Estratto dell’articolo di Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”
ignazio la russa.
Per un governo la cui presidente auspica «una vera pacificazione nazionale», il 25 Aprile si avvicina in un clima politico litigioso e divisivo come mai prima. L’ultimo spunto polemico lo ha fornito il presidente del Senato, affermando che «nella Costituzione non c’è l’antifascismo». Parole che hanno sollevato l’indignazione delle opposizioni e spinto Ignazio La Russa a rettificare.
E fra tre giorni toccherà a Giorgia Meloni celebrare la sua prima Festa della Liberazione da presidente del Consiglio del governo più a destra della storia del Dopoguerra. Un appuntamento che molti a sinistra sembrano aspettare come un test di antifascismo, dopo che la premier ha ricordato i 330 morti delle Fosse Ardeatine come «trucidati in quanto italiani».
ignazio la russa sergio mattarella giorgia meloni
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Il 78° anniversario della data che commemora la ritirata dei tedeschi e dei soldati della Repubblica di Salò arriva in una atmosfera parlamentare lacerata, prova ne sia il duello due giorni fa al Senato sulle mozioni contrapposte di centrodestra e centrosinistra.
L’opposizione non ha votato il testo della maggioranza perché non conteneva la parola «antifascismo» e dai banchi della destra è partito il coro: «Vergogna». Ed è lo stesso termine a dividere i due blocchi, a seguito delle dichiarazioni di La Russa in un colloquio con Repubblica, che era nato con l’intenzione di lanciare un messaggio di unità nazionale.
ignazio la russa. 2
[…] quel che la segretaria Elly Schlein dichiara a Riano, dove ha reso omaggio al monumento dedicato a Giacomo Matteotti, ucciso nel 1924 dalle squadracce fasciste: «Ho sentito le parole di La Russa, ha detto che l’antifascismo non è in Costituzione. Ma l’antifascismo è la nostra Costituzione».
La seconda carica dello Stato un «revisionista che nega l’antifascismo», come sostiene la ex presidente della Camera Laura Boldrini? «Un fascista», come afferma assumendosene tutte le responsabilità l’onorevole Nico Stumpo? È lo stesso La Russa a respingere critiche e accuse. Spiega che il suo riferimento «non era all’antifascismo, ma all’assenza in Costituzione della parola antifascismo».
LA STORIA SIAMO A NOI - IGNAZIO LA RUSSA BY MACONDO
Dispiaciuto per le polemiche e le «strumentalizzazioni», il presidente resta convinto di voler facilitare un «percorso di pacificazione». La prossima mossa, che a giudizio del fondatore di FdI dovrebbe «mettere d’accordo tutti», sarà celebrare il 25 Aprile non solo rendendo omaggio all’Altare della Patria, ma anche volando a Praga: per visitare il campo di concentramento nazista di Theresienstadt e per deporre una corona al monumento di Jan Palach, con l’intenzione di stigmatizzare in un colpo solo i due totalitarismi del ’900.
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La correzione di rotta di La Russa non convince l’Anpi, che lo invita a «studiarsi la storia». Per Federico Fornaro, bersaniano del gruppo Pd alla Camera, il presidente del Senato è rimasto indietro rispetto alla svolta di Fiuggi, quando Gianfranco Fini condannò come «male assoluto» il fascismo: «Il tentativo di La Russa di riscrivere la storia non ha come obiettivo la pacificazione, ma la parificazione». […]
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