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    “IL PROBLEMA SAI QUAL È? LEI ANDAVA IN GIRO CON LA MACCHINA DA 50MILA EURO E ALLA FIGLIA DAVA 30 EURO” – L’INTERCETTAZIONE DI MIRTO MILANI, 27 ANNI, FIDANZATO DELLA FIGLIA MAGGIORE DI LAURA ZILIANI, L’EX VIGILESSA AVVELENATA CON UNA TISANA E IL BROMAZEPAN DA DUE DELLE TRE FIGLIE – PER LA GIP I TRE VOLEVANO SOSTITUIRSI ALLA VITTIMA NELLA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE E METTERE LE MANI SU UN CONSISTENTE “BOTTINO” – UNA FAMIGLIA SPACCATA E UN ODIO VERSO GLI ALTRI PARENTI, COMPRESA LA NONNA: “È PERFIDA COME UN SERPENTE” – MA NEL PASSATO DELLA ZILIANI I SOLDI ERANO…


     
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    1. EX VIGILESSA UCCISA IN MANETTE LE FIGLIE "VOLEVANO I SOLDI"

    Chiara Baldi per “La Stampa”

     

    LAURA ZILIANI E LE FIGLIE LAURA ZILIANI E LE FIGLIE

    «Il problema sai qual è? Che lei andava in giro con la macchina da 50 mila euro, che si faceva gli aperitivi a pranzo e a cena, andava al cinema. Faceva un sacco di cose, si comprava una tonnellata di scarpe, vestiti E alla Lucia (la figlia mezzana, affetta da una disabilità psichica, ndr) dava 20, 30 euro a settimana per comprare tutte le cavolate che voleva. Più i soldi della prepagata».

     

    Mirto Milani, 27 anni, parlava così al telefono, lo scorso 31 maggio, con un amico a proposito della suocera, la vigilessa 55enne Laura Ziliani, scomparsa dalla sua casa di Temù, nel Bresciano, l'8 maggio e il cui corpo è stato ritrovato l'8 agosto, sempre nel paese bresciano, tra la vegetazione vicino al fiume Oglio.

     

    laura ziliani 4 laura ziliani 4

    All'amico, il 27enne originario della provincia di Lecco voleva far credere che la donna - vedova dal 2012 - avesse da parte una discreta quantità di soldi ma anche diversi debiti e che, «per levarseli di dosso» avesse inscenato una fuga. Milani, insieme alla fidanzata Silvia Zani e alla sorella più piccola di lei, Paola, entrambe figlie di Ziliani, è stato arrestato ieri mattina dopo che per mesi la procura di Brescia, diretta da Francesco Prete, ha indagato sul caso della donna scomparsa.

     

    MIRTO MILANI, IL FIDANZATO DELLA FIGLIA MAGGIORE DI LAURA ZILIANI MIRTO MILANI, IL FIDANZATO DELLA FIGLIA MAGGIORE DI LAURA ZILIANI

    Per la gip Alessandra Sabatucci, «i tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell'amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici»: Ziliani era proprietaria, dopo la morte del marito Enrico, di circa una decina di immobili, percepiva uno stipendio di 1100 euro al mese, più altri mille di pensione di reversibilità dal marito e altri 250 euro mensili per l'invalidità della figlia Lucia.

     

    A questo «bottino» puntava il «trio criminale», impegnato anche in questi mesi a ristrutturare tre appartamenti di Ziliani (e per la cui sistemazione la donna aveva convinto le figlie a investire i rispettivi 40 mila euro di eredità del padre) che sarebbero poi stati messi in affitto. Ed è forse proprio per avere il completo controllo della situazione che la figlia maggiore Silvia (27 anni) e la minore Paola Zani (19 anni), insieme al fidanzato Mirto Milani - che in queste settimane con la madre, Mirna Donadoni, ha gestito il patrimonio della famiglia Ziliani - avrebbero ucciso la ex vigilessa avvelenandola prima con una tisana e il bromazepan, uno psicofarmaco trovato, da esami tossicologici, nel corpo della donna.

    laura ziliani 2 laura ziliani 2

     

    E la tisana era già stata usata in un'altra occasione, precedente, che però aveva avuto come effetto l'aver lasciato la madre solo con sonnolenza e qualche dolore protratto per giorni. A maggio, invece, il piano è stato portato a termine. Tanto che il giorno dopo averla uccisa le due figlie hanno fatto una denuncia di scomparsa. Ma la messa in scena non ha retto. La sparizione della donna non ha mai convinto gli inquirenti: troppe incongruenze.

     

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    Un ruolo fondamentale lo hanno giocato anche alcune testimonianze di persone al di fuori del nucleo familiare, come quella del vicino di casa di Temù che ha raccontato di aver visto le due sorelle e Milani armeggiare sulla scena dove il corpo di Ziliani è stato trovato. Proprio lì gli inquirenti hanno trovato, a distanza di mesi dalla prima - rinvenuta nel torrente Fumeclu - anche la seconda scarpa. Che per il testimone è stata posizionata lì proprio dai tre, in un maldestro tentativo di avvalorare l'ipotesi di un infortunio o un malore.

