MASSIMO FERRERO VIPERETTA
Fabio Amendolara per "la Verità"
«Ho comprato il pacchetto Farvem e c'erano 'sti soldi qua che allora li aveva fatti diventare liquidi dopo tutti i strilli che ho fatto io perché ho detto mi avete rubato i soldi e bla bla bla». Di telefonate che dimostrino come Massimo Ferrero curasse le sorti di tutte le società (non solo della Farvem) riconducibili alla sua galassia pur non ricoprendo alcuna carica riempiono 15 pagine dell'ordinanza d'arresto e mettono in luce le ultime peripezie da uomo d'affari diviso tra la curva blucerchiata e le produzioni cinematografiche.
MASSIMO FERRERO VIPERETTA
Il 5 febbraio è a telefono con il suo commercialista Gianluca Vidal e dà disposizione su come usare i soldi che transitano sulle varie società del gruppo Ferrero da vero «dominus», annotano gli investigatori. «Eh, gli diamo 'na piotta (100.000 euro) e fa tutto!». Sono soldi che gli chiede sua figlia Vanessa. Il commercialista è parzialmente d'accordo: «Fa tutto alla grande! No, non gliela diamo tutto assieme i ciccioli! Gli diamo 50 e 50». Massimo, però, nonostante si tratti della figlia, gioca subito al ribasso: «Gliene diamo 30! 30! e 30! Ci sono però già i soldi là, eh!».
Vidal, però, gli ricorda: «Sì, lo so... però abbiamo anche l'obbligo con... con il transfer! Sto verificandoti tutto!». Il Viperetta lo stoppa: «Va beh ascolta! Quella cosa dei 50.000 euro da dare all'Arabia Saudita... l'hanno rifiutata eh! Sì hanno rifiutato l'offerta perché il giudice si è anche pentito di... che abbiamo pagato quelle altre cose...».
massimo ferrero e virginia raggi foto di bacco
L'operazione per far arrivare i soldi alla figlia, stando alle spiegazioni del commercialista, può essere fatta solo con la Ssh (Sport spettacolo holding, la società-cassaforte che il patron blucerchiato controlla attraverso il suo Rosan Trust), poiché è l'unica società che non ha l'obbigo di rendiconto e di controllo periodico. «Ci sono 50.000 euro che dovevamo dare alla Maestrale!», dice il Viperetta, «che stavano da parte... però adesso le hanno rifiutate! Per cui se c'è una risorsa da dare di là... ce l'abbiamo».
massimo ferrero (4)
Gli investigatori hanno scoperto che i fondi della Ssh sono disponibili perché un accordo transattivo che aveva coinvolto la fallita Maestrale srl era stato rifiutato. E quindi il Viperetta vuole usare quei soldi, peraltro provenienti da un finanziamento Sace (Cassa depositi e prestiti), per accontentare la figlia. Fondi che avrebbero fatto già una giravolta tra le società in area Ferrero: «Sono arrivati alla Ssh», annotano gli investigatori, «poi sono transitati in Hm srl per poi essere girati a chiusura degli accordi transattivi delle due società fallite Blu cinematografica srl e Blue line srl».
ferrero massimo
Una conferma sulla gestione di Ferrero dei soldi del gruppo arriva anche da una telefonata con Andrea Diamanti, membro del Cda della Sampdoria: «Andre', mi fai sapere quando scadono i pagamenti, così vi mando i soldi? [...] perché credo che li mandano a Roma e poi mandano dalla Holding!». Poco dopo chiede ancora: «La Maestrale pure è chiusa? Perché volevo fa' un unico pagamento... così pagavo e mi levavo dal cazzo!». Ferrero, insomma, si atteggia ancora a manager. E conosce anche a fondo tutti i pasticci societari: «Lì Eagle (una delle creditrici, ndr) si è presa i soldi, non li ha rimessi in Farvem. Questo è un dato certo. L'hanno messi a Ellemme (società intestata alla figlia Vanessa, ndr), Eagle... e non li poteva mettere... non potevano fa'. Allora c'è la bancarotta distrattiva già in partenza, perché non puoi darmi a me 7 milioni, io ti pago un mutuo [...] e poi tu ci fai i cazzi tuoi...». Parola del Viperetta.