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    LA RIVOLUZIONE A COLPI DI “ZAPPA” – TRENT'ANNI FA MORIVA FRANK ZAPPA, AUTODIDATTA MUSICALE E SPERIMENTATORE TOTALE: CON IL SUO PRIMO ALBUM NEL 1966, “FREAK OUT”, MISCHIÒ ALTO E BASSO, BLUES, CLASSICA, ROCK E JAZZ – ODIAVA LA DROGHE, TANTO DA PROIBIRLE ANCHE AI SUOI MUSICISTI – POCO PRIMA DI ESSERE STRONCATO DA UN TUMORE ALLA PROSTATA, SI CANDIDÒ ALLA PRESIDENZA DEGLI STATI UNITI CON LO SLOGAN PROVOCATORIO: “POTREI MAI FAR PEGGIO DI RONALD REAGAN?”


     
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    Estratto dell’articolo di Maria Luisa Agnese per “Sette - Corriere della Sera”

     

    zappa zappa

    Il ragazzo che avrebbe rivoluzionato la musica aveva fatto la sua lunga gavetta nei sobborghi delle città americane: Baltimora, Miami, San Diego, Lancaster, coltivando la passione per la cultura underground e per ogni tipo di sonorità. Da randagio che era riuscito a fatica a liberarsi di una famiglia supercattolica di italica migrazione (papà Francis, severo e antagonista, era nato col nome di Francesco a Partinico in Sicilia) mangiava perlopiù noccioline per riuscire a mantenersi, e viveva in uno studio di registrazione per immergersi tutto il giorno e anche la notte nei suoi suoni e nelle sue sperimentazioni.

     

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    Quando nel 1966, dopo tante peregrinazioni reali e mentali, il talentuoso Frank Zappa, autodidatta musicale e sperimentatore sociale, pubblica Freak out! con il suo gruppo Mothers of Invention, il mondo della musica si ferma in ascolto. Un disco sfidante, definito già ai tempi il primo concept album, che mischiava ogni genere di strumenti e di musica, dal blues al rock, al jazz, alla classica alla contemporanea.

     

    Fondato su ispirazioni colte, da Edgard Varèse a Igor Stravinskij a Stockhausen Zappa padroneggiava con sicurezza il mix alto basso della scena musicale. Anche nei testi fortemente sarcastici cambiava le regole e i codici e, a cominciare dal titolo (dare di matto ma anche spaventare), prendeva di petto l’America dominante con le sue televisioni, e la sua ignoranza. Who are the Brain Police? si chiede Zappa in una canzone, con il verso «La polizia del cervello sta arrivando. Attento, ho detto attento, scendi» ripetuto ossessivamente.

     

    […]

     

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    Era anche un intellettuale e un profeta della controcultura, ma Zappa, che sicuramente voleva il successo, lo pretendeva alle sue condizioni e quando Kurt Loder della rivista Rolling Stones gli ha chiesto se lui con il gruppo Le Madri fossero diventati emblema della scena freak di Los Angeles, Zappa ha risposto: «È stato un fenomeno molto breve, in realtà. Perché appena è arrivato sui giornali, è morto. È stato un successo antropologico molto fresco per un anno e poco più, fino a quando è arrivato su Time magazine».

     

    Ma Paul McCartney si inchina e dice che non ci sarebbe stato Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band senza quell’album. Intanto Frank pubblica Absolutely free, con Brown Shoes Don’t Make It, che venne descritta come «l’intera musica compressa in soli 8 minuti». E poi ancora Uncle Meat del 1969 dove la sua ironia torna a casa e canta in italiano Tengo ’na minchia tanta.

     

     

    frank zappa in audizione al senato 2 frank zappa in audizione al senato 2

    […] il direttore d’orchestra Pierre Boulez lo incorona come talento assoluto del Novecento: «Come musicista Zappa era una figura eccezionale perché apparteneva a due mondi: quello della musica rock e quello della musica contemporanea». E tutto ciò, gran paradosso, ottenuto senza farsi contaminare dalla dominatrice del periodo, la droga: disgustato dopo una fuggevole fumata di erba, la proibiva anche ai suoi musicisti.

     

    […] in nome della libertà totale, quella sancita dai padri costituenti, incrocia le lame addirittura con Tipper Gore, la moglie del futuro vicepresidente Al, che per difendere i bambini dalla pornografia musicale aveva lanciato nel 1985 un’Associazione (Parents Music Resource Center, Pmrc) per controllare i testi dei dischi in uscita.

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    Lui va a testimoniare in un’audizione al Senato Usa, un evento mediatico che dura 5 ore in cui Zappa tra l’altro paragona l’Associazione a chi «si propone di eliminare la forfora tramite la decapitazione».

     

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    Chiude presto la sua vita: a 52 anni, il 4 dicembre 1993, per un tumore alla prostata. Peccato, perché poco prima, sempre più arrabbiato con il suo Paese, Zappa si era candidato Presidente con lo slogan «Potrei mai far peggio di Ronald Reagan?». Chissà che America sarebbe stata se, per un ghiribizzo della storia, il beffardo turboanarchico Zappa ce l’avesse davvero fatta?

    Frank Zappa - illustrazione di Max Ramezzana Frank Zappa - illustrazione di Max Ramezzana frank zappa e la moglie frank zappa e la moglie frank zappa frank zappa Frank Zappa Frank Zappa frank zappa e claudia cardinale by richard avendon frank zappa e claudia cardinale by richard avendon frank zappa john lennon yoko ono 3 frank zappa john lennon yoko ono 3 frank zappa john lennon yoko ono 2 frank zappa john lennon yoko ono 2 zappa alex winter 8 zappa alex winter 8 frank zappa frank zappa Frank Zappa F Frank Zappa F zappa alex winter 5 zappa alex winter 5 zappa alex winter 4 zappa alex winter 4 frank zappa frank zappa frank zappa e claudia cardinale by richard avendon 5 frank zappa e claudia cardinale by richard avendon 5 zappa alex winter 7 zappa alex winter 7 zappa alex winter 6 zappa alex winter 6 zappa alex winter 2 zappa alex winter 2 zappa:erie zappa:erie

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