nancy brilli
Natalia Distefano per il Corriere della Sera- Estratti
È una lunga storia fatta di notti in bianco, passeggiate all’alba e incontri bizzarri nel centro di Roma quella tra Nancy Brilli e l’insonnia.
Quando ha iniziato a soffrirne?
«Il sonno profondo, quello ristoratore, per me è un miraggio da quando ho compiuto 18 anni. Fatico ad addormentarmi ma, ancora peggio, mi sveglio ogni due ore. Il mio sogno più grande è dormire otto ore di fila».
Nessun rimedio?
«Ho provato di tutto: tisane, sciroppi, pillole e medicine di ogni tipo. A volte qualcosa funziona, ma non risolve. Si può dire che l’insonnia ormai neanche la combatto più.
Fa parte della mia vita».
Un’eccezione?
«Durante la gravidanza. È stato l’unico momento in cui ricordo lunghe dormite, sogni bellissimi, addirittura la pennichella pomeridiana».
Come occupa le notti insonni?
nancy brilli
«Libri, film, musica e passeggiate nel centro di Roma con il mio cane. Di notte si fanno incontri straordinari: c’è chi rientra a casa dai locali notturni tutto vestito di latex, e una volta ho incontrato un uomo vestito da pupazzo».
Una gita particolare?
«Quando ho chiamato un taxi e ho chiesto all’autista: “Metta la musica e mi porti dove vuole lei”. L’itinerario non è stato da cartolina: siamo finiti a Tor Bella Monaca».
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