DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Marco Giusti per Dagospia
“Non sono umani” – “No, sono giornalisti!”. Mi sono lasciato come ultimo film, un puro piacere, la versione restaurata di un capolavoro comico di Howard Hawks, “His Girl Friday”, cioè la seconda versione cinematografica, uscita nel 1940, di “The Front Page”, la commedia di Ben Hecht e Charles MacArthur diretta già nel 1933 da Lewis Milestone con Pat O’Brien o Adolphe Menjou e che sicuramente ricorderete nella versione più recente, quella diretta da Billy Wilder con Jack Lemmon come il giornalista Hildy Johnson e Walter Matthau come il suo editore, Walter Burns.
Riscritto da Charles Lederer con la collaborazione, anonima, di Ben Hecht e il finale rivisto da Morrie Ryskind, la grande idea di questa versione, interpretato da due star come Cary Grant e Rosalind Russell, è aver cambiato sesso al giornalista Hildy Johnson, interpretato qui da Rosalind Russell, e averne fatto la moglie divorziata di Walter Burns, Cary Grant, pronta a sposare un assicuratore di provincia, a Albany.
In un primo tempo i protagonisti dovevano essere Cary Grant, portato dal capo della Columbia, Harry Cohn, come Hildy, e Walter Winchell, vero giornalista, come Walter Burns. Quando Hawks decise di avere una Hildy donna, spingendo Cary Grant nel ruolo dell’editore, Walter, si pensò a Marion Davies, nipote di Charles Lederer, il suo sceneggiatore, poi a Carole Lombard e a Jean Arthur. Rosalind Russell, che usciva da “Donne” di George Cukor, non fu la prima scelta e nel film si sente che ha una certa paura a mettersi in gioco a fianco di Cary Grant e un gruppo di attori meravigliosi dai tempi spaventosi, Gene Lockhart, Billy Gilbert, Cliff Edwards, Roscoe Karns.
Hawks puntò tutto sulla velocità dei dialoghi e delle battute, si narra di 90 parole al minuto, e tutti si parlano l’uno sull’altro non seguendo il copione, ma spesso improvvisando. Rosalind Russell era così spaventata di non stare al loro livello, che si fece scrivere in segreto delle battute per poter entrare meglio nel gioco, dove Cary Grant dominava tutti.
Anche se il personaggio che fa più ridere è quello del grosso Billy Gilbert, geniale spalla comica dei film di Laurel e Hardy e dei fratelli Marx. Hawks e Lederer riescono a piazzare dei dialoghi meravigliosi e molto legati ai tempi. La prima pagina che Cary Grant - Walt sogna, esclude la “European War”, cioè le notizie della Seconda Guerra Mondiale, dove gli americani non erano ancora entrati, rifila i discorsi di Hitler nelle barzellette.
Ma a dominare sono ancora i giornalisti, trattati come “The scum of western civilization", che vedono Rosalind Russell come una di loro (“il matrimonio durerà sei mesi”). Leggo che al tempo fare le giornaliste non era affatto lavoro di poche firme femminili. Anzi. Rivisto, lo trovo ancora un film incredibilmente perfetto. Hawks non si batte.
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