Marco Giusti per Dagospia
ATTENTI AL GORILLA
“Sono nato a Carate Brianza, datemi lo ius soli!” urla il gorilla doppiato da Claudio Bisio nella scena più divertente e politica del film. Insomma. Cosa fare con un gorilla lombardo trapiantato a Salerno che viene affidato a un avvocato pasticcione, Frank Matano, che sta divorziando con la moglie, Cristiana Capotondi, e che la nostra giustizia definisce ambiguamente “persona non umana”? L’idea di partenza di questo nuovo film diretto da Luca Miniero, Attenti al gorilla, sì proprio come la vecchia canzone di Georges Brassens poi tradotta in milanese da Nanni Svampa e in italiano da Fabrizio De André, non è male.
ATTENTI AL GORILLA
E non sono male neanche i tanti attori presenti sul set, da Lillo Petrolo, il miglior amico e coinquilino dell’avvocato Matano, Diana Del Bufalo, la parrucchiera che gli ha affittato una stanza uso ufficio dentro al suo negozio, Francesco Scianna, il medico che vorrebbe risposera la Capotondi, Massimo Di Lorenzo come cattivo, Salvatore Misticone in un cammeo, Nunzia Schiano, solo come voce, mamma di Lillo.
Anche se è il gorilla, che nasconde come ai tempi del Crodino, qualcosa di più di un mimo, Peter Elliott, attore e clown inglese di grande esperienza che ha sempre recitato il primate, da King Kong, Gorilla nella nebbia, Buddy, Greystoke, agli spot del Crodino, il punto centrale e il vero spettacolo, perché sembra vero e si muove perfettamente.
ATTENTI AL GORILLA
Certo, in questa situazione di commedia, con la voce di Bisio e l’ombra del Crodino, questo gorilla clown aggiunge un tono davvero demenziale alla storia, che il regista giura aver ripreso da un fatto di cronaca. E magari, visto che siamo nella zona della favoletta per bambini, il film avrebbe avuto bisogno di qualche ambiguità sessuale in meno, il gorilla cerca di farsi ( o si fa?) Lillo dopo 37 anni di astinenza come l’animale di Brassens. O di capovolgere la cosa, rendenderlo più soprendente con una vera storia d’amore con Lillo e meno toni da favoletta per bambini.
Miniero e le sue sceneggiatrici, Giulia Gianni e Giulia Neri, scelgono di stare nel mezzo, forse per cercare di prendere due tipi di pubblico diversi. E Miniero ritorna ancora una volta pure al modello del suo fortunato Benvenuti al sud, il salernitano Matano e il nordico gorillesco Bisio, l’ambientazione costiera, i tanti personaggi minori.
ATTENTI AL GORILLA
Ne viene fuori un film davvero grazioso, dove i due protagonisti, Matano e Capotondi, giocano le parti in commedia con eleganza, e l’idea del gorilla, quasi una guaglianonata (da Nicola Guaglianone, lo sceneggiatore più presente nella nostra commedia in questo periodo), cerca di muovere il tutto in maniera infantile e bizzarra.
Non tutto funziona, diciamo, ma il film si vede con piacere, Lillo, anche se è un po’ in ombra, fa ridere come sempre, Diana Del Bufalo è una sorpresa, e il gorilla, che è uno spettacolo grazie alla competenza di Peter Elliott, piacerà ai bambini. Malgrado sia citata nel titolo, la celebre canzone di Brassens non è nemmeno fischiettata. In sala da giovedì 10 gennaio.