andrea orlando
Il blocco dei licenziamenti? Nel decreto “ci sono una serie di strumenti per attenuare il rischio dei licenziamenti a partire" da una norma “che dice che chi vuole la cassa senza pagare le addizionali si deve impegnare a non licenziare finché utilizza quella cassa. Ora la palla è passata al Parlamento e al confronto con le forze sociali, tutto quello che aiuta ad attenuare, a distribuire nel tempo e a rendere meno concentrato il trauma, che piccolo o grande che sia ci sarà, secondo me è utile”.
Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il ministro del Lavoro ed esponente Pd Andrea Orlando. Il segretario Cgil Landini propone di spostare il blocco al 30 di ottobre. Lei cosa ne pensa? “Su quello non sono mai stato d'accordo”. Come mai? “Avevamo distinto tra due fattispecie: quelli che avevano la cassa integrazione e quelli che non ce l'avevano. Rimettere insieme le due situazioni secondo me è sbagliato. E' utile riflettere su tutti gli strumenti utili a gestire questo passaggio”.
MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO
Una via d'uscita potrebbe essere quella dei blocchi selettivi? “E' una strada possibile. Ma a questo punto credo che la discussione debba passare soprattutto nel confronto tra le forze politiche, è inutile sparacchiare ipotesi se poi non trovano la convergenza della maggioranza”. C'è chi dice che i Cinquestelle siano più a sinistra di voi visto che vogliono ulteriormente prorogare il blocco.
“Non è una gara – ha detto Orlando a Rai Radio1 - non è che se uno lo vuole prorogare a 13 anni è di estrema sinistra, non credo sia quello il parametro. Il problema fondamentale è capire il meccanismo più utile ad attenuare rischi e traumi”.
maurizio landini
Lei crede che alla fine del blocco ci sarà un numero altissimo di licenziamenti? “Non credo ci sarà l'ecatombe - ha ragionato Orlando a Un Giorno da Pecora - come ho sentito dire. Credo che i numeri saranno contenuti”. Ad esempio circa 70mila? “Credo che l'ordine di grandezza sia quello, ci sono le condizioni, se li gestiamo bene, affinché siano riassorbiti”
ANDREA ORLANDO DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO