Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”
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Per Stefano Bonaccini varrà lo schema classico: in posizione ancillare ci sarà una donna. Nello specifico, una quarantenne con solida esperienza e notevole pedigree politico: Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo. La richiesta sarebbe stata avanzata, la trattativa ancora in corso.
È il gioco delle coppie, che dalle parti del Nazareno è andato sempre di moda. Non è un caso se fin dalle origini la presidenza del partito, salvo sporadiche eccezioni, è stata appannaggio dell'altra metà del cielo: figura più simbolica che operativa, utile a compensare - da Rosy Bindi in giù - l'eccesso di testosterone immanente al vertice democratico. Di recente assai rammaricato perché in fondo a decenni di lotte e di proclami è stata la destra a infrangere per prima il soffitto di cristallo di Palazzo Chigi, non le compagne sistematicamente penalizzate.
BONACCINI - PAOLA DE MICHELI - ELLY SCHLEIN ALLA MANIFESTAZIONE PD A PIAZZA SANTI APOSTOLI
Ecco perché il ticket più sorprendente, qualora prendesse corpo la manovra, è senza dubbio quello vagheggiato da De Micheli con Gianni Cuperlo. Avvistati l'altro ieri in Transatlantico a parlare fitto fitto per quasi un'ora, l'ex ministra dei Trasporti avrebbe insistito per avere al suo fianco il deputato triestino che è fra i più autorevoli esponenti della sinistra interna. Lui sarebbe però rimasto sul vago, ancora incerto se candidarsi in prima persona, o sostenere uno degli sfidanti in pista.
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Oggi dovrebbe sciogliere la riserva, ma prima ha un dilemma da risolvere. I Dems di Andrea Orlando, riuniti l'altra sera fino a tardi, sarebbero orientati a convergere su Schlein, con tanto di mandato affidato al capocorrente: l'ex ministro del Lavoro - insieme a Peppe Provenzano che ha fatto da apripista - dovrà adoperarsi per radunare intorno alla pasionaria bolognese i vari pezzi della sinistra divisa. Per loro, dunque, l'ipotesi De Micheli non esiste, mentre non è un mistero che Cuperlo consideri Schlein troppo movimentista, lontana dalla sua cultura e dal suo modo di intendere la militanza rossa.
ELLY SCHLEIN
Nel frattempo la deputata, già vice di Bonaccini in Emilia, ha indicato l'ex margheritino Francesco Boccia come coordinatore politico della sua mozione. Una mossa studiata per coprirsi al centro e neutralizzare l'accusa, lanciata dall'ala cattolica del Pd, di voler snaturare il partito, sbilanciandolo sugli ex Ds. Lei tuttavia nega che si tratti di un tandem: «La mia sarà una squadra larga, un collettivo», non si stanca di ripetere.
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Perciò ha pensato bene di chiedere a Pina Picierno di correre con lui. Detentrice, lei, di una serie di atout che possono tornare utili: è meridionale, è giovane (a 41 anni nel Pd si è tali), ha un prestigioso incarico in Europa. Un ticket glocal, cosa c'è di meglio per il nuovo Pd?
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