Simone Di Meo per “La Verità”
luca palamara al csm
I presunti «server occulti» del caso Palamara diventano ben più di una suggestione difensiva. Il gup del Tribunale di Firenze, Piercarlo Frabotta, ha deciso infatti di sentire, nel corso della prossima udienza del 17 maggio, gli agenti della polizia postale che, per conto delle Procure di Firenze e di Napoli, stanno indagando sul traffico dati proveniente dal trojan inoculato nel cellulare dell'ex pm.
cosimo maria ferri
Come rivelato dalla Verità nelle scorse settimane, anche l'ufficio giudiziario del capoluogo campano ha deciso infatti di approfondire alcuni aspetti della denuncia presentata dal deputato Cosimo Ferri sulle modalità di gestione dei flussi digitali. Denuncia che poi ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati del manager Rcs, Duilio Bianchi, a Firenze per frode in forniture.
DUILIO BIANCHI RCS
Bianchi è stato sentito come indagato in procedimento connesso proprio ieri in Umbria nel corso dell'udienza preliminare a carico di Luca Palamara, Fabrizio Centofanti e Adele Attisani. Tema del contendere tra accusa e difesa sono le regole d'ingaggio per ritenere legittime le intercettazioni tramite virus informatico.
palamara adele attisani
A cominciare dal luogo fisico in cui esse passano o si fermano. «Bianchi ha confermato che il server era a Napoli presso il loro ufficio e che poi sarebbe stato trasferito alla procura partenopea e già questo per noi mette una pietra tombale sulle intercettazioni», ha detto uno dei difensori di Palamara, l'avvocato Benedetto Buratti.
Secondo la società Rcs, invece, la tappa napoletana dei flussi di traffico del trojan avrebbe rappresentato solo un «attraversamento» intermedio verso la centrale di ascolto e stoccaggio delle informazioni allestita presso la Procura di Roma. «Questo secondo noi è in palese violazione della norma sulle intercettazioni mediante captatore informatico e lo sarebbe anche per quanto riguarda anche quelle tradizionali», ha aggiunto Buratti.
giuseppe pignatone
«Bianchi ha concluso definendo dal punto di vista tecnico il server di Napoli "di transito", per noi non lo è e lo spiegheranno i nostri consulenti». Nelle prossime settimane, emerge dalle attività d'inchiesta dei pm napoletani e fiorentini, i server di Rcs saranno comunque ispezionati dagli esperti del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche. Tra le chiacchierate catturate dal trojan, c'è anche quella ormai famosa dell'hotel Champagne a cui parteciparono cinque ex consiglieri del Csm oltre ai deputati Ferri e Luca Lotti. Uno dei capisaldi del Palamara-gate sulle presunte manovre per scegliere il nuovo procuratore di Roma.