Elisabetta Rosaspina per il “Corriere della Sera”
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La cercano in Galizia, nel raggio di qualche chilometro attorno alla casa famigliare estiva, ma anche nel resto della Spagna e in mezza Europa, dove sono stati diffusi gli avvisi di ricerca: Italia, Francia, Portogallo, Belgio e Svizzera. Diana Quer è la diciottenne sulla cui sorte stanno investigando la Guardia civil e alcuni dei migliori specialisti nei casi di sparizioni, ma pure la stampa e i programmi televisivi, con incursioni nei retroscena del divorzio dei suoi genitori e nelle dinamiche all' origine - si spera ancora - di un banale allontanamento volontario.
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«Dianis», come la ragazza si è ribattezzata sulle Reti sociali, è scomparsa all' alba del 22 agosto scorso, dopo essere stata con le amiche alla festa patronale del villaggio marinaro di A Pobra do Caramiñal, in provincia de La Coruña. Non tornava mai da sola di notte, ma attorno alle 2 e 30 del mattino, si è lasciata alle spalle il centro ancora affollato e si è incamminata verso casa chattando su WhatsApp con qualche amico di Madrid: «Mi sto spaventando - ha scritto a un' amica -, c' era uno zingaro che mi chiamava». Gridandole: «Morena, vieni qui!» ha spiegato Dianis all' amica che chiedeva dettagli: «E tu che gli hai detto?».
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Ma non è arrivata più risposta. Perché? È il primo di una serie di interrogativi sui quali si stanno arrovellando gli spagnoli, mentre gli editorialisti dedicano al caso riflessioni sulle prime pagine dei quotidiani nazionali, chiedendosi perché proprio questa vicenda abbia risvegliato tanto interesse da indurre i cronisti a puntate quotidiane sulle ricerche, quasi fosse un thriller: se è per la bellezza della protagonista, la notorietà della sua famiglia o perché ognuno vuole dire la sua su come vadano allevati gli adolescenti affamati di libertà: «Molti bravi cittadini pensano che a loro non può accadere - avverte Luz Sánchez-Mellado su El Pais -. Bene, a me potrebbe succedere».
Uno dei colpi di scena di queste settimane è il ritrovamento in casa degli short rosa che Diana indossava la sera in cui è sparita. Quindi la ragazza è arrivata nella sua stanza, nonostante gli approcci del gitano, e si è cambiata: dal suo armadio manca solo un paio di jeans. Poi è uscita di nuovo senza che sua madre si accorgesse dell' andirivieni. Una fuga? Improbabile: con sé ha portato il cellulare, le chiavi di casa e 20 euro, né il bancomat né la carta d' identità.
DIANA QUER - LA MADRE
È possibile che qualcuno l' aspettasse in auto o in moto, perché la sequenza delle celle agganciate dal suo telefonino alle 4 del mattino ha rivelato che Diana si muoveva troppo velocemente per essere a piedi. Da quel momento in poi, però, il cellulare ha smesso di fornire indicazioni. E di «Dianis» si è persa ogni traccia.
DIANA QUER - I GENITORI
Forse sarà di aiuto la telecamera che monitora il traffico sulla strada principale di ingresso e uscita dal paese. All' esame anche le immagini delle telecamere di sorveglianza di banche e negozi. Si scava nei tesi rapporti della famiglia madrilena: il padre, Juan Carlos Quer, noto immobiliarista, la madre, Diana López-Pinel casalinga, due figlie, e una dura separazione dopo 20 anni di matrimonio.
Una settimana fa, una sentenza ha tolto alla madre la secondogenita, sedicenne, per affidarla al padre. Anche se il provvedimento non ha nulla a che vedere con la scomparsa di Dianis.
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La madre, stravolta dalla doppia perdita, è tornata sola a Madrid. Ad aspettare. Come quasi tutta la Spagna.