Michele Bovi per Dagospia
sigla del tg1 su raiuno
Ogni sera dal lunedì al venerdì sulla rete ammiraglia della Rai va in onda una curiosa doppietta di sigle frutto del copia-copia musicale. La prima, quella del Tg1, è un’astuta rivisitazione risalente al 1952 che l’editore Alberto Curci riuscì a proteggere da contestazioni. Andò peggio alla seconda, quella di Cinque minuti, ovvero la striscia di Bruno Vespa, che nel 1968 fu protagonista di una lite per plagio.
La sigla del Tg1 è andata in onda per la prima volta martedì 9 settembre del 1952: erano le trasmissioni televisive sperimentali della Rai e delle musiche si occupava soprattutto l’editore napoletano Alberto Curci che propose per l’esordio del notiziario quel refrain che da allora a oggi, più volte ristrutturato nell’arrangiamento, è la sigla del più popolare telegiornale italiano.
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A comporre quella breve ma efficacissima melodia fu Egidio Storaci, uno dei musicisti della geniale scuderia napoletana di Curci che comprendeva il compositore Dan Caslar (alias di Donato Casolaro) e il paroliere Michele Galdieri, coppia di autori di colonne sonore di film e della mitica Quel motivetto che mi piace tanto lanciata da Tecla Scarano per la rivista Strade, anno 1932.
Storaci scriveva musiche per il cinema già nella fase di transizione con il muto e dal 1934 era passato a dirigere l’orchestra dell’Eiar, l’ente radiofonico poi rinominato Rai.
Per confezionare la sigla del debuttante notiziario televisivo il maestro Storaci elaborò le prime note di Cuando vuelva a tu lado, una canzone scritta nel 1934 dalla compositrice messicana Maria Grever per l’Orchestra Pedro Via. Il repertorio musicale di Maria Grever era già gestito in Italia dall’editore Curci: il suo brano Ti-pi-tin con le parole di Michele Galdieri era diventato un successo nel 1940 del Trio Lescano.
BRUNO VESPA AL TG1
La somiglianza tra la sigla del telegiornale e Cuando vuelva a tu lado si fece temibile quando la canzone confinata fino a quel momento nell’area sudamericana fu incisa nel 1959 in inglese da Dinah Washington con il titolo What a Difference a Day Makes ottenendo una straordinaria affermazione internazionale. L’abilità dell’editore italiano riuscì a schivare sconvenienti allusioni al plagio.
La musica di apertura del notiziario televisivo era stata inizialmente indicata con il titolo Giramondo. Nell’archivio della Società italiana degli autori ed editori esisteva però già un Giramondo, depositato nel 1933 da Dan Caslar e Michele Galdieri con l’editore Curci. Così per la Siae il titolo venne convertito in un più esplicito Sigla Telegiornale con il solo credito attribuito al compositore Egidio Storaci.
La mancata segnalazione dell’elaborazione dell’opera di Maria Grever fu appianata da una serie di utilizzazioni del brano originario sul mercato italiano. Nell’Archivio della Siae Alberto Curci risulta infatti come autore del testo e subeditore sia di Cuando vuelva a tu lado, sia di What a Difference a Day Makes due depositi che testimoniano l’illimitata fiducia che la compositrice messicana aveva conferito all’editore napoletano.
Al plagio si gridò invece abbondantemente per la sigla adottata da Bruno Vespa per Cinque minuti, la striscia in coda al Tg1 della sera.
cinque minuti, la nuova trasmissione di bruno vespa
La canzone che si ascolta in apertura di programma è Cinque minuti e poi... portata al successo nel 1968 da Maurizio Arcieri. Firmato dai compositori Arturo Prestipino Giarritta e Guido Lamorgese, con il testo attribuito a Herbert Pagani, il brano era in realtà la cover di Who's Gonna Break Your Heart incisa un anno prima per il mercato statunitense da Franco Greco and the Pupi, gruppo sconosciuto in Italia pure se prodotto da Marino Marini, all'epoca una delle nostre voci più popolari nel mondo.
Della canzone furono pubblicate anche due versioni italiane, con il titolo Tu che conosci lei e le parole di Beppe Cardile, affidate a Giuliano e i Notturni e a Paolo e i Crazy Boys.
Who's Gonna Break Your Heart era stata composta da Roye Lee, un musicista americano che aveva collaborato con nomi da empireo assoluto come Elvis Presley e Chet Atkins. I giornali scrissero di processo e di condanna.
cinque minuti, la nuova trasmissione di bruno vespa
“Non ci fu alcun processo. – rivela Roye Lee – Da tempo vivevo in Italia e conoscevo Maurizio Arcieri fin da quando aveva quattordici anni. Proposi Who's Gonna Break Your Heart anche a lui e ai dirigenti della Saar, la sua casa discografica, che però non mi dettero risposta. Poi la brutta sorpresa di Cinque minuti e poi..., con la musica identica al mio brano, firmata da Prestipino, zio di Maurizio e dall'organista Lamorgese che aveva arrangiato il pezzo. Minacciai una citazione in giudizio, Maurizio venne a trovarmi e mi propose di chiudere la vicenda amichevolmente, senza formalizzare alcunché, in cambio di una mia compartecipazione a suoi futuri lavori. Ricevetti un paio di milioni nel giro di qualche anno, certamente spiccioli confronto alle somme incassate dal suo disco”.
L'avvocato Cristiano Romano, legale milanese del musicista americano, conferma: “È vero, non ci fu alcun processo. Maurizio venne tre volte nel mio studio per sbrogliare la matassa, poi risolse tutto a quattr'occhi con Roye Lee”.
bruno vespa foto di bacco
Editori e avvocati hanno lavorato bene. Merito loro se il copia-copia delle sigle di Tg1 e di Bruno Vespa fa parte della storia della musica, non della giurisprudenza.
cinque minuti bruno vespa 4
BRUNO VESPA PIANTEDOSI - CINQUE MINUTI