Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “La Stampa”
navalny
Alexey Navalny riemerge dalla sua odissea nell'Arcipelago Gulag in una delle sue isole più ghiacciate e remote, dove il Cremlino l'ha spedito a scontare la nuova pena di 19 anni in "regime speciale". Dopo venti giorni di sparizione, in cui molti suoi seguaci avevano temuto il peggio, il capo dell'opposizione russa è stato trovato dagli avvocati nella sua nuova prigione, la colonia correttiva IK-3 del distretto Yamalo-Nenetsky.
Il penitenziario porta il nome in codice di "Lupo polare", ed è forse il carcere più remoto e duro della Russia, che si trova oltre il circolo Polare, nei ghiacci eterni della Siberia. Un luogo dove lasciare ogni speranza, situato nel villaggio Kharp, un puntino in mezzo al nulla sulla mappa, a due mila chilometri da Mosca [...]
Una punizione esemplare per il prigioniero politico che Vladimir Putin non chiama mai per nome, condannato non soltanto a due decenni di carcere duro, ma soprattutto all'isolamento, al silenzio, umano e politico.
LA PRIGIONE SIBERIANA IN CUI È STATO DEPORTATO NAVALNY
Un silenzio che Navalny già ieri si è rotto con un post su Instagram, i cui contenuti sono stati affidati agli avvocati che l'hanno potuto incontrare il giorno di Natale (che in Russia non è festa, visto che la chiesa ortodossa di Mosca segue il calendario arcaico che ha un ritardo di tre giorni rispetto a quello laico). Il tono è canzonatorio e ottimista, come quasi sempre nei messaggi di Navalny dal carcere: «Ciao, sono il vostro nuovo Babbo Natale», esordisce, per poi raccontare di «non avere le renne, ma in compenso ci sono enormi pastori pelosissimi, molto belli», tenuti al guinzaglio dalle sue guardie, «con i mitra, le muffole calde e gli stivali di feltro».
navalny in aula alla lettura della sentenza 3
Kharp si trova nella zona del permafrost, in questo momento è immersa nel buio perenne della notte artica, la sua stazione ferroviaria porta come secondo nome il romantico "Aurora boreale", ma Navalny non sarà probabilmente in gradi di godere dell'"esotismo polare" : la sua cella «affaccia su un muro», e la passeggiata si svolge in un ambiente che di fatto è «la cella a fianco, poco più grande, con la neve sul pavimento».
La condanna di Navalny - 19 anni per aver fondato una "organizzazione estremista", dopo essere già stato condannato per "truffa" - prevede infatti la reclusione in un carcere di massima sicurezza, senza la possibilità di vedere altri detenuti e di comunicare con il mondo .
IL VIAGGIO DI NAVALNY PER LA PRIGIONE IN SIBERIA IK-3
Il "Lupo polare" - che ha ospitato già altri detenuti politici, come il regista ucraino Oleg Sentsov e il socio di Mikhail Khodorkovsky, Platon Lebedev, che ci ha trascorso otto anni - non è collegato alla rete postale carceraria "Fsin-pismo", e le uniche lettere che vi arrivano sono quelle cartacee, che già nella prigione precedente di Navalny, a Vladimir, vengono regolarmente bruciate dalla censura. Per raggiungere Kharp da Mosca ci vogliono circa tre giorni di viaggio, e le visite degli avvocati e dei familiari nel regime speciale sono molto limitate.
È il luogo ideale dove rinchiudere un politico ribelle, che proprio prima della sua sparizione aveva invitato i suoi seguaci a votare «per chiunque tranne Putin» alle elezioni di marzo prossimo.
alexei navalny in carcere
[...] Nel suo messaggio affidato ai social, Navalny racconta di aver compiuto un viaggio lunghissimo nella carrozza custodita: da Vladimir a Mosca, da Mosca a Chelyabinsk, poi Ekaterinburg, Kirov, Vorkuta, una delle capitali dei Gulag staliniani, e infine Kharp. Per tutto questo tempo i suoi collaboratori e avvocati l'hanno cercato: il direttore della Fondazione anticorruzione, Ivan Zhdanov, ha dichiarato ieri di aver inviato 618 interrogatori, e ha mandato i legali a ispezionare numerosi carceri giudiziari russi, mentre sostenitori e informatori cercavano di districarsi «nella massa di fake» e depistaggi. [...]
alexei navalny in carcere alexei navalny proteste pro navalny in russia navalny in aula alla lettura della sentenza 2