapporti negli ultimi mesi per via delle recenti vicende europee) che in Vaticano.
berlusconi salvini meloni fitto
Insomma, per il Pd il vero e unico nome in pista è quello dell' attuale presidente dell' assemblea di Bruxelles, sicuramente contento per la scelta di Donato Bendicenti a corrispondente Rai dalla capitale belga: tra i due corre da sempre grande stima. Sempre a proposito di Rai, nei giorni scorsi l' ex segretario Pd Walter Veltroni ha incontrato l' amministratore delegato Fabrizio Salini. Qualcosa bolle in pentola, magari un nuovo programma tv?
FABRIZIO SALINI walter veltroni foto di bacco