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    LA TELENOVELA GRILLO/DI MAIO, PARTE II - DOPO LA SFURIATA DELL'ELEVATO, GIGGINO HA RECEPITO IL MESSAGGIO: NIENTE PIÙ CANNONATE SUL PD, PIÙ RICERCA DI MEDIAZIONE, AL DIAVOLO DI BATTISTA.QUINDI ACCORDO SUL MES E LA PRESCRIZIONE - E L'ALTROIERI È ARRIVATA LA CHIAMATA PACIFICATRICE CON BEPPONE. RISULTATO? DOPO TRE MESI DI FAIDE INTERNE, IL M5S HA DECISO IL NUOVO CAPOGRUPPO ALLA CAMERA. E NON ERA IL NOME CHE VOLEVA DI MAIO. I SENATORI CHE PASSANO ALLA LEGA? TRANQUILLI, SONO RIMPIAZZABILI CON UN PAIO DI CARFAGNANI "RESPONSABILI" E DI EX M5S…


     
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    LUIGI DI MAIO INCONTRA BEPPE GRILLO A ROMA 5 LUIGI DI MAIO INCONTRA BEPPE GRILLO A ROMA 5

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    Dopo la telefonata di Grillo a Di Maio, rivelata da Dagospia e poi confermata da vari giornali, l'atteggiamento del ministro degli Esteri è decisamente cambiato: mollati i panni del picconatore improvvisato, è nato un Di Maio in modalità real politik che non cerca lo scontro quotidiano con gli alleati di governo. Più consenso, meno conflitti. Quindi accordo sul MES e sulla prescrizione. Perché, in caso di rottura col PD del buon Zingaretti, col voto anticipato si consegna il paese alla destra-destra di Salvini-Meloni. Vale la pena - sottolinea Grillo - stare a sentire gli umori dei puri & duri alla Dibba/Paragone?

     

    L'altroieri c'è stata una nuova telefonata tra Grillo e Di Maio, stavolta decisamente più pacifica e serena. Una volta chiarita la linea politica meno divisiva, ora bisogna tornare a definire qualche dinamica interna, fondamentale anche per ridare un'impressione di unità nel Movimento frammentato.

    giuseppe conte patuanelli giuseppe conte patuanelli

    L'effetto di questa chiamata? Ieri si è arrivati finalmente alla nomina del nuovo capogruppo alla Camera del M5S, un ruolo chiave che però era rimasto vacante da quando Patuanelli è entrato nel governo, ormai tre mesi fa. Il problema era ovviamente di correnti: le frange anti-Giggino non gradivano i nomi da lui proposti, e tenevano tutto fermo. Di colpo, dopo la sfuriata di Beppone, ecco la quadra sul nome di Davide Crippa, che non era il candidato preferito dal capo politico Di Maio.

     

    davide crippa davide crippa

    Segno che il messaggio dell'Elevato è stato recepito. Prova ne è anche il nuovo inabissamento di Alessandro Di Battista, che dopo essersi schierato pubblicamente con Di Maio sul MES e aver menato pure sulla Von Der Leyen (''espressione del liberismo, da combattere sempre e ovunque''), è stato ancora una volta silenziato.

     

    Stesso trattamento al limite dell'indifferenza verso i senatori col mal di pancia pronti a mollare il M5S: che siano 3 o che siano 5, sono rimpiazzabili con altrettanti ''responsabili''. Un paio dalla Forza Italia carfagnata e altri 3 dal gruppo misto, tra i grillini già usciti nei due anni scorsi.

    di battista di maio di battista di maio

     

    ''La leadership non si compra'', avrebbe detto Beppone al discepolo di Pomigliano, con un solo messaggio vero: la tua capacità politica si misurerà dalla sopravvivenza di questo governo. Se riuscirai a tenerlo in vita, vorrà dire che avrai capito come si sta al governo. Altrimenti, schianterai il M5s al 10% che potrebbe prendere in caso di voto in primavera, e consegnerai il Paese a Salvini, che per Grillo è il peggiore degli scenari possibili.

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