Chiara Bruschi per “il Messaggero”
LADY MARGARET HALL
Fondato nel 1879, è stato il primo college a Oxford a offrire un'istruzione alle donne e per cento anni ha accolto solo loro. Tra le sue distinte allieve ci sono state la prima capa dell'MI5 Manningham Buller, la prima ministra del Pakistan Benazir Bhutto, uccisa nel 2007, e la premio Nobel Malala Yousafzai, che si è laureata qui lo scorso autunno.
Un'istituzione paladina del femminismo che è finita sui giornali inglesi per un grave caso di negligenza ai danni di una studentessa, vittima di violenza sessuale tra le mura del college: «Non ci sono parole per descrivere quello che Lady Margaret Hall mi ha fatto - ha raccontato al Times la giovane, rimasta anonima - e non sarà mai qualcosa che riuscirò a dimenticare, come mi è stato detto più volte da diversi membri dello staff. Ho perso il conto delle persone che hanno cercato di farmi tacere, spaventarmi, minacciarmi e minare la mia credibilità».
LADY MARGARET HALL
La vicenda è avvenuta alcuni anni fa ma è balzata agli onori della cronaca ora che il collegio ha accettato di pagarle danni e spese legali, pur senza ammettere le proprie responsabilità. La giovane ha raccontato di essere stata stuprata dal fidanzato con cui era in crisi da tempo. L'uomo è entrato ubriaco nella sua stanza mentre lei era addormentata, le ha bloccato i polsi e ha abusato di lei. Nel tentativo di difendersi, la ragazza lo ha graffiato in volto, segni visibili che nelle ore successive lui ha spiegato agli amici come il segno di una notte di «sesso spinto».
LADY MARGARET HALL
Le ci sono voluti sei mesi per denunciare l'accaduto alle autorità del college e prima che l'anno accademico finisse, il suo aggressore è stato sospeso per un breve periodo. Un tempo in cui la giovane non si è sentita supportata ma minacciata dal college: il preside di allora, l'ex direttore del The Guardian Alan Rusbridger, stando al suo racconto ha fatto di tutto per «dissuaderla dal presentare un reclamo», che avrebbe avuto «un impatto negativo» su di lei e avrebbe comportato una «perdita di denaro e di tempo al college».
Alan Rusbridger
IL DOCUMENTO
Alla ragazza, inoltre, è stato sottoposto un documento in cui si impegnava a «non fornire alcuna informazione sul caso alla polizia o ai media», pena l'espulsione dal Lady Margaret Hall. Per Rusbridger si è trattato di un modo per «chiedere a entrambe le parti di commentare pubblicamente un caso ancora aperto», ma per la vittima è stato un tentativo di metterla a tacere che l'ha convinta a rivolgersi a un avvocato. Sembra pensarla allo stesso modo anche Michelle Donelan, ministra dell'Università, secondo la quale il Lady Margaret Hall dovrebbe vergognarsi per il modo in cui ha gestito l'accaduto e dovrebbe «intraprendere azioni immediate».
ALAN RUSBRIDGER