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    QUANTO DURA IL MINISTRO CINGOLANI? AL POSTO DELLA "TRANSIZIONE ECOLOGICA" FARA' UNA TRANSIZIONE RAPIDA VERSO CASA? - IL MINISTRO BENEDETTO DA BEPPE GRILLO (“IO SONO L’ELEVATO E LUI IL SUPREMO") FA INCAZZARE IL GRUPPO PARLAMENTARE CINQUESTELLE PER LA SPARTIZIONE DELLE DELEGHE TRA LE DUE SOTTOSEGRETARIE: ALLA LEGHISTA GAVA SONO ANDATI I DOSSIER PESANTI LEGATI AL PNRR, ALLA CINQUESTELLE FONTANA SOLO LE ROGNE - E SI TORNA A PARLARE DI MOZIONE DI SFIDUCIA…


     
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    ROBERTO CINGOLANI ROBERTO CINGOLANI

    Ulisse Spinnato Vega per https://www.tag43.it

     

    Forse non sarà la goccia che fa traboccare il vaso, ma poco ci manca. La mozione di sfiducia individuale, ventilata una settimana fa, è destinata a rimanere nel cassetto, tuttavia il corpaccione del gruppo parlamentare M5s, soprattutto gli eletti impegnati sui temi ambientali, è andato per l’ennesima volta in fibrillazione di fronte alla suddivisione delle deleghe assegnate dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, alle due sottosegretarie, la leghista Vannia Gava e appunto la cinquestelle Ilaria Fontana.

    ROBERTO CINGOLANI ROBERTO CINGOLANI

     

    SI ALLARGA LA DISTANZA TRA IL M5S E IL MINISTRO CINGOLANI

    Dalle concessioni per le trivelle al mini-nucleare “alla francese”, dagli inceneritori all’idrogeno blu e grigio, fino al grande progetto Eni per un Centro di cattura e stoccaggio di CO2 al largo di Ravenna, prima inserito dal governo in una bozza del Pnrr con un finanziamento da 1,35 miliardi e poi espunto a seguito delle vibrate proteste dei parlamentari M5s.

     

    Sono tanti e variegati i dossier su cui via via si sono aperte le faglie che stanno terremotando il rapporto tra il Movimento e il superministro tecnico, sponsorizzato da Beppe Grillo quale figura chiave per giustificare la presenza dei 5 stelle nel governo Draghi. Ecco perché l’assegnazione delle deleghe è solo l’ultimo capitolo della lunga saga.

    vannia gava con matteo salvini vannia gava con matteo salvini

     

    A Fontana sono infatti andati, oltre alla Conferenza Stato-Regioni e Unificata, le bonifiche e i Sin, i parchi, il rischio idrogeologico e la manutenzione del territorio, il mare e le risorse idriche. Mentre a Gava sono toccati il neonato Cipess, erede in chiave sostenibile del cruciale Cipe, la ricerca aerospaziale, ma soprattutto la delicata delega sui rifiuti, l’economia circolare, l’agricoltura sostenibile, i contratti di filiera e la grande partita dell’efficientamento energetico degli edifici, compreso il patrimonio pubblico.

     

    LA SPARTIZIONE DELLE DELEGHE AGITA IL M5S

    Apriti cielo! «La sproporzione di trattamento è evidente», spiega una fonte parlamentare pentastellata a Tag43. «A Gava sono andate tutte le deleghe di sostanza che riguardano il Pnrr e la transizione, dall’economia circolare all’agricoltura, fino ai rifiuti. E soprattutto il Cipess, il superbonus e i bonus edilizi in genere, che sono politicamente un nostro cavallo di battaglia».

     

    ROBERTO CINGOLANI ROBERTO CINGOLANI

    C’è da dire che Fontana sta manifestando in queste ore una certa soddisfazione per aver ottenuto dossier di personale interesse come le attività sulle bonifiche e una responsabilità comunque pesante come quella sul mare. Tanto che una deputata a lei molto vicina, Paola Deiana, membro M5s della stessa commissione Ambiente, con Tag43 smorza le polemiche: «Grazie a queste deleghe ci sono i presupposti per lavorare bene». «Ma il malumore non può non esserci tra noi», ribadiscono altri eletti cinquestelle.

    ILARIA FONTANA ILARIA FONTANA

     

    «A Gava è andata la ciccia, a noi le rogne». Non a caso, ieri l’esponente salviniana è subito uscita sui media ringraziando il ministro. E se Beppe Grillo all’inizio presentò Cingolani quasi come un pentastellato in purezza, «ora, se guardiamo il trattamento riservato alle due sottosegretarie, sembra quasi più vicino alla Lega che a noi».

     

    Certo, di mozione di sfiducia non si parla, perché bisognerebbe forse passare sul corpo dello stesso Grillo, ma soprattutto «cambiare in corsa le cose è controproducente per gli italiani», ribadisce un deputato che chiede l’anonimato. E minimizza: quello «è stato soltanto uno sfogo tra noi». Sarà, ma in fondo “noi viviamo per dire sempre addio”, sosteneva Rainer Maria Rilke. Rottura solamente rinviata? La saga continua.

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