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    DAL VENTO IN POPPA ALLA POPPA AL VENTO (PER ALLATTARE) – LA VELISTA FRANCESE CLARISSE CRÉMER È STATA MOLLATA DAL SUO SPONSOR E NON POTRÀ PARTECIPARE ALLA VENDEE GLOBE. IL MOTIVO? È DIVENTATA MAMMA – “BANQUE POPULAIRE” HA DECISO DI CHIUDERE I RUBINETTI E DI NON INVESTIRE SU DI LEI PERCHÉ LA MATERNITÀ, SECONDO LORO, AVREBBE POTUTO PEGGIORARE I SUOI RISULTATI – IL COMMENTO DELLA VELISTA: “SONO SCIOCCATA”


     
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    Estratto dell’articolo di Caterina Soffici per “la Stampa”

     

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    Si fa presto a dire che le donne possono far tutto. Ci hanno scritto libri, anche. E sì, sulla carta nessuno si azzarda a negarlo. Pari opportunità, parità, eguaglianza, molte belle parole. Poi però arriva la realtà, che sta altrove, diciamo qualche passo indietro. In questo spazio bianco tra la teoria e la pratica galleggia il caso di Clarisse Crémer, la velista oceanica francese che detiene il record femminile del giro del mondo in solitaria più veloce di sempre, compiuto in 87 giorni e 2 ore.

     

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    Ma ora che è diventata mamma è stata mollata dal suo sponsor: Banque Populaire ha deciso di sostituirla con un uomo per la prossima regata in solitaria intorno al mondo, perché non vuole correre «il rischio» che non riesca a qualificarsi.

     

    […] Nell'ultima edizione della Vendée Globe, Clarisse è stata la prima donna, la più veloce di sempre, ma non basta. Non potrà partecipare all'edizione del 2024 (la Vendée Globe si tiene ogni quattro anni) perché Banque Populaire ha paura che a causa dello stop imposto dalla maternità, non riesca a fare abbastanza miglia per qualificarsi. […]

     

    Alcuni non sono tornati a casa, scomparsi in mare. Alla Vendée Globe è già un gran risultato completare il giro, tagliare il traguardo sani e salvi e con la barca intatta. Clarissa lo racconta sulla sua pagina Facebook: «Sono scioccata, altri progetti lanciati molto più di recente continuano senza intoppi. Ma per Banque Populaire sarebbe "lasciare che il destino scelga per loro", mentre "devono" essere alla partenza della Vendée Globe. Sono pronti ad affrontare i rischi di un trimarano gigante e tutti i rischi naturali, tecnici e umani associati alle regate oceaniche, ma ovviamente non quelli della maternità. Se le regate oceaniche esistono oggi, è perché gli sponsor le scelgono come mezzo di comunicazione e le usano per raccontare belle storie sportive e quindi, a priori, umane».

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    Le grandi storie delle imprese sportive devono essere umane, appunto. Questa ha qualcosa di disumano. I responsabili del marketing della banca non hanno forse capito che l'impresa fine a se stessa non interessa. È sempre il lato umano quello che fa sognare, che crea la storia e l'eroe. E in Francia il caso di Clarisse Crémer è già diventato politico e rischia di essere un boomernag per lo sponsor.

     

    Banque Populaire ha rilasciato ieri un comunicato in cui si legge che: «Clarisse si trova oggi in una situazione che non le permette di sperare di ottenere il numero di punti necessari per qualificarsi al Vendée Globe 2024». Ma le regole le fanno gli umani e possono essere cambiate. Se lo chiede la velista e anche i suoi fan. […]

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