ALDO GRASSO
Francesca D'angelo per “Libero quotidiano”
Vien da chiedersi cosa avrebbero fatto o detto a Bianca Berlinguer se il suo programma andasse male in ascolti. No, davvero, perché nonostante il successo di pubblico la nostra è ormai puntualmente massacrata. Persino adesso che #Cartabianca è finito, c'è chi continua a polemizzare. L'ultimo della (lunghissima) lista è Aldo Grasso: il noto giornalista del Corriere della Sera ha scritto un piccato articolo sui talk show, esordendo così: «È finita Cartabianca e, in tutta onestà, spero non torni più».
orsini bianca berlinguer
Secondo Grasso ci sarebbe un problema alla base di tutti i talk show Rai che, a suo avviso, ormai «inquinano il dibattito pubblico, creano mostri e diffondono menzogne e malafede» mentre andrebbero guidati da «persone che sappiano affrontare la complessità» della realtà. Il pregresso di cotanto astio è noto: Berlinguer è diventata invisa al mondo intero nel momento in cui ha dato spazio a Alessandro Orsini, le cui posizioni sono considerate filo-russe.
bianca berlinguer
Da allora, i rossi compagni della Berlinguer le hanno voltato le spalle. Come è noto, si è provato persino a fare chiudere il programma, salvato da Carlo Fuortes. Non fosse stata per l'entrata a gamba tesa dell'ad Rai, #Cartabianca sarebbe già diventata #Cartastraccia.
Il programma è stato quindi confermato per l'autunno eppure c'è chi, come Grasso, ne invoca la chiusura. Berlinguer ha fatto l'unica cosa che al momento le è consentita: difendersi. Da sola. Inutile sperare in alleati.
Così, ha pubblicato un post di fuoco su Facebook iniziando con il sottolineare il conflitto di interessi alla base dello stigma di Aldo Grasso. Il ragionamento è semplice: per chi scrive Grasso? Per il Corriere. E chi è l'editore? Cairo. E cosa fa Cairo in tv? DiMartedì su La7, che è diretto concorrente della Rai.
NADANA FRIDRIKHSON BIANCA BERLINGUER
«Ma vi sembra normale che il critico televisivo del gruppo editoriale al quale appartiene la trasmissione mia diretta concorrente, Dimartedì, si auguri la chiusura d'autorità di Cartabianca?», esordisce su Facebook Berlinguer. «E dico "d'autorità" dal momento che gli ascolti ci hanno costantemente premiato, ma per Aldo Grasso la risposta positiva del pubblico sarebbe un criterio valido solo per le tv commerciali perché i loro bilanci dipendono dagli ascolti, non per il servizio pubblico. La Rai, finanziata in parte dal canone, cioè dai soldi dei cittadini, dovrebbe invece disinteressarsi del consenso degli ascoltatori».
BIANCA BERLINGUER E GLI OSPITI DI CARTABIANCA
A questo punto la Berlinguer sfata il falso mito degli ascolti che non contano: «Ma chi altri dovrebbe giudicare, se non quegli stessi cittadini che pagano il canone e gestiscono il telecomando, della qualità e del gradimento di una trasmissione? O a decidere del destino di un programma devono essere, in singolare sintonia, il critico televisivo del gruppo editoriale concorrente e una parte della classe politica?». L'obiezione non fa una piega.
Vediamo cosa risponderà Grasso o uno dei tanti franchi tiratori di Berlinguer che, a quanto pare, non hanno nessuna voglia di prendersi una vacanza.