Marco Antonellis per Dagospia
conte salvini
Matteo Salvini da ieri sera ha spinto il piede sull'acceleratore per combattere la "santa alleanza" PD-5 Stelle (magari arricchita anche da spezzoni di Forza Italia). Perché? Per un motivo molto semplice, spiegano i big di via Bellerio: "Al Capitano sono giunte voci che l'accordo sia praticamente cosa fatta" tanto che sulla scrivania di Palazzo Chigi ci sarebbe già un timing, al momento strettamente riservato: domani stesso Conte va da Mattarella per dimettersi, rapidissimo giro di consultazioni del Colle con il Premier che torna venerdì al Quirinale per essere rispedito alla Camere. A quel punto Giuseppe Conte lascerebbe passare il weekend per ripresentarsi in Parlamento all'inizio della prossima settimana con il nuovo governo già bello che fatto.
matteo salvini e matteo renzi si incrociano in senato
Questo è lo scenario che da ieri innervosisce non poco Matteo Salvini tanto che proprio ieri, non a caso, sosteneva che è da tempo che i due partiti ci stavano lavorando. Il Premier Conte vuole fare in fretta prima che le forze centrifughe prendano il sopravvento.
Parlando del Pd, chi è che vorrebbe inserire Maria Elena Boschi nel governo, a mó di polizza assicurativa sulla sua durata futura onde evitare che Matteo Renzi faccia brutti scherzi come paventato anche da Carlo Calenda: in molti indicano Dario Franceschini.
Si dice sia lui che avrebbe suggerito l'idea a Nicola Zingaretti per togliere a Renzi la golden share che avrebbe in mano grazie ai suoi trenta parlamentari. Stesso pensiero che agita i sonni di Casaleggio e dei grillini: "Se vuole Renzi può anche fare il commissario europeo, basta che ci dia rassicurazioni sul governo". Insomma, i 5Stelle attendono un segnale forte dal senatore di Rignano.
maddalena e gianni letta
In Forza Italia, intanto, ci si chiede il motivo della discesa in campo di Gianni Letta a favore del nipote Enrico ma soprattutto a favore dell'intesa tra Forza Italia, PD e 5Stelle: c'è chi guarda all'infornata di nomine di Stato in arrivo la prossima primavera.
Povero Salvini: tutto ormai sembra congiurare contro di lui. Ma c'è una cosa che spaventa i vertici leghisti più di ogni altra: la saldatura dei due partiti giustizialisti per antonomasia, PD e 5Stelle. La coalizione dei due partiti da sempre più vicini alla magistratura non sarebbe certo un buon viatico per il futuro politico di Matteo Salvini.
conte salvini