Estratto da corriere.it
luca bottura cover
Invece di recensire un programma, oggi parlo di un libro che è tutto un programma: «Meno male che Silvio c’era» di Luca Bottura, edito da Baldini+Castoldi. Ora spiego i motivi. È un libro che parla molto di tv ed è scritto come fosse la sceneggiatura di una trasmissione folle che non andrà mai in onda; per questo conviene leggerlo subito. Affrettatevi.
La struttura del libro offre diverse stratificazioni: parla di Silvio Berlusconi, ovviamente, ma anche delle prime esperienze televisive del «giovane» Bottura, arruolato in quella magica categoria che sono gli «autori» televisivi (una piccola compagnia di giro, possibilmente instabile); parla soprattutto di molte persone che hanno lavorato nelle tv di Berlusconi a cominciare da Guglielmo Zucconi e Giorgio Bocca, ingaggiati perché quelli della Fininvest volevano «usurpare pubblico alla Rai tramite contenuti non (ancora) troppo sgangherati.
(...)
silvio berlusconi e la tv 5
Bottura insinua che per un certo periodo Viale Mazzini e Cologno Monzese avessero lo stesso indirizzo, come quella volta che il già citato Cattaneo portò a Sanremo nientemeno che Adriano Celentano (era la famosa volta, lo ricordo a Bottura che era nella schiera degli autori, addetto a Mogol, che Celentano insolentì in diretta un critico tv). Non so se esiste un Paese in cui la vita politica è così intrecciata con quella televisiva: format e sostanza, come recita il titolo di un capitolo. Secondo Bottura in Berlusconi si rifletteranno molti politici: Beppe Grillo, Gianfranco Fini e, da ultima, Giorgia Meloni, come se ci fosse una curiosa coincidenza tra elettore e spettatore.
silvio berlusconi e la tv 4 giorgio bocca e natalia aspesi silvio berlusconi e la tv 2 giorgio bocca silvio berlusconi 1 silvio berlusconi e la tv 1 silvio berlusconi e bettino craxi silvio berlusconi e la tv 3 LUCA BOTTURA