zakhar prilepin. 19
Estratto dell’articolo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
Li vanno a prendere uno per uno, quasi che ci fosse una lista di bersagli e una finestra d’opportunità. Zakhar Prilepin, scrittore-combattente, è il terzo a essere stato preso di mira dopo la figlia di Dugin e il blogger Vladlen Tatarsky. Nazionalisti accesi, sostenitori di una lotta senza quartiere. Hanno impugnato la spada, sono stati colpiti dalla spada. Il militante infatti era stato definito dagli ucraini fin dal 2018 «una minaccia terroristica».
darya dugina funerale
Kiev, ieri, ha usato la formula «non confermiamo non smentiamo» un eventuale ruolo, però non ha mai negato di essere pronta ad agire in Russia e «sempre di più in profondità», come aveva promesso il capo della sua intelligence Budanov nell’aprile di un anno fa. Una strategia portata avanti con sabotaggi, incursioni, eliminazioni. […] La dimostrazione di poter penetrare qualsiasi cerchio di sicurezza, dalla Crimea a Mosca.
vladlen tatarsky
Questo non vuol dire che ogni «incidente» o agguato sia opera degli ucraini e non esclude neppure le provocazioni, sospettate da alcuni per i misteriosi droni sul tetto del Cremlino. […] In questi mesi i servizi ucraini hanno dispiegato un apparato dalle molte dimensioni, hanno copiato gli israeliani e i loro nemici, i russi. […] hanno optato per i droni, i commandos hanno piazzato ordigni, un camion pieno di esplosivo ha danneggiato il ponte di Kerch, i sicari hanno liquidato collaborazionisti nelle città occupate […]
DRONE UCRAINO ABBATTUTO IN RUSSIA
Elaborate le trame per arrivare al target, affidandosi […] a donne, a probabili complicità, a giri volutamente tortuosi per mascherare le «impronte» […] Un fronte dove c’è spazio per «partigiani» russi, eventuali gruppi di resistenza. Nel caso di Prilepin c’è stata un’assunzione di responsabilità da parte di Atesh, movimento dei tatari di Crimea. Possono essere coinvolti, ma anche la coperta dietro cui si cela altro.
Kyrylo Budanov
Le azioni vanno pesate perché provocano fibrillazioni lontane. Alle spalle dell’Ucraina c’è una grande coalizione che non sempre è in sintonia con le scelte di Zelensky, specie se prende troppi rischi e porta la sfida nel cortile di Putin. Il presidente ne è consapevole, così come Budanov, e infatti non dicono tutto agli americani. O sostengono di non dirlo, e gli alleati giurano di non saperlo. […]
MYKAILO Podolyak
Kiev anticipa l’eventuale offensiva con le operazioni parallele, è consapevole delle ripercussioni interne alla Russia, spera di inasprire le liti tra i gerarchi e i generali, punisce o fa punire i personaggi estremisti, alimenta la paranoia del regime e dei suoi cantori. Ogni volta che uno di loro sta per avviare l’accensione deve pensarci due volte. È un duello estenuante, dove ora è possibile la risposta dell’invasore.