     

    QUELL'ODIO CONTRO TUTTA LA FAMIGLIA "ANCHE NONNA È COME UN SERPENTE"

    Chiara Baldi per “La Stampa”

     

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    Il condominio rosa a tre piani al civico 24 di via Ragazzi del '99 a Brescia sembra disabitato. Gli unici movimenti che si notano sono le tende che si spostano, gli inquilini controllano che non ci siano cronisti sotto casa. Solo dopo le quattro del pomeriggio si fa vivo qualcuno. È una ragazza alta, con i capelli scuri corti, gli occhiali, ha una camiciola nera con dei ricami sul bianco, pantaloni neri e sandali. Si avvicina alla cancellata che separa il giardino del palazzo dall'altro condominio. Dice con voce ferma: «Le mie sorelle sono in carcere, adesso».

     

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    Lucia Zani, così si chiama l'unica sopravvissuta di questa famiglia sacrificata in nome dei soldi, cerca conforto nelle parole di una vicina che le chiede «come va?». Lei pronuncia solo poche parole di risposta. Poi si gira e entra nel portone, dice «non mi serve nulla». Per la prima volta in quattro mesi, da quando l'8 maggio scorso sua madre è scomparsa, forse Lucia Zani, che ha 25 anni e una disabilità psichica di cui si prendeva cura la sua mamma, ha la consapevolezza di essere davvero sola. Ieri mattina le sue sorelle Silvia, 27 anni, e Paola, 19, sono state arrestate insieme al fidanzato della maggiore, Mirto Milani, perché sospettate di aver ucciso la loro madre.

    laura ziliani laura ziliani

     

    Il motivo? Per gli inquirenti volevano i soldi. E ora Lucia ha solo sua nonna, Marisa Cinelli, anche lei residente a Brescia. Ma da mesi questa signora si è isolata, sprofondata in un dolore che nessuna madre vorrebbe mai provare: non parla con nessuno, neanche coi parenti più stretti. In queste lunghe settimane ha cercato risposte perché «il mio cuore di mamma mi dice che Laura da casa sua non è neanche mai uscita e io voglio sapere che cosa le è successo».

     

    Agli inquirenti ha raccontato che, nei giorni seguenti alla sparizione della figlia, «non sono praticamente mai riuscita a discutere della vicenda con le mie nipoti. Anzi, ho avuto l'impressione che fossero fuggenti». D'altronde, Silvia e Paola Zani dicevano che «la nonna è perfida come un serpente» e forse per questo hanno ignorato i messaggi e le chiamate. Di questa famiglia di tutte donne - il papà, Enrico Zani, è morto nel 2012 travolto da una valanga - qui nessuno sa nulla. Un vicino dice che «l'unica cosa che sappiamo è che non ci aspettavamo un epilogo così».

    scomparsa laura ziliani scomparsa laura ziliani

     

    Già. Perché anche se il sindaco di Temù, il paese della Valcamonica da cui Ziliani è scomparsa, Giuseppe Pasina, oggi dice che «aveva previsto tutto, perché era tutto molto chiaro», in realtà nessuno ricorda di screzi tra mamma e figlie. Di Ziliani, d'altronde, è impossibile trovare qualcuno che ne parli male. Sempre Pasina ricorda che «in paese la conoscevano tutti» anche perché per sei anni - dal 1994 al 2000 - ha lavorato come vigilessa «e poi ha preferito passare agli uffici».

     

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    Ma spendeva davvero tutti questi soldi per vestirsi e fare la bella vita? «Macché», dice il sindaco. «La Laura era una che non comprava mai niente. Anche perché quando era ancora in vita il marito, lui le faceva un sacco di conti in tasca. Pensi che le controllava anche quanta benzina usava». Sì perché i soldi, nella famiglia Ziliani-Zani, sono sempre stati centellinati: «Credo che finché è stato in vita lui, le figlie non abbiano mai fatto colazione con cornetto e cappuccino. Era un taccagno».

     

    Aveva lasciato a moglie e figlie undici immobili e una discreta somma di eredità: 40 mila per ogni figlia. Che Silvia e Paola, su suggerimento della madre, avevano voluto investire nella ristrutturazione di appartamenti, a Temù, da affittare. Un progetto familiare in cui, a un certo punto, si è inserito il fidanzato di Silvia, Mirto Milani. «Laura», ricorda Cinelli, «aveva avuto un litigio di recente con Mirto, che la accusava di spendere troppi soldi per la ristrutturazione. Laura rimase basita che potesse intromettersi in modo così invasivo in questioni economico-finanziarie che non lo riguardavano».

    cadavere trovato in val camonica cadavere trovato in val camonica

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