DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Estratto dell’articolo di Sofia Mattioli per "La Stampa"
«Cosa dire dei ricordi?» la voce di Pete Doherty sussurra all'inizio del documentario Peter Doherty: Stranger In My Own Skin, diretto dalla regista (e moglie) Katia de Vidas. Non solo un viaggio nella cronologia artistica di Doherty, […] ma un flusso di coscienza, faccia a faccia con la macchina da presa, tra stanze vuote, dipendenze e distese sconfinate di un villaggio francese dove Doherty vive, attraversate solo dalla sua voce.[…]
pete doherty in his cell the sun
Perché il suo ritratto versione documentario si intitola "Stranger in My Own Skin"?
«Alla base c'è l'idea è che forse non senti che la pelle è davvero tua. È così che mi sento a volte, ho anche scritto un brano intitolato Stranger in My Own Skin. Credo che questa sensazione sia insita nel documentario e che Katia (De Vidas) catturi i miei momenti di estrema ansia. A quei momenti si riferisce il titolo. A volte mi sento come se fossi un alieno nella mia stessa pelle».[…]
La scrittrice Jude Ellison Sady Doyle aveva chiamato "trainwreck" quel processo morboso che il successo porta con sé. In altre parole, tutti, soprattutto chi ti ha messo su un palco o su un piedistallo vuole che tu cada…
«La gente vuole che tu fallisca sempre, anche prima di diventare famoso. Non so quando ho iniziato ad amare la musica, quello che so è che quando avevo 16 anni e mi piaceva Jarvis Cocker andavo a scuola vestito come lui, con i pantaloni a zampa. Era come attraversare le Badlands. Ero bersaglio non solo di critiche verbali ma anche di minacce fisiche. Così è diventata una missione resistere. Sono stato preparato fin da piccolo agli attacchi. E in un certo senso ti rende più forte, se vuoi andare avanti».
Crede che la sua carriera abbia subito l'ombra ingombrante di una rappresentazione parziale legata alle dipendenze?
«I tabloid! Non si possono contrastare, persino la Famiglia Reale è sotto attacco. Ho provato a reagire in mille modi diversi ma ogni volta ho peggiorato le cose. Sono davvero senza volto. Hanno un'infrastruttura enorme o perlomeno la avevano prima dei social all'inizio degli anni Duemila. Una star sbronza per strada è come un agnello al macello. Ma si sa a cosa si va incontro. Chi ha un certo tipo di carattere, forse un po' esibizionista, gode dell'aspetto performativo di queste cose. E c'è a chi piace solo vedere le proprie foto ma odia il resto, come è successo a me».
Cos'è stata la creatività per lei? Cosa, invece, è andato dissolvendosi?
«Come un animale selvatico nella foresta credo di aver trascorso molto tempo da solo, soprattutto ai tempi delle dipendenze. Un sacco di tempo in solitudine, in una stanza d'albergo o in un appartamento, con una chitarra in mano. Mi chiedo spesso quali siano le canzoni che mi siano sfuggite, quelle che non ho mai registrato. Non mi interessava registrare». […]
pete doherty amy winehouse (3)pete doherty the sunpete doherty e katiapete doherty (2)pete dohertypete doherty a likely ladpete doherty kate mosspete doherty amy winehousepete doherty carl baratpete doherty amy winehouse (2)
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
FLASH! – MARIA ROSARIA BOCCIA CONTRO TUTTI: L’EX AMANTE DI GENNY-DELON QUERELA SANGIULIANO (GIÀ…
DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA…