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    "UN INCIDENTE CHE SI POTEVA EVITARE" - LA RABBIA DELLA FAMIGLIA DI WILLIAM DE ROSE, RIDER 31ENNE VITTIMA DI UN INCIDENTE STRADALE A LIVORNO MENTRE STAVA FACENDO UNA CONSEGNA - "PER GUADAGNARE DI PIÙ DOVEVA FARE PIÙ CONSEGNE POSSIBILI E SULLE NOSTRE STRADE NON C'È MOLTA SICUREZZA" - I SINDACATI: "I RIDER LAVORANO A RITMI SOSTENUTI CHE NON AIUTANO A MANTENERE LA SICUREZZA. MA OLTRE AL CASCO CI SONO ALTRI STRUMENTI DI PROTEZIONE PERSONALE TIPO IL GIUBBOTTO CON AIRBAG, IL CUI COSTO NON PUÒ PERÒ ESSERE SOSTENUTO DAI LAVORATORI CHE GIÀ GUADAGNANO POCO…"


     
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    Grazia Longo per “la Stampa”

     

    william de rose william de rose

    Il suo sogno era il rugby, ma lavorava come rider. L'ultima corsa di William De Rose, 31 anni, ha il sapore amaro di chi deve affrettarsi a più non posso per portare a casa uno stipendio dignitoso. William consegnava pizze e pasti a domicilio per conto dell'App Deliveroo e nel tardo pomeriggio di venerdì, in sella al suo motorino a Livorno, si è scontrato contro un Suv.

     

    incidente william de rose incidente william de rose

    «Mio fratello era un gran lavoratore - ricorda il fratello Federico Mannino, 38 anni, pizzaiolo - molto serio e molto scrupoloso. La dinamica dell'incidente è ancora da chiarire ma dalle foto che ho visto credo che lui avesse ragione, perché temo che il Suv Maserati gli abbia tagliato la strada. Ma certo per guadagnare di più William doveva fare più consegne possibili e sulle nostre strade non c'è molta sicurezza». Rider da due anni, William anche in precedenza aveva lavorato come fattorino.

     

    william de rose william de rose

    «Ci teneva molto al suo lavoro - prosegue Federico - e pensare che anche io ho provato a farmi assumere come rider ma alla fine non ce l'ho fatta e quindi continuo a fare il pizzaiolo. Sono sconvolto al pensiero che William sia morto mentre lavorava, purtroppo i rider vanno a orari e per pagare le bollette di casa bisogna lavorare. Quando mi hanno telefonato ero al ristorante, stavo preparando le pizze e in un attimo mi è crollato il mondo addosso». Alla rabbia e alla frustrazione per «un incidente che chissà, forse si poteva evitare», si aggiunge la nostalgia per gli scampoli di vita vissuta.

     

    william de rose william de rose

    «Anche se avevamo padri diversi con William ci siamo sempre sentiti fratelli e non fratellastri. Condividevamo la passione per lo sport, da ragazzo William è addirittura stato un campione di rugby e poi, quando ha smesso, ha iniziato ad allenare i ragazzini e a giocare con me a calcetto». William si era impegnato molto, facendo pratica nelle giovanili nell'Etruschi Rugby Livorno, fino ad arrivare a giocare nella rappresentativa under 20. Purtroppo il bisogno di lavorare non gli ha consentito di fare il salto in prima squadra.

     

    incidente william de rose incidente william de rose

    Aveva però proseguito a coltivare la sua passione allenando i ragazzini, e quando ha smesso si è dedicato al volontariato. «Per alcuni anni ha collaborato con la Svs, la Società di soccorso di Livorno - rammenta Marco Brucioni, proprietario del ristorante dove lavora Federico -. Posso dire che era un ragazzo molto generoso e un gran lavoratore. Era molto affezionato al fratello e proprio un paio di giorni fa era passato a salutarlo al ristorante».

     

    Rider Rider

    Parole di affetto anche da parte dell'ex convivente di William, Federica Rivola, 32 anni: «Ci eravamo lasciati lo scorso dicembre, ma eravamo rimasti in buoni rapporti. Sono devastata all'idea che ora non ci sia più. Ha fatto una fine assurda». Parole di cordoglio anche da parte della società Deliveroo, che ha diffuso un comunicato: «Desideriamo esprimere le nostre più sentite condoglianze e il nostro sentimento di vicinanza verso i familiari, abbiamo appreso la notizia con grande dolore e sconcerto. La dinamica non è ancora chiara. Stiamo contattando le autorità che sono intervenute sul posto per metterci a loro disposizione. Stiamo contattando la famiglia alla quale siamo e saremo vicini».

    Rider Rider

     

     Intanto non si placa la polemica per la sicurezza mentre ci si guadagna da vivere. «Un nuovo morto sul lavoro - sostiene la Cgil di Livorno - una nuova tragica ferita per l'intera città. L'auspicio è che le autorità preposte facciano al più presto chiarezza sulla dinamica dei fatti. Al Comune di Livorno chiediamo l'apertura di un tavolo per confrontarci sulle misure eventualmente applicabili al fine di migliorare la sicurezza dei rider all'interno del traffico cittadino.

     

    RIDER DELIVEROO RIDER DELIVEROO

     Da tempo a livello nazionale ci stiamo battendo in prima fila per garantire a questi lavoratori maggiori tutele e maggiore sicurezza, ma si può e si deve fare di più». E Filippo Bellante, segretario provinciale di Livorno Nidil-Cgil incalza: «Purtroppo i rider lavorano a ritmi sostenuti che non aiutano a mantenere la sicurezza. Ma oltre al casco ci sono altri strumenti di protezione personale tipo il giubbotto con airbag, il cui costo non può però essere sostenuto dai lavoratori che già guadagnano poco, 3-4 euro a consegna. Serve una riflessione con le piattaforme del delivery per discutere di dispositivi di sicurezza».-

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