Emilio Pucci per "il Messaggero"
bertolaso
«Perdere Albertini e Bertolaso è una strategia suicida, con loro possiamo vincere». Salvini intende portare avanti l'ultimo pressing nei confronti dell'ex sindaco di Milano e dell'ex numero uno della Protezione civile ma entrambi sono ancora lontani dalla partita.
Bertolaso a Roma non ne può più dei paletti, non ci sta a farsi logorare, se queste sono le condizioni non è disponibile neanche a trattare. Eppure un segnale, dopo giorni di granitici no, lo lancia. Ha fatto sapere ai suoi interlocutori che potrebbe ripensarci ma solo in caso di un accordo blindato: «Accetto solo se Salvini, Meloni e Berlusconi ci mettono la faccia e sottoscrivono un patto davanti al notaio». Insomma basta con i tentennamenti, altrimenti se ne va in vacanza.
silvio berlusconi e guido bertolaso
Albertini invece è più tranchant: «Se il mio omonimo Arcangelo Gabriele mi apparisse in sogno e mi dicesse di candidarmi per il bene di Milano, chissà magari mia moglie Giovanna si convincerebbe e io con lei», taglia corto.
guido bertolaso 1
Ma FdI prende tempo, sarebbe anche disponibile a dare l'ok ad Albertini che secondo i sondaggi interni ha il gradimento più alto rispetto a Lupi, il professore della Bocconi Dallocchio e a Ruggiero, figlio del diplomatico che è stato ministro con Berlusconi. Domani ci sarà il primo tavolo sulle amministrative del centrodestra con i rappresentanti degli enti locali dei partiti dell'alleanza ma si parlerà solo dei comuni minori, i dossier Roma e Milano saranno affrontati per ultimi, solo quando si scioglieranno i nodi su Copasir, Cda Rai e Partecipate.
bertolaso con obama e berlusconi
«Sul Copasir ci metteremo d'accordo, ma non perché ce lo chiede Letta», dice Salvini. Di fatto però la trattativa su Bertolaso e Albertini è congelata. Un grande sponsor del primo è l'azzurro salviniano Giro: «E' - ribadisce - l'unica possibilità che abbiamo per vincere. E solo lui può fare il sindaco del grande giubileo 2025». Anche Cambiamo con Toti e l'Udc sono sulla stessa lunghezza d'onda. «Spero che sia il candidato di tutti. Va convinto», sostiene Durigon, coordinatore della Lega Lazio.
guido bertolaso a skytg24
LA RIUNIONE Ieri Salvini ha incontrato i dirigenti del partito della regione. La verità è che un'alternativa a Bertolaso ancora non c'è. Girano i nomi del giudice Simonetta Matone e dell'imprenditore Aurelio Regina ma è come partecipare al gioco dell'oca, si va indietro invece di andare avanti. Nomi già sondati mesi fa. La ricerca su chi sarà a sfidare Gualtieri e Raggi potrebbe anche vedere un'accelerata la prossima settimana quando non è escluso che a vedersi siano Meloni e Salvini. E si capirà se il disgelo di questi giorni, tra sms e tweet, potrà portare ad un accordo in vista anche delle elezioni del prossimo presidente della Repubblica e delle Politiche. E' Meloni che deve scoprire le carte, dicono i leghisti. L'ipotesi di un ticket tra Bertolaso e la consigliera regionale di FdI Colosimo al momento non prende quota. E allora la prospettiva è quella di un nome nuovo, che venga sempre dalla società civile. Ma il timore tra i gruppi parlamentari del centrodestra è che siano sempre di meno quelli disposti a scendere in campo.
LETIZIA moratti ATTILIO fontana GUIDO bertolaso
2 - IL CENTRODESTRA OFFRE CARTA BIANCA A BERTOLASO MA IL PRESSING FALLISCE
T.L. per il "Corriere della Sera"
«Allora, Guido, io sono pronto a fare qualsiasi cosa perché tu possa candidarti a Roma. Se ti arrivasse una dichiarazione firmata di proprio pugno dai tre leader del centrodestra, in cui ti chiediamo di scendere in campo e ti diamo ampio margine di movimento su tutto, torneresti sui tuoi passi?».
