Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
carlotta benusiglio con la famiglia
Non cercano vendetta Giorgia e Giovanna Palazzi, sorella e madre di Carlotta Benusiglio, la stilista trovata impiccata nel 2016 nei giardini di piazza Napoli a Milano, per la cui morte la Procura vuole che l'ex fidanzato sia condannato a 30 anni per omicidio.
Cosa chiedete alla giustizia?
«Di ridare dignità a mia sorella. Non possiamo restituirle la vita, ma con una condanna potrebbe riavere la dignità che le è stata strappata da Marco Venturi, simulando il suicidio con cui hai voluto instillare negli altri il dubbio che lei non amasse la vita».
Carlotta Benusiglio marco venturi
Venturi è innocente finché non ci sarà, se ci sarà, una condanna definitiva. Potrebbe volerci altro tempo.
«È la legge italiana. Siamo solo all'inizio. La cosa più triste è sentire mia madre che a 73 anni piange dicendo che probabilmente non potrà mai vedere la fine. Questo fa rabbia. Dallo Stato mi aspetterei una maggiore attenzione per le famiglie delle vittime».
Non vi sentite tutelate?
«Non è questo. La Procura ha fatto un lavoro meraviglioso del quale non smetterò mai di ringraziare, ma come ci si può sentire quando passano più di cinque anni prima che un processo cominci? Il problema è il meccanismo che è troppo lento».
carlotta benusiglio 9
Almeno il pm si è pronunciato e tra non molto il giudice emetterà la sentenza di primo grado.
«Questo è il primo punto reale che è stato messo. È stato qualcosa di estremamente positivo perché se il pm chiede 30 anni, significa che sa bene che l'imputato è colpevole, non ha nessun dubbio».
In questi anni, c'è stato un alternarsi tra la tesi dell'omicidio e del suicidio.
«I giudici si sono pronunciati, fino ad ora, solo sulla misura cautelare chiesta per Marco Venturi ben quattro anni dopo la morte di mia sorella. Hanno detto di non poter escludere l'omicidio, ma che non c'erano sufficienti elementi per arrestarlo».
Carlotta Benusiglio
Che persona era Carlotta?
«Una ragazza normale come tante. Aveva tanti sogni, era sensibile, determinata e con una sua fragilità».
Quale?
«Quando è morto nostro padre, noi tutte abbiamo perso un punto di rifermento fondamentale e siamo diventate più fragili. Quando qualche mese dopo ha incontrato Marco, Carlotta si è attaccata a lui con tutte le sue forze pensando di aver trovato la persona giusta. Quando si sta male, ci si sente insicura, è difficile lasciare una persona, a volte anche se è un uomo violento. Se riceveva uno schiaffo, cosa che prima non avrebbe mai tollerato, gli credeva se diceva che non l'avrebbe fatto più».
Carlotta Benusiglio marco venturi
È accaduto spesso?
«È finita più volte in ospedale. Le dissi di farsi delle foto e nasconderle nella memoria del pc. Ne abbiamo ritrovate tantissime, assieme a screenshot di messaggi minatori che lui le aveva mandato e alle lettere in cui lei gli descrive esattamente quello che aveva subito. È addirittura arrivato a dire che Carlotta era autolesionista e tirava le testate contro i muri. Lo ha denunciato quattro volte prima di essere uccisa».
marco venturi e carlotta benusiglio
Ha detto che Carlotta aveva dei sogni. Quali?
«Era una stilista, collaborava con un grande marchio della moda, aveva fatto sfilate a Parigi e New York. Era determinata a raggiungere l'obiettivo di far conoscere la sua arte. E ci stava riuscendo».
Da ciò che sta dicendo, mai si sarebbe suicidata.
«Non solo secondo me. Penso che la cosa più importante sia ciò che ha dichiarato lo psicoterapeuta dal quale ci siamo fatte aiutare dopo la morte di nostro padre. Ha escluso categoricamente la possibilità di un suicidio perché Carlotta non lo avrebbe fatto mai. Era lucida, conosceva le difficoltà del rapporto con Marco Venturi. Aveva paura, ma amava la vita».
carlotta benusiglio
Cosa prova nei confronti dell'imputato Venturi?
«È riduttivo dire rabbia. A me fa tanta pena perché penso che sia un'anima persa».
CARLOTTA BENUSIGLIO CON LA SORELLA CARLOTTA BENUSIGLIO 4 CARLOTTA BENUSIGLIO 3 Carlotta Benusiglio 5