Da “GQ”
SHARON STONE SU GQ DI AGOSTO 2017
«Ho sempre pensato di essere destinata a fare qualcosa di straordinario, e quando è successo ho pensato, ecco, è successo». GQ Italia intervista Sharon Stone, l'ultima diva analogica di Hollywood, all'alba dei suoi 60 anni, realizzando un servizio esclusivo di copertina firmato dal fotografo Carter Smith. Nel numero in edicola dal 18 agosto GQ Italia traccia un confronto generazionale tra Baby Boomers (ovvero i nati dal 1946 al 1964, tra cui Sharon Stone) e Millennials (da qui la scelta di una seconda copertina con Dane DeHaan).
SHARON STONE
A 25 anni da Basic Instinct, il film che fece esplodere la sua popolarità, la Stone parla dei cambiamenti dell'America attraverso le evoluzioni della sua carriera. «Obama per esempio adesso sta in ombra, non cerca le luci dei riflettori, e Jimmy Carter a novant’anni appena uscito dall’ospedale è in giro a costruire case per i poveri. Ci sono molti modi eleganti di gestire la fama e il potere. Non saprei se Trump è un’aberrazione o è il risultato di come è cambiata l’America, di come è stata trascurata l’America di mezzo. George Bush padre per esempio è stato un ottimo presidente».
MUHAMMAD ALI
Nella lunga intervista realizzata da Michele Masneri, Sharon Stone rivela a GQ Italia anche una serie di particolari sull'inizio della sua carriera e su come abbia sfruttato in modo intelligente la propria bellezza per affrancarsi socialmente. «Ho fatto i concorsi di bellezza perché eravamo poveri! Perché mio padre guadagnava quattordici mila dollari l’anno e aveva quattro figli e nella famiglia di mia mamma facevano le cameriere da tre generazioni e io volevo qualcosa di diverso, volevo andare al college, perché tutti i concorsi di bellezza garantivano poi borse di studio». E racconta l’aneddoto di uno strano incontro con Muhammad Alì.
muhammad ali 1
«Mio padre non voleva che facessi l'attrice. Secondo lui dovevo fare l’ingegnere. Al concorso per Miss Pennsylvania l'organizzatrice mi aveva messo questo terribile vestitino con lo scollo a V, però c’era anche un mantello blu. Sono salita su quella passerella con quel mantello, l’ho fatto volare, vi faccio vedere io, non sarò miss Pennsylvania ma guardate qui! Evidentemente funzionò, perché Muhammad Ali, che aveva assistito alla sfilata, chiamò mio padre cercando il numero sull’elenco telefonico, e gli chiese di farmi partecipare al film sulla sua vita, The Greatest. Mio padre disse: grazie mille signor Ali, ma mia figlia non farà mai l’attrice, avrà un lavoro vero.
E Ali rispose: “Mister Stone, sua figlia è una star, lei può proibirle di fare il mio film ma non di farne altri. Poi molti anni dopo l’ho rivisto a una cena, stava già molto male, e gli ho detto, non si ricorderà, ma ci incontrammo a miss Pennsylvania, e lui : “Ma certo. Lei aveva un mantello blu!