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    FAZIO, L’OVVIO DEI POPOLI - “LA VERITÀ”: “IL CONDUTTORE RACCONTA A “REPUBBLICA” LE COSE CHE STA IMPARANDO DALL’ISOLAMENTO E SPROFONDA IN UNA MAREA DI OVVIETÀ GLASSATE: LA COSA CHE PIÙ CONTA È “STARE VICINO ALLE PERSONE CUI VOGLIAMO BENE”. DOBBIAMO “RICONNETTERCI CON LA TERRA”, CHE SE NO POI QUELLA SI VENDICA, E GIÙ GIÙ PONTIFICANDO FINO AL FATTO CHE “I CONFINI NON ESISTONO” ED “È MEGLIO CHE TUTTI I PORTI SIANO SEMPRE APERTI PER TUTTI”. PECCATO, POTEVA RISCOPRIRE DIO, MARX O CONFUCIO. INVECE SI È ARENATO SU CAROLA RAKETE…”


     
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    Gustavo Bialetti per “la Verità”

     

    FABIO FAZIO FABIO FAZIO

    «La condizione umana è piena di oscena spaventosa sofferenza umana e si può sopravvivere a quasi tutto». David Foster Wallace (Brevi interviste con uomini schifosi, Einaudi) però non sopravvisse a sé stesso e s' impiccò nel 2008, a soli 46 anni. Lui l'avrebbe raccontata benissimo, la reclusione ai tempi di Covid-19, come ha fatto per le crociere, i concorsi canori, le sagre delle armi e altre calamità autoprodotte. Ma lo scrittore dell' Illinois almeno si è risparmiato di dover leggere certi compitini che rendono questo isolamento casalingo una meravigliosa occasione persa.

     

    Per esempio, sulla prima pagina di Repubblica ti imbatti in «Tutte le cose che sto imparando dall' isolamento», scritto da Fabio Fazio. Confessiamo di averlo letto con qualche speranza, perché a volte stare a casa fa bene a questi personaggi televisivi, abituati all' autopromozione costante, che tengono buone relazioni con qualunque tipo di potente.

     

    FABIO FAZIO CON IL PENDOLINO FABIO FAZIO CON IL PENDOLINO

    Nati, cresciuti e «fatturati» servendo una sola religione, quella della maggioranza.

    Ma a Fazio, i domiciliari non hanno ancora regalato l' occasione di una lettura ruvida come Petrolio di Pier Paolo Pasolini, o Ex captivitate salus di Carl Schmitt, e invece lo hanno sprofondato in una marea di ovvietà glassate dalla quale non lo salverebbe vedersi a nastro tutti i Griffin e tutti i Simpson.

     

    Così il presentatore di Savona ci comunica quello che ha imparato: la cosa che più conta è «stare vicino alle persone cui vogliamo bene», a cominciare dai figli, che «vanno abbracciati». Poi dobbiamo «riconnetterci con la Terra», che se no poi quella si vendica, e giù giù pontificando fino al fatto che «i confini non esistono» ed «è meglio che tutti i porti siano sempre aperti per tutti». Peccato, poteva riscoprire Dio, Marx o Confucio. Invece si è arenato su Carola Rakete.

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