Francesco Persili per Dagospia
ITALIA BRASILE
Lacrime d’argento. Prosegue la maledizione dell’oro olimpico per l’Italvolley. I ragazzi di Blengini vengono sconfitti in finale dal Brasile (25-22; 28-26; 26-24) e piangono per l’opportunità sprecata. Dopo quella del 1996 ad Atlanta e del 2004 ad Atene è la terza finale olimpica persa dagli azzurri che si possono consolare con un dato: l’Italvolley dal 1996 è sempre tra le prime 4."Sono orgoglioso di rappresentare un movimento che nelle ultime sei Olimpiadi è andato 5 volte sul podio con la pallavolo maschile", sottolinea il presidente della Federazione Italiana Pallavolo, Carlo Magri.
È la terza medaglia d’oro conquistata dai brasiliani che hanno sfruttato il fattore Maracazinho. Si gioca in una bolgia. Nel primo set un muro di Birarelli e una schiacciata di Juantorena mandano avanti l’Italia (8-6). Ma un servizio vincente di Lucarelli riporta a meno uno il Brasile. Sbagliano Birarelli e Zaytsev al servizio. Gli azzurri collezionano errori in battuta e in ricezione: sarà questa la nota negativa del primo set.
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La torcida verdeoro infiamma il Maracazinho. Il Brasile prende fiducia: Lipe, un muro vincente di Lucas e un ace di Mauricio De Souza costruiscono il break decisivo (12-16). Le parole del ct azzurro Blengini (“I brasiliani sono al massimo della condizione mentale dopo aver sconfitto la Francia”) trovano ulteriore conferma. Sotto gli occhi di Neymar, fresco di medaglia d’oro nel calcio, Bruninho, il figlio del ct Bernardinho, illumina il gioco.
Sale in cattedra il golden boy verdeoro Wallace ma gli azzurri non mollano e risalgono fino al 20-22. Gli ultimi punti sono una roulette russa. Sbaglia Wallace, Mauricio De Souza mette per terra il pallone, Lucarelli forza in battuta e porta a più tre il Brasile che sfrutta un errore di Zaytsev in battuta e agguanta il primo set (22-25)
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La seconda partita si apre con un break azzurro (4-1) ma Wallace e Lucas riportano sotto il Brasile (5-4). Ancora i due brasiliani sono i protagonisti di un muro vincente su Zaytsev: tutto da rifare. Ma come nel primo set si spegne la luce. I ragazzi di Bernardinho piazzano un altro break (5 punti a zero) e volano 11-14. Grazie alle battute di Zaytsev gli azzurri rimettono il match in equilibrio. A Zaytsev risponde Wallace: è un duello stellare. Punto a punto. Ma Ivan il terribile colpisce con una schiacciata e un servizio vincente. Proteste azzurre per una bordata del russo di Spoleto sfiorata dal muro brasiliano. Wallace e compagni tornano avanti 22-23. Sbaglia Juantorena.
ITALVOLLEY JUANTORENA
È un finale al cardiopalmo. Il Brasile ha una palla set. Ma una magia di Giannelli con un attacco in palleggio riporta in parità la partita. Lucarelli viene stoppato a muro da Juantorena. Tocca a Wallace annullare il set-ball azzurro. Le emozioni si rincorrono accompagnate dall'effervescente telecronaca Rai di Antinelli-Lucchetta. Giannelli sbaglia in battuta, Zaytsev e Lanza si disturbano in ricezione e anche il secondo set vola via: 26-28. Il terzo set viaggia sui binari dell’equilibrio: 14 pari.
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A Zaytsev replica Wallace. Una grande battuta di Giannelli e un muro ciclopico dello "Zar" mandano avanti gli azzurri. Gli azzurri protestano ancora per una chiamata arbitrale. Dal possibile 18-15 al 17 pari è un attimo. Wallace schiaccia e fa sognare il Brasile. Zaytsev sbaglia al servizio. Una magia di Bruninho manda avanti il Brasile. Buti agguanta il pari. Si continua così fino al 23-24. Zaytsev annulla la prima palla match ma poi viene murato da Lipe. Finisce 24-26. Col Maracazinho in estasi e gli azzurri in lacrime. "Il volley ci ha emozionato", Malagò applaude i ragazzi di Blengini: "Per vincere serviva essere molto più forti dei brasiliani. Ma chapeau a questa squadra", aggiunge il presidente del Coni che sottolinea come l'età media dei medagliati, 25 anni, sia la più giovane da Los Angeles '84. L'Italia torna a casa anche con 10 medaglie di legno: "Potevamo guadagnare anche qualche altro podio - ammette Malago' - Ma siamo sempre lì nella top ten del medagliere".
2. CHAMIZO DI BRONZO: IL CUBANO D’ITALIA CONQUISTA IL TERZO POSTO NELLA LOTTA LIBERA – I TWEET DI MALAGO’ E SIMONA VENTURA
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Chamizo di bronzo. Il 24enne cubano naturalizzato italiano batte l’americano Molinaro 5-3 nella finalina e conquista il terzo posto nella lotta libera 65 kg. L’Italia festeggia la medaglia numero 28 e resta nella top ten del medagliere. Campione mondiale ed europeo Frank Chamizo era il grande favorito ma ha vissuto una giornata difficile a causa di un problema al braccio. Fatale al cubano d’Italia la sconfitta in semifinale contro l’azero Toghrul Asgarov, la sua bestia nera con cui aveva perso ai Giochi europei di Baku.
Sotto uno a zero,il caporale dell’Esercito ribalta la situazione schiacciando a terra l’avversario. Tornato a comandare il match (4-3) , il cubano d’Italia ha subito la rimonta dell’azero. Prosegue la maledizione dell’oro nella lotta. Nella disciplina più antica dei Giochi, l’Italia non sale sul gradino più alto del podio da Mosca 1980 quando Claudio Pollio trionfò nei 48 kg. Su Twitter anche Simona Ventura esulta per il bronzo di Chamizo. La sua è una storia di riscatto attraverso lo sport.
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Da Matanzas, la città del primatista del salto in alto Javier Sotomayor e del re del mambo Perez Prado, a Ostia. Frank ha conosciuto la fame. È entrato per caso in una palestra a 7 anni. La lotta lo ha strappato alla strada. A 18 anni ha conquistato il bronzo mondiale a Mosca.
L’amarezza per l’esclusione dalla squadra di Londra del 2012 per 100 grammi di sovrappeso ha rappresentato un punto di svolta nella sua vita. Ha abbandonato l’isola, si è sposato in Italia con l’azzurra Dalma Caneva, dalla quale si è recentemente separato, è entrato nell’Esercito ed è salito sul tetto del mondo un anno fa. Ora la prima medaglia alla sua prima partecipazione all’Olimpiade: "Sono deluso - ammette Chamizo ai microfoni Rai - Salire sul podio è un onore ma le mie aspettative non erano queste". A rincuorarlo ci pensa il presidente del Coni, Giovanni Malagò che lo ringrazia per il bronzo ottenuto “con grinta e determinazione”: “Bravo Frank, non ha mai mollato”.
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