Cristiana Mangani per “il Messaggero”
ROMA TERRORISMO
Una telefonata intercettata. L'uomo parla in arabo e dice al cellulare: «Domani sarò in paradiso». Non sa che la conversazione viene ascoltata dalla nostra intelligence. Scatta l'allerta a Roma e le ricerche sono puntate verso un siriano che, parlando al telefono, avrebbe lasciato intendere di essere pronto a immolarsi per la causa. La comunicazione della Questura di via di San Vitale viene definita urgentissima, e porta la data di ieri sera.
jihadisti arrestati in italia 2
Si cerca «un soggetto pericoloso», di origine siriana, con un'età che si aggira intorno ai trent'anni. La nota è corredata di nome e foto, la persona è stata individuata anche attraverso i profili che ha sui social network, e in particolare su Facebook. Scattano le ricerche e la segnalazione viene diffusa al reparto volanti. Le indicazioni sono di prestare massima attenzione in caso l'uomo venga rintracciato e di avvertire immediatamente la digos.
jihadisti arrestati in italia 1
L'INTELLIGENCE
Il siriano sarebbe già conosciuto ai nostri 007 e per questo monitorato, cosí come avviene con le varie persone considerate vicine al jihadismo e agli uomini del Califfo. Del resto, nonostante la perdita di territorio e la morte di diversi combattenti, la minaccia terrorismo islamico è rimasta sempre molto elevata. Nei mesi scorsi, infatti, l'allerta è stato ribadito dai nostri servizi segreti, secondo i quali l'Isis è ancora in grado di ispirare attacchi in Europa, suggerendone autori e modi.
«La minaccia terroristica in Europa spiegano gli analisti ha confermato il proprio carattere polimorfo, che ha trovato espressione, accanto alle azioni di lupi solitari ed estremisti in cerca di autore, nel persistere di warning, raccolti soprattutto nell'ambito della collaborazione internazionale».