23 aprile 2009 - LE PRIME VOLTE ALLE FESTE DEL PRESIDENTE C'ERANO DEPUTATE, ATTRICI, MANAGER. ADESSO SONO SOPRATTUTTO ESCORT
Concita De Gregorio per "l'Unità"
sabina began 16
Tempo fa ho conosciuto una giovane procuratrice legale che lavora in un celebre studio di avvocati della capitale. Precaria, molto volitiva, piuttosto bella. Lamentandosi degli incerti del mestiere ed elencandoli ne ha enumerato ad un certo punto uno non censito finora tra i disagi classici dei lavoratori flessibili.
«E poi anche alle feste del Presidente ormai ti trovi in compagnia di chiunque. Le prime volte c'erano deputate, attrici, manager. Insomma persone con una professione. Adesso sono soprattutto escort e la mosca bianca sei tu che lavori».
papi girl
Ho osservato, per prendere tempo, che anche le escort (accompagnatrici da catalogo, ultimamente autrici di libri editi da prestigiose case editrici su «come renderlo schiavo in perpetuo», testimoni di eccezione a certi processi di risonanza transoceanica, ospiti nei talk show a giorni alterni per illustrare le caratteristiche del loro tipo di part time) sono professioniste, lavorano eccome.
Lei scuoteva la testa mirando l'oliva con lo stuzzicadenti, sembrava avvilita davvero allora mostrando comprensione ho domandato: ma poi quali feste, scusi? «La festa di compleanno, per esempio». L'ultima volta alla festa di compleanno del Presidente c'erano quasi solo escort e lei si era sentita sola.
FRANCESCA LANNA E GIADA DE MICHELI CON DUE PAPIS GIRLS resize
È ovvio che a questa storia non ho creduto e non ci credo, si sa che certa gente le spara per darsi un tono, tuttavia per non deluderla le ho chiesto: e cosa avete fatto, alla festa? Brindato, ballato? «Un po' di tutto, le solite cose per divertirsi, le cose che piacciono a lui, spettacolini». Così, col diminutivo.
berlusconi e i conti delle papi-girls
«Poi ci ha regalato la solita farfalla, le disegna lui. Eccola è questa qui. Ogni tanto incontro una che non conosco con la farfalla al collo e penso ma guarda, anche lei. Una volta, con una, ce lo siamo anche dette: anche tu?». La farfalla l'ho vista, la portava al collo: ha un bordo d'oro e le ali trasparenti tempestate di piccoli strass. Forse brillanti, può essere. La procuratrice mi ha detto che ne sono state fatte fare centinaia.
Che storia inattendibile, no? Certamente falsa però per assonanza mi è tornato in mente quel primario che regalava una Cinquecento a ogni infermiera con cui aveva una relazione, il parcheggio dell'ospedale pieno di macchine uguali e di ostili sguardi obliqui. Così, siccome mi dispiaceva che pensasse che non le credevo, gliel'ho raccontata. «A me una macchina mi avrebbe fatto più comodo», mi ha risposto seria e con un sospiro ha infilzato l'oliva.
18 giugno 2009 - UNA SQUILLO DA 2 MILA EURO PER IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera
palazzo grazioli
Ci sono almeno tre ragazze che hanno confermato di aver preso soldi per partecipare alle feste a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa. Due sono state interrogate dal pubblico ministero a Bari, l'altra a Roma. Hanno raccontato i dettagli, tanto che una di loro ha chiesto e ottenuto il permesso di poter andare all'estero «per un po'» sostenendo di «temere per la mia sicurezza».
gianpaolo tarantini 3
Anche Patrizia D'Addario è stata ascoltata per oltre cinque ore dal magistrato Pino Scelsi. La candidata alle elezioni comunali con la lista «La Puglia prima di tutto», che ha rivelato le due serate che avrebbe trascorso con il premier nella residenza capitolina, ha poi depositato le registrazioni audio dei suoi incontri e un video dove lei stessa si sarebbe ripresa con un telefonino. «L'ho fatto - ha fatto mettere a verbale - perché così nessuno potrà smentire che sono stata lì».
Tarantini e le squillo
berlusconi palazzo grazioli 8
A gestire le ragazze sarebbe stato Giampaolo Tarantini, l'imprenditore pugliese di 35 anni titolare insieme al fratello Claudio, 40 anni, di un'azienda - la Tecnohospital - che si occupa di tecnologie ospedaliere. Per questo è stato iscritto nel registro degli indagati per induzione alla prostituzione e la scorsa settimana è stato interrogato alla presenza di un avvocato.
Sono gli stessi vertici della Procura di Bari a confermare che «è in corso un'indagine su questo reato in luoghi esclusivi di Roma e della Sardegna», nata da alcune conversazioni telefoniche durante le quali lo stesso Tarantini avrebbe trattato con le ragazze le trasferte e i compensi.
patrizia d'addario
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Il patto con Patrizia
È proprio Tarantini il mediatore che avrebbe portato Patrizia D'Addario alle due feste con Berlusconi. Le era stato presentato da un amico comune che si chiama Max e le disse di chiamarsi Giampi.
