skripal
Francesco Semprini per la Stampa
È il gas nervino il filo conduttore che lega due storie di regimi, governi e segreti. Storie di spie, sicari e vittime, come il fratello del leader nordcoreano Kim Jong-un, l' agente segreto russo Sergei Skripal e sua figlia Yulia.
Un' intreccio che conduce dall' Estremo Oriente a Oltremanica, rimbalzando negli Stati Uniti.
Proprio da Washington nella notte tra martedì e mercoledì arriva la conferma del dipartimento di Stato che a causare la morte di Kim Jong-nam, ucciso il 13 febbraio 2017 all' aeroporto di Kuala Lumpur in Malesia, è stato l' agente nervino «Vx».
skripal panchina
Gli esecutori sono sicari al soldo di Pyongyang, il mandante - secondo gli inquirenti - il giovane leader, convinto che il fratellastro maggiore, nato dall' unione tra il padre Kim Jong-il e la prima amante Song Hye-Rim, fosse stato scelto come successore alla guida del Paese dopo il colpo di Stato architettato dalle forze ostili al regime. Un' ossessione di cui è da sempre prigioniero Kim, tanto da spingerlo a ordinare l' uccisione del consanguineo. E per di più con il temibile «venomous agent X» bandito dalle convenzioni internazionali.
«Gli Usa condannano con forza l' uso di armi chimiche in un omicidio», in un caso che dimostra «la sconsiderata natura della Corea del Nord», dice Heather Nauert, portavoce di Foggy Bottom, annunciando nuove sanzioni in aggiunta a quelle già in essere.
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Una vicenda che rischia di minare il già fragile processo di distensione tra Stati Uniti e Corea del Nord, iniziato con la proposta di un dialogo diretto con gli Usa da parte di Kim, previo impegno di una descalation nucleare delle penisola. Mosca esorta Washington a non prendere alcuna iniziativa che possa ostacolare i passi in avanti nella penisola e ritiene che le nuove sanzioni americane siano illegittime.
«Riteniamo che le sanzioni imposte dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in particolare per quanto riguarda la Corea del Nord, siano legittime», dice la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, sottolineando che quelle imposte dagli Usa al di fuori del perimetro Onu «non lo sono».
Ed è proprio Mosca ad essere chiamata in causa nell' altra storia, che vede protagoniste armi chimiche, quella dell' assassinio dell' ex spia russa Sergei Skripal assieme alla figlia Yulia, «un tentativo di omicidio» condotto con «agente nervino», dice il responsabile dell' antiterrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley. Il funzionario al servizio di sua Maestà ritiene che l' ex colonnello dell' intelligence militare di Mosca (Gru), passato diversi anni fa alle file del Mi6 britannico, sia stato «un bersaglio mirato».
Sergei e Yulia Skripal restano ricoverati in ospedale, in terapia intensiva, in condizioni «critiche». È in condizioni «serie» anche il poliziotto intervenuto fra i primi domenica sulla scena dell' avvelenamento, anche se non sembra vi sia pericolo di morte.
skripal e la figlia
L' avvelenamento, avvenuto in una località nel Sud dell' Inghilterra, ha portato i media britannici a rilanciare lo spettro della «maledizione» scagliata nel 2010 da Vladimir Putin contro i traditori. Secondo il «Daily Telegraph», il leader del Cremlino avrebbe detto - proprio nei giorni in cui Skripal veniva rilasciato da un carcere russo per essere inserito 8 anni fa in uno scambio di spie con l' Occidente - che «i traditori soffocheranno nei loro 30 denari». La stessa Zakharova ha però definito le accuse «fake news», volte ad alimentare la campagna anti-russa e complicare la relazioni tra Mosca e Londra.
La premier inglese Theresa May, da parte sua, assicura che nel caso vengano confermate responsabilità precise, la Gran Bretagna potrebbe boicottare, a livello di delegazioni governative e ufficiali, i mondiali di calcio di questa estate in Russia.