Silvia Bignami per La Repubblica
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Quando Berlusconi arriva a Gorizia, Salvini è già ripartito per Udine. Giocano a rincorrersi i leader del centrodestra. Solo in tarda serata si incontrano al termine dei rispettivi comizi, all' Harry' s bar a Trieste. Lo staff di Berlusconi pubblica una foto dei due che si abbracciano.
Salvini chiude la campagna elettorale a Trieste, e Berlusconi ci rientra solo per dormire, dopo una lunga giornata sempre sotto i riflettori, tra selfie, barzellette, sorrisi e l' accorata questua agli elettori: «Votate Forza Italia. Dobbiamo accorciare il distacco dalla Lega altrimenti ci impongono cose che non vogliamo».
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Il centrodestra gioca una partita tutta sua nel Friuli Venezia Giulia che appare abbandonato sia dal Pd che dal Movimento 5 Stelle. O perché l' han data per persa, come il Pd, o perché han già vinto abbastanza, come il 5 Stelle.
La partita nella regione lasciata da Debora Serracchiani è tutta interna alla destra, nella guerriglia tra Salvini che in maniche di camicia fa il duro e puro e senza accordi coi 5 Stelle punta diritto al voto, e Berlusconi che alza gli occhi al cielo e al voto non ci pensa proprio. Anzi.
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«Noi dobbiamo fare un governo solo di centrodestra dice il Cavaliere appellandosi a Mattarella - e poi fare un programma con tre punti da realizzare nei primi cento giorni, diciamo flat tax, incentivi per i giovani e sicurezza. Ci presentiamo così in parlamento i voti li troviamo.
Primo perché sono le cose giuste da fare, e secondo perché... ma qual è il parlamentare che appena eletto, con 14mila euro al mese, decide di andare a votare?».
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È l' idea del governo di minoranza, ultima chance di chi non ha una maggioranza e spera che sia la paura delle urne ad accendere la legislatura.
Tanta forte sarebbe questa paura che non ci sarebbe nemmeno bisogno di un appoggio esterno del Pd: « No, no, il Pd resta fuori», assicura il Cavaliere. Intanto si gioca a pestarsi i piedi, nel centrodestra.
Nella piccola Gorizia, dove si passeggia sul confine con la Slovenia, per raggiungere il gazebo di Salvini, coi fan accalcati sotto il sole attorno a un microfono e due sedie - col cartello "Salvini alle 14" scritto a pennarello e appeso con due dita di adesivo - devi passare di fronte alla sede elettorale dell' ex sindaco Ettore Romoli, candidato alla Regione per Forza Italia, che occupa due piani di un palazzo tappezzato di bandiere del partito di Berlusconi, e che fa risuonare continuamente, discreto e inesorabile, il motivetto "per fortuna che Silvio c' è".
LE RIFLESSIONI DI BERLUSCONI
Sfoggio di potenza e indifferenza. Mentre parla Salvini, bacchettando chi in Forza Italia preferisce Renzi alla Lega, e sbuffando per le liti continue tra Berlusconi e 5 Stelle, lo staff del Cavaliere resta sulla porta delle sede elettorale dove da lì a due ore è atteso Silvio.
«Salvini? Lo sentiamo anche da qui. Questa è Gorizia, è piccola, basta aprir una finestra e si sente tutto».
Berlusconi d' altra parte non ci pensa proprio a smettere di picchiare sui 5 Stelle. Dopo una giornata a Trieste, che lascia giusto in tempo per non incrociare il leader del Carroccio, arriva a Gorizia tra ali di folla e cordone di poliziotti, ragazzine che gli chiedono una foto e arrosiscono per i complimenti ( « Ha detto che siamo belle») e signore coi capelli cotonati che lo chiamano " silvietto".
Lui non ha pietà per il Movimento. « Gente che non ha mai fatto nulla». «Populisti che terrorizzano l' Europa » .
GELMINI - BERLUSCONI - BERNINI
« Pauperisti che vogliono tassare le ville in Sardegna, perché vogliono per loro quello che è degli altri » . « Immorali » che vogliono tassare il « gruzzolo » accumulato dai genitori per i figli. Persone " poco serie", che hanno detto - «fino a convincere » - che «le notti del bunga bunga non erano quello che invece son sempre state: cene eleganti ».
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Instancabile, parla oltre un' ora Berlusconi, davanti a una folla accaldata che poi lo segue in corteo per duecento metri. C' è chi pensa che stia andando da Giorgia Meloni, terza gamba del centrodestra, pure lei a Gorizia, a 100 metri da Berlusconi. Vicina ma lontanissima, come Salvini.
E infatti Berlusconi va in Comune, a salutare il sindaco forzista Rudi Ziberna, e saluta i fan dal balcone: « Ciao ciao torno presto. Voi domenica votate bene».
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