Marco Giusti per Dagospia
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Curioso che proprio oggi mentre si discute di tax credit con i responsabili del governo di destra, ma se stanno occupato i ruoli chiave della nostra industria dovranno produrre qualcosa oltre ai film di Avati-Barbareschi-Base, altrimenti perché li stanno occupando?, con tanto di Buttafuoco che si aggira per l’Excelsior vestito di bianco pensando di essere nel 19esimo secolo e sognando almeno un busto come il Conte Volpi (poraccio, il pubblico ci passa mille volte e neppure sa chi sia, mentre la Sala Volpi in suo onore è stata buttata giù per farne il red carpet al coperto (che vergogna…), ripeto, proprio oggi… sono arrivati due film dove si parla di neo-nazisti suprematisti bianchi americani, “The Order” di Justin Kurzel, e di fascisti di casa nostra di una quindicina d’anni fa, non meno violenti e pericolosi, quartiere Quartaccio, “Familia”.
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I primi ci portano direttamente a Capitol Hill e al Make America Great Again, i secondi ci portano alla gioventù di Forza Nuova. Di “Familia” di Francesco Costabile vi parlerò domani, di “The Order”, gran bel poliziesco politico con un Jude Law baffuto e malaticcio che insegue i nazisti per il cuore dell’America degli anni ’80 vi dico subito. Tratto da un romanzo di Kevin Flynn sui veri crimini, rapine, omicidi, di un gruppo di suprematisti bianchi che seminarono il terrore negli anni ’80 inseguiti dall’F.B.I., “The Order” è un poliziesco, un bel po’ western, all’antica.
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C’è una banda criminale, che ha un capo, il freddo Bob Mathews di Nicholas Hoult, favoloso, e un’organizzazione para-militare con idee di arrivare fino a uccidere il Presidente e prendere il potere, come si tenterà di fare a Capitol Hill, e c’è un poliziotto stanco e ferito, veterano della guerra di Corea, che da 26 anni combatte il male, Terry Husk, uno strepitoso Jude Law baffuto che ci ricorda il Doc Holliday di Kirk Douglas in “Sfida all’O.K.Corral” di John Sturges, che è partito alla loro ricerca e cerca di stanarli. Con lui troviamo un giovane poliziotto dell’Idaho, il Jamie Bowen di Tye Sheridan, già meraviglioso attore bambino di “Mud” e “L’albero della vita”, la dura agente dell’F.B.I. Joanne Carnary di Jurnee Smollett.
Come in certi film polizieschi di oggi, penso a esempi luminosi, “Heat” e “Sicario”, funziona tutto, anche se Justin Kurzel, regista australiano di “Macbeth” e di una vita dei Fratelli Kelly, non ci era mai sembrato così interessato al genere, funziona la sceneggiatura dell’espero di nazi-americani Gary Gerhardt e il più funzionale Zach Baylin (“The Crow”, “King Richard”), ma soprattutto funzionano un Jude Law fascinoso come lo fu un tempo e Nicholas Hoult, che riesce a reinventarsi in ogni film. IN America esce il 6 dicembre.
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jude law in the order