GUARDA QUI IL VIDEO DEI MILITANTI LEGHISTI CONTRO SALVINI
Estratto dell’articolo di Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”
umberto bossi comitato del nord
La sala è piena, ci si siede anche per terra e la gente resta fuori. «Almeno settecento persone», sentenzia il consigliere regionale leghista Max Bastoni. La prima uscita ufficiale del correntone verde di Comitato Nord al Castello di Giovenzano, con Umberto Bossi a benedirne l’operato, è un successo inaspettato. Un sabato mattina nella Lombardia profonda: nebbia e pioggia fine, risotto al gorgonzola a fine evento, soprattutto voglia di tornare alle origini, tra fazzoletti e cravatte verdi, il Va, pensiero cantato con la mano sul cuore e anche qualche “Padania libera”.
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Il Comitato Nord per ora è una minoranza interna della Lega per Salvini premier, «quando arriveremo a 5 mila iscritti non potranno più ignorarci», promette Paolo Grimoldi, l’ultimo segretario eletto della Lega Lombarda, tagliato fuori dai posti buoni per rientrare in Parlamento alle ultime Politiche. Assieme all’europarlamentare Angelo Ciocca — mister 90 mila preferenze nel 2018 — guidano questo revival autonomista, investiti del ruolo direttamente dal Senatur, il quale aveva cominciato a tessere la tela lo scorso agosto.
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Tutti cercano di non nominare mai Matteo Salvini, ma basta leggere il giornalino distribuito all’ingresso per capire cosa ne pensano di lui: «Contano le persone, le idee, gli ideali e non i like». Oppure basta ascoltare gli interventi dei militanti. «Per favore, toglietegli Tik-Tok, non ne posso più di vedere un 45enne che si comporta da c...», è il grido di aiuto di un iscritto dal 1989. Un altro: «C’è qualcuno qui dentro a cui interessa il Ponte sullo Stretto?». La sala: «Noooo». «Invece sì ma col biglietto di sola andata!», urla dal fondo un altro e giù risate.
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La Lega Nord esiste ancora, insomma. Sul palco con Bossi ci sono gli ex ministri Roberto Castelli e Francesco Speroni, il veneto Gianantonio Da Re, svariati consiglieri regionali. Il Sole delle alpi bandito nel nuovo corso nazionalista è qui ostentato. Il fondatore parla piano ma il concetto è chiaro: «È arrivato il momento di alzarsi in piedi, abbiamo visto cancellare l’identità della Lega e se fai questo muori. Lo sapevamo tutti che sarebbe andata così ma abbiamo dovuto aspettare la crisi elettorale per muoverci liberamente. Ora vogliamo rinnovare la Lega e non distruggerla».
LA PRESENTAZIONE DELLA CANDIDATURA DI LETIZIA MORATTI
Bossi parla anche dei “fratelli veneti” oggi commissariati da via Bellerio, «è inaccettabile»; il pensiero va subito a Luca Zaia, il presidente della Regione Veneto che sopporta con sempre maggiore fatica Salvini e a ben vedere non pare essere il solo. «Attilio Fontana va a Gemonio quasi tutte le settimane», rivela a bassa voce Ciocca. […]
Il simbolo della Lega non c’è su nessun manifesto, anche perché il tesoriere Giulio Centemero nelle settimane scorse ne ha vietato l’utilizzo ai ribelli. Però a un certo punto sul palco vengono srotolate due bandiere del partito, quella di prima con Bossi e quella di oggi con Salvini. «Cosa manca?», chiedono Grimoldi e Ciocca. Riposta facile: la dicitura “nord”, «eravamo il sindacato del territorio e dobbiamo tornare ad esserlo».
LUCA ZAIA UMBERTO BOSSI MATTEO SALVINI
Il problema è che Comitato Nord si muove sul filo dell’eresia, la Lega (del passato e del presente) ha sempre poco tollerato le minoranze interne, figuriamoci chi immagina già di creare una giovanile del movimento-associazione, come si fa qui. Formalmente per le Regionali dubbi non ce ne sono, si vota Lega e quindi Fontana.
Ma è la stessa Regione criticata in chiaro sulla pubblicazione del Comitato, quando si spiega che sull’agricoltura «non prende nessun provvedimento mentre chi lavora è costretto a districarsi in una giungla di normative nazionali e regionali».
umberto bossi e matteo salvini
Un pezzo di vecchia Nord infatti guarda dritta verso Letizia Moratti, in ogni provincia c’è almeno un candidato nella lista della ex vicepresidente che è in ottimi rapporto con Gianni Fava, ancora oggi nel Consiglio federale del Carroccio originale. Di quel Consiglio Bossi è presidente a vita, tradotto: nessuno può espellerlo. Insomma, basta fare due più due per capire fin dove teoricamente potrebbe arrivare la manovra a tenaglia. […]
matteo salvini e umberto bossi matteo salvini e umberto bossi al congresso della lega LA PRESENTAZIONE DELLA CANDIDATURA DI LETIZIA MORATTI