M.Cor. per “la Stampa”
lapo elkann
Garage Italia Customs, è l'atelier fondato da Lapo Elkann dove si personalizza tutto quello che si muove, biciclette auto, elicotteri, aerei, barche. Insomma quello che si chiama «motion».
Lapo, oggi è tornata di moda la creatività individuale. Tutti vogliono essere designer in proprio?
«Ogni essere umano ha più sfaccettature, tutti noi vogliamo essere unici perché siamo unici».
LAPO ELKANN
Certo però personalizzare un' auto o una barca è roba da unici ricchi.
«Certo, ma la personalizzazione oggi riguarda tutti gli aspetti della nostra vita, non certo solo i beni di lusso. Pensi al fatto che scegliamo anche le news che vogliamo ricevere sui nostri tablet. Il custom oggi è la chiave di volta per molte industrie. Anche se la personalizzazione nel mondo del lusso, penso alla moda, è quasi sempre guidata. Si sceglie tra alcune opzioni, creazioni, decise comunque da altri. Da noi invece si crea veramente».
lapo elkann
Qualche nome di cliente estroso?
«Non ne faccio, perché è molto importante per me tutelarne la privacy. Posso ricordare alcuni nomi che sono già noti. Renzo Rosso, per esempio, con cui siamo molto amici e davanti a un piatto di pasta abbiamo pensato a una vettura "rock" in linea con la sua storia e con i suoi valori creativi. Per Lady Gaga invece abbiamo creato una cinquecento molto pop».
Più uomini o più donne tra i suoi clienti?
«Metà e metà, perché tutti hanno voglia di unicità».
lapo elkann
Nel suo «Garage» c'è anche il Ristorante di Carlo Cracco. Cibo e motori? Strano legame.
«Il legame è sempre lo stesso: la creatività. Abbiamo voluto creare un luogo di sogni per i bambini e adulti. Lavoriamo a 360 gradi sul prodotto, anche sulla comunicazione e su tutti quei prodotti che sono attorno a questo mondo. Perché oggi costruire auto o barche non basta, oggi bisogna essere in grado di generare, valorizzare e creare sogni».
In un recente incontro le hanno chiesto quale sia il rapporto tra le sue debolezze e la sua forza creativa.
«Io non mi sono mai nascosto, sono una persona molto sensibile. Posso dirle che senza i bassi non si raggiungono gli alti, anche se avrei preferito non averli i "bassi"».