Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”
URSULA VON DER LEYEN MARIO DRAGHI
Che fine ha fatto il rapporto sulla competitività europea di Mario Draghi? Inizialmente annunciato «entro la fine di giugno», poi posticipato «a luglio», quindi «entro la fine di luglio», con ogni probabilità verrà rimandato a settembre. O forse addirittura a ottobre. Anche se in realtà l'incarico affidato all'ex premier da Ursula von der Leyen - iniziato come da contratto il 3 ottobre scorso - scadrà ufficialmente il 31 luglio 2024.
Sui motivi di questo rinvio, a Bruxelles circolano diverse spiegazioni. Nessuna delle quali ha il grado dell'ufficialità, visto che la Commissione continua a mantenere un riservo quasi ossessivo sulla questione. «Non posso darvi una data» va ripetendo il portavoce dell'esecutivo europeo. […] le motivazioni che filtrano […] sono […]: «Il report non è ancora pronto»; «Ursula von der Leyen non vuole che interferisca con la sua elezione in Parlamento»; «è meglio che il rapporto Draghi venga presentato quando sarà definito il collegio dei commissari»; «pubblicarlo l'ultima settimana di luglio vorrebbe dire seppellirlo nel disinteresse generale mentre sono tutti in ferie».
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In ognuna di queste affermazioni ci sono elementi di verità e dunque la questione è più complessa di quanto sembri. […] La scorsa settimana, fonti del governo ungherese hanno spiegato che la presidenza di turno aveva invitato Mario Draghi a presentare il suo rapporto alla riunione informale del Consiglio Competitività che si è tenuta tra lunedì e ieri a Budapest, ma l'ex premier ha declinato l'invito perché «non è ancora pronto a riferire».
MARIO DRAGHI URSULA VON DER LEYEN MEME
In realtà, anche se ci sono stati dei contatti, un invito vero e proprio da parte della presidenza ungherese non sarebbe mai arrivato. Lunedì, però, è stata la stessa Commissione europea a rimettere l'accento sulla stessa questione. Lo ha fatto rispondendo a un'interrogazione parlamentare dell'eurodeputato francese Jean-Paul Garraud che chiedeva conto dei ritardi. «La Commissione può spiegare come mai il report, già redatto, non viene reso pubblico prima delle elezioni europee di giugno?» scriveva l'esponente del Rassemblement National nella sua lettera datata 24 aprile.
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La risposta dell'esecutivo von der Leyen è arrivata lunedì 8 luglio: «Il rapporto sul futuro della competitività europea, commissionato a Mario Draghi in qualità di consigliere speciale della presidente della Commissione, è ancora in fase di stesura». Dunque, non sarebbe ancora pronto. […] è vero che il rapporto non è stato ancora chiuso definitivamente, ma soltanto perché trattandosi di un "work in progress" Draghi utilizzerà ogni giorno fino all'ultimo momento utile per aggiornare le circa 400 pagine del suo lavoro.
E quindi il rinvio non sarebbe da attribuire a presunti ritardi da parte dell'autore. Che in ogni caso sarà pronto a consegnarlo, se richiesto, entro la fine di luglio come "da contratto". La lettera d'incarico menziona infatti la data del 31 luglio come scadenza del contratto. Ma era stata la presidenza di turno belga, in occasione dell'Ecofin di Gand del 24 febbraio, a dire che «il report di Draghi è atteso per la fine di giugno».
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La tempistica della presentazione del rapporto […] è decisa da Ursula von der Leyen. Che ha voluto evitare la pubblicazione prima delle Europee e soprattutto prima del delicato voto in Parlamento, previsto per giovedì 18 luglio per il quale sta ancora negoziando il sostegno degli eurodeputati. A quel punto, di fronte alla possibilità di presentare il lavoro di Draghi nell'ultima settimana di luglio, si è deciso di rinviare a dopo la pausa estiva. Una soluzione che anche il diretto interessato avrebbe ritenuto «ragionevole» proprio per trasformare il suo lavoro in un input per il prossimo collegio dei commissari.
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Il governo ungherese spera di poter avere una discussione con Draghi in occasione del Consiglio Competitività del 26 settembre. Ma in questa fase nessuno è in grado di escludere un ulteriore rinvio a ottobre, poche settimane prima del vertice informale che si terrà a Budapest l'8 novembre. Sarà dedicato proprio al tema della competitività ed è probabile che Draghi venga invitato in quella sede a parlare del suo lavoro al tavolo dei leader dell'Unione europea. E delle soluzioni per reperire i 500 miliardi di investimenti annui che, secondo le sue anticipazioni, saranno necessarie.