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Luigi Grassia per “La Stampa”
È arrivato sulla scrivania di Mario Draghi il dossier sulla vendita di Ita Airways, dopo che le due cordate concorrenti, cioè Msc-Lufthansa da una parte e Air France-Delta-Certares dall'altra, hanno consegnato al ministero dell'Economia le rispettive offerte.
Il presidente del Consiglio, dimissionario ma ancora in carica per il disbrigo degli affari correnti (fra cui, peraltro, non era scontato che rientrasse il caso dell'ex Alitalia), deciderà con chi avviare la trattativa in esclusiva per la cessione.
ITA AIRWAYS
Il criterio principale non sarà l'entità dell'offerta economica ma l'impegno delle due cordate a garantire a Ita una strategia industriale solida, da inserire nelle attività di un gruppo internazionale forte e diversificato. Draghi punta a concludere la privatizzazione di Ita Airways prima del voto del 25 settembre.
I sindacati fanno pressing. «Se la cordata Msc-Lufthansa pare essere quella che garantisce un piano industriale migliore, chiediamo che si decida con urgenza» dice il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi.
lufthansa
Anche il segretario generale della Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia, chiede che «la decisione sia presa in tempi rapidi, perché il tempo è fondamentale per la sopravvivenza di Ita Airways».
Dal confronto fra le due offerte, risulta che il gruppo di navigazione svizzero Msc e la Lufthansa mettono sul piatto 850 milioni di euro per l'80% di Ita (il 60% andrebbe a Msc e il 20% ai tedeschi) mentre il 20% resterebbe al Tesoro italiano, che avrà un posto su cinque nel futuro consiglio d'amministrazione, mentre tre andranno a Msc e uno a Lufthansa.
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Notevoli le prospettive di sinergia fra le attività di Ita e quelle dei nuovi soci: le navi di Msc, sia cargo sia passeggeri, potranno coordinare le operazioni con gli aerei di Ita, e l'aeroporto di Fiumicino diventerebbe l'hub meridionale del gruppo Lufthansa.
AEREO ITA AIRWAYS LINATE
Invece l'altra cordata offre 650 milioni di euro per un po' meno del 60% di Ita, mentre il Tesoro italiano con oltre il 40% delle azioni avrebbe due posti su cinque nel futuro cda.
Anche la seconda cordata propone Fiumicino come hub (benché sia un po' meno credibile che Air France abbia bisogno di aiuto per i collegamenti verso l'Africa e l'emisfero Sud); viene fatta balenare anche l'eventualità di ulteriori investimenti futuri di Air France e Delta in Ita, in particolare i francesi potrebbero aspirare a un ulteriore 10% delle azioni.
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