SALVINI BERLUSCONI MELONI
Al riparo da taccuini e sguardi indiscreti, ieri mattina Matteo Salvini ha incontrato Guido Bertolaso. Un faccia a faccia con i crismi della segretezza, l'esatto contrario del caffè all'aperto che il leader della Lega aveva offerto a Gabriele Albertini prima di imboccare con l'ex sindaco di Milano una strada che al momento si è rivelata senza uscita.
GUIDO BERTOLASO CON ATTILIO FONTANA E LETIZIA MORATTI
Anche Bertolaso, al pari di Albertini, ha più volte messo a verbale il suo «no» fermo all'ipotesi di candidarsi a sindaco per il centrodestra. Ma il caos in cui nelle ultime ore è piombato il centrosinistra a Roma - il passo indietro di Nicola Zingaretti, il passo in avanti di Roberto Gualtieri, Virginia Raggi confermata ai blocchi di partenza, con la candidatura di Carlo Calenda virtualmente impressa sulle schede elettorali - ha convinto Salvini a continuare la moral suasion.
guido bertolaso
Sul piatto, guardando negli occhi Bertolaso, il numero uno della Lega ha calato la briscola più importante: il sostegno pieno, palese, con bollinatura praticamente notarile dell'intera coalizione; in più la possibilità di muoversi con margini molto ampi su programma, uomini, liste. L'ex numero uno della Protezione civile, non senza sorprese, ha ribadito il concetto. Tattica o strategia che sia, il «no» opposto dall'uomo dei vaccini in Lombardia è stato persino più netto di quelli già pronunciati in pubblico. «Vedi, Matteo - ha scandito - capisco che adesso ci siano le condizioni e fare il sindaco di Roma è stato sempre il mio sogno. Ma è un sogno che non posso realizzare perché il momento era un altro. Oggi siamo fuori tempo massimo».
matteo salvini e gabriele albertini
Il tempo di questa risposta e Bertolaso, come a voler confermare la sua ferma volontà di non scendere in campo per la corsa al Campidoglio, ha inchiodato Salvini a un fuoco di fila di domande sui vaccini. «Dimmi un po', Matteo, ma questa follia di sospendere i contratti ad AstraZeneca l'ha presa Bruxelles da sola o c'entrano anche gli Stati membri? Se nessuno mi risponde, chiamerò Draghi.
valter tozzi con gianni letta e guido bertolaso
E le dosi AstraZeneca sono disposto a comprarle io qua in Lombardia». Un modo come un altro per ribadire che il lavoro a Milano non si è esaurito. E che spazio per altro non ce n'è. Per il centrodestra, la soluzione del caso Roma è lontana. Domani è prevista la riunione del tavolo per le candidature ma i leader marcheranno visita. Salvini, concentrato sull'udienza di venerdì del processo di Catania per la Gregoretti, confida ai fedelissimi che «per le discese in campo di Albertini e Bertolaso le speranze sono al lumicino».
scazzo maurizio gasparri, daniela santanche' e francesco magnani 6
All'ombra della piccolissima fiamma di speranze, si muovono le voci più diverse. Una pista porta a Maurizio Gasparri. Che però frena: «Mi tirano in ballo sempre, per anzianità di servizio. È quasi scontato che sia così, era successo anche per la Regione Lazio. Ma al momento non c'è nulla di nulla». A coprire il vuoto, per ora, le iniziative della società civile capitolina che si muove nell'orbita dei conservatori. A cominciare dai due più gettonati nel totonomi pre-Bertolaso: il manager Andrea Abodi e il chirurgo Massimo Martelli, quest' ultimo al lavoro su una sua «agenda per Roma» da sottoporre a un dibattito che è appena iniziato.
maurizio gasparri foto di bacco (2)
salvini meloni e berlusconi in conferenza stampa BERLUSCONI MELONI SALVINI matteo salvini con gabriele albertini gabriele albertini silvio berlusconi con matteo salvini BERLUSCONI MELONI SALVINI SALVINI MELONI BERLUSCONI SALVINI MELONI BERLUSCONI BERLUSCONI SALVINI E MELONI matteo salvini a pranzo per convincere gabriele albertini