Di fronte al pubblico ministero la donna ha confermato che «per la prima serata l'accordo prevedeva un versamento di 2.000 euro, ma ne ho presi soltanto 1.000 perché non avevo accettato di rimanere. La seconda volta - era la notte dell'elezione di Barack Obama - sono rimasta e dunque ho lasciato palazzo Grazioli la mattina successiva.
patrizia d'addario
Quando sono arrivata in albergo la mia amica che aveva partecipato con me alla serata mi ha chiesto se avevo ricevuto la busta, ma io le ho risposto che non avevo ricevuto nulla. Il mio obiettivo era ricevere un aiuto per portare avanti un progetto immobiliare e Berlusconi mi aveva assicurato che lo avrebbe fatto. Giampaolo mi disse che se lui aveva fatto una promessa, l'avrebbe rispettata ».
Il racconto della D'Addario sulle modalità degli incontri coincide con quello verbalizzato dalle altre tre ragazze. Tutte avrebbero specificato di essere state «contattate da Giampaolo che ci chiedeva se eravamo disponibili a partire. Talvolta accadeva poche ore prima e in quel caso i biglietti aerei erano prepagati».
stefano ricucci e gianpaolo tarantini
Le verifiche della procura riguardano adesso gli spostamenti successivi. Le testimoni avrebbero infatti riferito che le modalità concordate prevedevano che, una volta giunte a Roma, loro arrivassero in taxi fino all'albergo indicato e da lì dovevano attendere l'autista di Giampaolo che le prelevava e le portava a palazzo Grazioli.
«Poco prima dell'arrivo - ha sottolineato Patrizia -, ci facevano tirare su i finestrini che erano sempre oscurati. Quando arrivavamo negli hotel ci veniva detto come dovevamo vestirci: abiti eleganti e poco trucco».
berlusconi
La candidata alle comunali ha depositato nella segreteria del pubblico ministero cinque o sei cassette audio e un video che la ritrae davanti a uno specchio e poi mostra una camera da letto. In un fotogramma c'è una cornice con una foto di Veronica Lario. Il magistrato dovrà adesso verificare l'attendibilità di questo materiale con una perizia che accerti se la voce incisa sul nastro è davvero quella del premier e se gli ambienti sono effettivamente interni a Palazzo Grazioli.
La decisione di convocare le ragazze in Procura è stata presa dopo aver ascoltato le intercettazioni telefoniche di Tarantini. Dopo aver verbalizzato la loro versione, sono stati programmati nuovi interrogatori per le prossime settimane. Nella lista del pubblico ministero ci sarebbero diversi nomi: altre giovani che sarebbero state contattate dall'imprenditore e persone che potrebbero aver avuto un ruolo in questa vicenda.
gianpaolo tarantini
L'elenco comprende i collaboratori dello stesso Tarantini, ma anche i politici che avrebbero deciso di mettere la D'Addario in lista per le comunali. Lei ha specificato che non le fu mai proposto di andare a Villa Certosa, in Sardegna, «però Giampaolo mi disse che c'era la possibilità di andare in vacanza all'estero, mi pare alle Bermuda ». Altre si sarebbero invece accordate per partecipare a feste nella residenza presidenziale di Porto Rotondo.
18 giugno 2009 – PATRIZIA D'ADDARIO, LA DONNA AL CENTRO DELLO SCANDALO
Antonio Massari per La Stampa
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patrizia d'addario
Una vita piena di scossoni, insomma, quella di Patrizia d'Addario, nata il 17 febbraio 1967. Fino al tentativo, immediatamente naufragato, d'entrare in politica con il Pdl. Alle ultime elezioni amministrative, candidata con la «Puglia prima di tutto», lista guidata dal ministro Raffaele Fitto, ha collezionato appena sette voti. I suoi rapporti con la giustizia, molto spesso, l'hanno vista «parte offesa». Spesso minacciata o duramente percossa.
Nelle carte giudiziarie, risalenti al biennio 2004 - 2006, viene registrata la sua attività da prostituta: un suo convivente «more uxorio» la «induceva alla prostituzione. Una relazione burrascosa, tra i due, nella quale lo sfruttatore la convinceva a prostituirsi in diversi alberghi, le procacciava i clienti mediante annunci pubblicati su un quotidiano locale e si faceva consegnare parte dei guadagni percepiti con il meretricio. Con l'aggravante di averla picchiata tutte le volte in cui, quest'ultima, manifestava il desiderio di interrompere l'attività».
patrizia d'addario
Un carattere imprevedibile e sanguigno, se è vero che nel dicembre 2006 è nuovamente interrogata in procura. Dopo aver inseguito l'ex convivente, con la propria auto, in autostrada, l'avrebbe spinto fuori dalla carreggiata. L'inseguimento si conclude con un tamponamento all'altezza di Bitonto. Il procedimento giudiziario, invece, si conclude con un'assoluzione: il suo «ex» ritira la querela. Ma ancora nell'estate 2008, a quanto pare, i due si frequentavano. E l'uomo avrebbe cercato di farla prostituire, ancora una volta, addirittura in giro per l'Europa.