Xiaoran, influencer cinese 2
Alla fine ce l'ha fatta. È diventata famosa in tutta la Cina. Morendo. Xiaoran, a 33 anni era solo una piccola influencer da 130 mila follower, non sufficienti per la celebrità in un Paese dai grandissimi numeri, dove il successo si valuta in decine di milioni di seguaci.
Improvvisamente, un hashtag col suo nome è balzato in testa alla classifica di Weibo (il Twitter mandarino) con 600 milioni di visioni in un giorno, la sua storia è nelle pagine di «Società e stile di vita» della stampa nazionale. Ma è una vicenda da cronaca nera, hashtag e titoli dicono: «Xiaoran uccisa dalla chirurgia estetica».
Un caso di malasanità emblematico della Nuova Cina consumista ed edonista, dove il giro d'affari dei ritocchi di bellezza con il bisturi si è triplicato negli ultimi quattro anni, vale circa 40 miliardi di dollari all'anno ed è infestato da circa 60 mila cliniche «specializzate» ma senza licenza, responsabili di 40 mila «incidenti medici» ogni anno.
Xiaoran, influencer cinese
Ci sono 110 di questi errori al giorno, scrive il Global Times, quotidiano del Partito comunista. Xiaoran era snella e carina, ma insoddisfatta del suo aspetto. Voleva diventare «gengmei», più bella. Si chiama «Gengmei» anche una piattaforma web che offre una guida alla chirurgia estetica e ha 39 milioni di utenti; seguita da «So Young», con 9 milioni.
Senza dire niente alla famiglia, il 2 maggio la ragazza entrò in una clinica di Hangzhou dove le era stata consigliata una tripla operazione: liposuzione di fianchi e addome, ingrandimento del seno. In contemporanea. Cinque ore nelle mani del chirurgo; uscita dalla sala operatoria la ragazza sentiva dolori fortissimi: «Normale decorso dopo l'intervento», annotarono, dicendole che dopo quattro o cinque giorni, tolte le fasciature, il suo corpo avrebbe preso la nuova forma tanto desiderata.
Seni rifatti
Lei urlava per le fitte, «è come se mi stessero tagliando ancora», scrisse in un messaggio a un'amica, perse i sensi mentre il chirurgo pensava che stesse dormendo per effetto degli analgesici. Il 4 maggio faceva fatica a respirare. Il personale della clinica di bellezza aspettò ancora sperando che migliorasse. Il 5 maggio la ragazza trovò la forza di chiamare al telefono il numero d'emergenza del pronto soccorso cittadino.
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Arrivò un'ambulanza e la portò in un piccolo ospedale, dove i medici si trovarono di fronte a una situazione disperata; la famiglia, finalmente informata, la fece trasferire nel Secondo Ospedale del Popolo di Hangzhou. Diagnosi terribile: aveva infezioni in diversi organi vitali, ulcere e rigonfiamenti della pelle all'addome e sul seno.
«Se fosse arrivata subito forse l'avremmo salvata, ma i tre giorni di ritardo l'hanno condannata», dissero i medici ai genitori di Xiaoran. Sono seguiti due mesi di terapia intensiva, interventi per ripulirle il sangue, sterilizzazioni. Per tenerla in vita l'hanno attaccata a macchinari sofisticati, che hanno allungato l'agonia.
Xiaoran è morta martedì scorso. Ora la piccola influencer è diventata una celebrità nazionale, sul web si polemizza sulla ricerca ossessiva del corpo perfetto che ha contagiato i giovani cinesi, la stampa osserva che solo il 14% delle cliniche dove si fanno interventi di chirurgia estetica sono in regola con le norme di sicurezza e competenza sanitaria, 60 mila sono illegali; tra il loro personale ci sono 100 mila operatori senza licenza e qualificazione.
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I giuristi dicono che lo Stato cinese deve intervenire per regolamentare la giungla della cliniche plastiche, i sociologi che le famiglie e le scuole debbono insegnare ad accettarsi così come si è. L'ultimo post di Xiaoran su Weibo era del 13 aprile. Dedicato ai suoi 130 mila seguaci.
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