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    IL "COLPO DI CODA" DEL COVID - LA VARIANTE DELTA IN ITALIA E' ORA ALMENO AL 16,8% - SECONDO IL REPORT DELL'ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITA', IL CEPPO INDIANO PIU' TRASMISSIBILE, "E' IN RAPIDA EVOLUZIONE", IL CHE "CONFERMA COME ANCHE NEL NOSTRO PAESE STIA DIVENTANDO PREVALENTE" - SPERANZA: "SIAMO SOLO INDIETRO RISPETTO ALL'INGHILTERRA. MA IL COLPO DI CODA ARRIVERA'"


     
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    Dal Corriere.it

     

    variante delta variante delta

    In Italia la variante Delta del Sars-CoV-2, il coronavirus che causa il Covid, è in rapido aumento, e sta diventando prevalente. A segnalarlo è un report dell’Istituto superiore di Sanità, pubblicato nella giornata di venerdì 25 giugno e relativo a 31.158 casi di infezione.

     

    Secondo il report, la variante Delta - la cui prevalenza ufficiale era, a maggio, del 4,2% - è ora almeno al 16,8%: una percentuale distante dalla variante Alfa (al 74,92%), ma in crescita rapidissima. In crescita è anche la variante Kappa, un sottotipo della Delta.

     

    Questi dati confermano lo scenario del Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle infezioni (ECDC), che giorni fa ha stimato che la più elevata trasmissibilità della variante Delta farà si che entro la fine di agosto questa costituirà il 90% dei virus SARS-CoV-2 circolanti nell’Unione Europea.

    variante delta variante delta

     

    «Dalla nostra sorveglianza epidemiologica - dice Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento Malattie Infettive dell’Iss - emerge un quadro in rapida evoluzione che conferma come anche nel nostro Paese, come nel resto d’Europa, la variante Delta del virus stia diventando prevalente. Con la prossima flash survey avremo una stima più precisa della prevalenza».

     

    Il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato che — contro la diffusione della nuova variante — «la mascherina è e resta uno strumento essenziale per tenere sotto controllo il virus». Decisiva — ha detto il virologo Pregliasco al Corriere della Sera — è anche la percentuale di vaccinati con due dosi.

     

    TEST VARIANTE DELTA TEST VARIANTE DELTA

    «L’impennata di casi per la variante Delta, e Delta plus, ci sarà. Siamo solo indietro rispetto all’Inghilterra. Ma il colpo di coda arriverà. Se siamo fortunati, sperabilmente, i casi gravi non cresceranno proporzionalmente al contagio», ha detto Pregliasco.

     

    «In Inghilterra, che è stata la prima ad aprire tutto e lasciare il virus a briglia sciolta, la variante sta causando 15 mila casi al giorno. Ma i morti sono tra i 10 e i 20. Non la media di 300 al giorno come in passato». Si infettano anche i vaccinati? «Qualcuno sì. Ma chi ha fatto già le due dosi rarissimamente ha degli effetti gravi. Per questo l’invito, ancora più intenso, è a vaccinarsi».

     

    SINTOMI VARIANTE DELTA SINTOMI VARIANTE DELTA

    Un’analisi del Financial Times basata sulle sequenze genetiche del virus depositate sempre nella banca dati Gisaid uniti ad altri dati provenienti dall’istituto di ricerca belga Sciensano stima la presenza della variante Delta in Italia al 26%. Le stime indicano inoltre che la variante Delta è dominante in Gran Bretagna e Portogallo, dove la concentrazione è rispettivamente del 98% e il 96%. Seguono gli Stati Uniti con il 31%, quindi Italia (26%), Belgio (16%), Germania (15%), Francia (6,9%).

     

    Locatelli: «Pronti a eventuali zone rosse»

    VARIANTE DELTA IN LOMBARDIA VARIANTE DELTA IN LOMBARDIA

    Della variante Delta, e dei suoi pericoli, ha parlato anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli. «È importante lavorare nella maniera più intensiva sul tracciamento e sugli approcci di genotipizzazione e sequenziamento perché solo in questo modo riusciremo a intercettare in maniera precisa eventuali segnali di diffusione importante della variante indiana», la Delta, ha detto durante l’evento «Live in Firenze» su Sky Tg24. «L’Italia in questo momento è tutta bianca ma se necessario creeremo zone rosse per impedire la diffusione dei cluster. Come è avvenuto con la variante brasiliana in Umbria».

     

    Perché la variante Delta preoccupa?

    VARIANTE DELTA COVID VARIANTE DELTA COVID

    La variante Delta «solleva preoccupazione perché si connota per maggior contagiosità», ha detto sempre Locatelli, «e perché può provocare patologia anche significativa nei soggetti non vaccinati o che hanno ricevuto una sola dose». Secondo le stime del governo britannico Delta sarebbe tra il 40 e il 60% più trasmissibile rispetto ad Alfa. Nonostante ospedalizzazioni siano in lievissimo aumento in Gran Bretagna, la doppia dose di vaccino protegge bene. Il nuovo report della Sanità Pubblica inglese parla dell’80% dei protezione verso i ricoveri dopo la prima dose che sale al 96 per cento dopo la seconda.

    VACCINI GIOVANI VACCINI GIOVANI

     

    Dove si trova in Italia?

    Come scritto qui, in Lombardia la variante Delta è già al 4 per cento, ma è in Campania il maggior numero di casi. Il ceppo è presente pure in Piemonte, Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Puglia, Sicilia e Lazio. Quest’ultima Regione ha anticipato i richiami delle vaccinazioni con AstraZeneca per garantire, con due dosi, una migliore protezione.

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