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    “IL MIO KOBRA HA SVEGLIATO UN’ITALIA RETROGRADA” – DONATELLA RETTORE A TUTTE LE ORE: “IN GUERRA MIO PADRE FU CATTURATO DAI TEDESCHI E SI RITROVÒ NEL CAMPO DI MAUTHAUSEN, SCOPRENDO L'ORRORE DEI LAGER. AL RITORNO IN ITALIA GLI DIEDERO UN ELENCO DI FASCISTI SU CUI VENDICARSI, MA NON LO FECE” – “DAVID BOWIE? A LONDRA MI SALUTAVA TUTTE LE MATTINE, MA NON SAPEVA CHI FOSSI. DIVENNI AMICA DELLA MADRE DI ELTON JOHN. MI RUBÒ UNA PELLICCIA FUCSIA. LUCIO DALLA? DAL VIVO FACEVA IMPRESSIONE PER…” - VIDEO


     
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    Estratto dell'articolo di Luigi Bolognini per "la Repubblica"

     

    donatella rettore donatella rettore

    La Magnifica Rettore ora è anche dottore. E la cantante è ancora emozionata per il diploma in Management delle risorse artistiche assegnatole dallo Iulm qualche giorno fa: "Io una laurea non l'ho mai presa e questo era stato un cruccio dei miei genitori".

     

    Che per lei hanno contato molto. Ne parliamo?

    "Con grande piacere. Mamma Teresita aveva un carattere forte, era una bellezza tra Alida Valli e Bette Davis, era stata attrice nella compagnia di Cesco Baseggio. Però disapprovava fortemente che io facessi la cantante. Papà Sergio, irruento, rosso di capelli, genuino, ha avuto una storia incredibile durante la guerra, di cui non mi parlò mai, la scoprii solo negli anni Novanta".

     

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    Cosa gli accadde?

    "In guerra era stato spedito in Jugoslavia, fu catturato dai tedeschi e spedito in un campo di prigionia. Alla liberazione con altri commilitoni dovette tornare in Italia a piedi, e si ritrovò nel campo di Mauthausen, scoprendo di colpo tutto l'orrore dei lager, del quale non aveva mai saputo nulla. Quando ricomparve in paese non lo riconosceva nessuno: era uno e 80 e pesava 30 chili. I partigiani gli diedero un elenco di ex fascisti su cui avrebbe potuto vendicarsi. Lui rispose che voleva solo vivere e lasciar vivere. Sarà anche che la nostra famiglia è stata segnata dai lutti. Io sono l'ultima di quattro figli, ma l'unica sopravvissuta al parto". [...]

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    Che contrasto con la cantante spigliata, allegra e anticonformista che abbiamo imparato a conoscere.

     

    "[…] Mi spedirono in collegio dalle suore, un inferno, soprattutto con una che mi prese così male che ancora negli anni Ottanta, quando ero famosa, mi spediva lettere di invettive. Ma niente mi fermò, e riuscii a tuffarmi nella musica appena possibile […]".

     

    Tra le sue prime conoscenze, Lucio Dalla.

    "Bravissimo, e con un grande insegnamento: le canzoni semplici non vanno disprezzate perché sanno arrivare a tutti. Ma faceva davvero impressione dal vivo, per quant'era peloso, cosa su cui non amava che si scherzasse. Ma un giorno glielo dissi: sotto le ascelle aveva un toupet. […]".

    sanremo donatella rettore sanremo donatella rettore

    […]

     

    A proposito di sesso parlava del Kobra che non è un serpente ma un pensiero indecente.

    "In effetti non la si può nemmeno definire un doppio senso, perché il senso è unico e chiarissimo. Siamo sempre al discorso dello svegliare il Paese. E lo svegliai: l'idea che fosse una donna a pensare al sesso, e in quel modo, colpiva. Esposti giudiziari, lamentele di genitori, il sequestro del disco, e alla fine la censura. Che fu assurda: tagliò solo le parole "quando amo". Insomma, sesso e amore come cose diverse".

     

    Una carriera, la sua, che è arrivata fino a Elton John.

    "[…] Volai a Londra, dovevo starci un mese, ci restai quattro anni. Stavo a Oakley street, e ogni mattina dal panettiere incrociavo David Bowie, elegante come un lord, che si levava il cappello e mi salutava, ovviamente non sapendo affatto chi fossi. Elton aveva un fascino clamoroso, non per l'aspetto fisico, ma per la voce sublime e l'incanto al pianoforte, divenni amica di sua madre Sheila, eccentrica al punto di rubarmi una pelliccia fucsia e uscirci per strada coi sandali".

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    Ma in Italia faceva scandalo lei, istigando al suicidio.

    "Certo, perché cantavo "dammi una lametta che mi taglio le vene". A parte che semmai raccontavo, che è diverso dall'istigare, sfuggivano a tutti il nonsense, il gioco di assonanze, il voler ironizzare sulla mania dell'horror, e anche il fatto che la morte fa parte della vita. Se lo capissimo tutti vivremmo assai meglio".

     

    E lei come vive? Ha rimpianti?

    "Io vivo di magnifici ricordi e di un presente che offre sempre novità. L'unica cosa che cambierei è che accetterei il ruolo che è stato di Giuliana De Sio in Io, chiara e lo scuro. Ma era un periodo davvero troppo pieno di cose".

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