Gianni Barbacetto per il Fatto Quotidiano
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Aveva dichiarato proprio al Fatto Quotidiano: "Continuo a credere nei giornali e nelle mie testate ho deciso di non licenziare nessuno". Ora, venti mesi dopo quelle dichiarazioni, Daniela Santanchè deve avere cambiato idea: minaccia di chiudere una delle sue due case editrici, la Visibilia Magazine srl, che manda in edicola due "storici" settimanali popolari, Novella 2000 e Visto.
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Lo comunica il comitato di redazione dei due giornali, protestando contro "l' imprenditrice e politica che nei suoi appassionati interventi televisivi si propone come paladina delle professionalità italiane, ma predica bene in pubblico e razzola male nel privato della sua impresa". Ieri ha annunciato la liquidazione della Visibilia Magazine, che aveva acquisito Novella 2000 e Visto nel 2015 da Prs Editore (che a sua volta li aveva avuti in saldo da Rcs-Corriere della sera).
La Magazine si era aggiunta alla Visibilia Editore, società quotata che pubblica Ciak, Pc professionale e Villegiardini. Allora, Santanché aveva dichiarato di essere riuscita "a realizzare un sogno che la riempiva di orgoglio", promettendo il rilancio delle due testate del gossip.
Solo sei mesi dopo, l' orgoglio aveva lasciato il posto alla delusione: Santanchè comunicava perdite per 1 milione di euro e chiedeva per i suoi dipendenti (16 tra giornalisti e impiegati) una pesantissima cassa integrazione, della durata di due anni, con il taglio degli stipendi di quasi il 45 per cento e l' intervento dell' Inpgi, l' istituto di previdenza dei giornalisti italiani, che ha pagato circa un terzo dello stipendio dei suoi giornalisti.
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I sacrifici dei dipendenti e l' intervento dell' Inpgi non hanno prodotto i risultati sperati: i bilanci non sono affatto tornati positivi, i collaboratori non hanno ripreso a essere pagati, le agenzie fotografiche non hanno visto saldate le loro fatture, il Tfr è stato accantonato con gravi ritardi. Ora, dopo un anno di cassa integrazione, Santanchè ha chiesto di ridiscutere le condizioni.
"Con i giornalisti della Visibilia Editore abbiamo firmato un accordo e tutto va benissimo", spiega Santanchè al Fatto. "Quelli della Magazine invece non hanno accettato il dialogo. Hanno stipendi altissimi da 130-180 mila euro l' anno, mi costano 2,2 milioni l' anno più il borderò dei collaboratori. Non è più possibile andare avanti così: i giornali devono stare sul mercato, con spese compatibili con le vendite e gli incassi della pubblicità. Il mondo dell' editoria, lo sappiamo, è cambiato".
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