Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
sputnik V
Dopo l' Ungheria, ora è la Repubblica Ceca a voler utilizzare il vaccino russo Sputnik V senza aspettare il via libera dell' Ema. Il premier ceco, Andrej Babis, ha dichiarato ieri alla Cnn Prima News : «Non possiamo aspettare l'Ema». Il premier ungherese Viktor Orbán si è spinto ancora più avanti e si è fatto somministrare il vaccino cinese Sinopharm contro il Covid-19: «Vaccinato!», ha scritto su Facebook. L' Ungheria è quindi anche il primo Stato dell' Unione ad acquistare e autorizzare l' uso di vaccini cinesi.
Le regole Ue consentono a uno Stato membro l' autorizzazione per uso di emergenza di un medicinale e quindi anche di un vaccino in circostanze eccezionali com' è la pandemia. Lo Stato membro si prende la responsabilità della scelta e decide autonomamente quali dati sono necessari per l' autorizzazione e quali requisiti imporrà per l' uso. È il tipo di autorizzazione adottato dal Regno Unito a dicembre, quando faceva ancora parte dell' Ue, per dare il via libera all' uso dei vaccini Pfizer-BioNTech e AstraZeneca prima del parere dell' Ema.
ORBAN SI FA INOCULARE IL VACCINO CINESE
Londra ha superato i 20 milioni di vaccinati con una sola dose e i nuovi casi sono diminuiti nelle ultime settimane del 40%. La diffusione del virus nelle sue varianti ha avuto un' impennata in Repubblica Ceca.
La Germania oltre due settimane fa ha ripristinato i controlli alle frontiere. Il sistema sanitario ceco è in difficoltà. Praga ha chiesto aiuto anche ad altri Paesi, nei giorni scorsi Israele ha promesso 5 mila dosi. Ora l' apertura al vaccino russo. Solo il 10 febbraio scorso il premier Babis aveva detto che la Repubblica Ceca avrebbe aspettato l' Ema prima di usare lo Sputnik V. Anche l' Austria è in trattative con Mosca. Non è ancora chiaro però se la procedura per l' approvazione dell' Ema sia stata effettivamente avviata. Mosca sostiene di aver già presentato la domanda, l' Europa dice no.
vaccino sputnik
Al di là delle dosi disponibili c' è anche un problema di vaccinazioni nei Paesi Ue. Secondo gli ultimi dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che si riferiscono al 21 febbraio scorso, Praga aveva somministrato il 74,3% sul totale delle dosi ricevute dai produttori ammessi nell' Ue. Il tipo più usato è quello di Pfizer-BioNTech. Il 3,9% ha ricevuto una dose e il 2,4% anche la seconda. L' Ungheria ha invece usato meno della metà (44,6%) delle dosi ricevute.