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    MAVETTALAPIJANDERCULO! - LE PAROLACCE AIUTANO A CONTROLLARE LE EMOZIONI, MITIGANO STRESS E DOLORE E POSSONO ANCHE AUMENTARE LE PRESTAZIONI FISICHE E LA CREDIBILITÀ DI CHI PARLA - IL TURPILOQUIO NON È SOLO UNA RISPOSTA EMOTIVA DATA DAL NOSTRO ORGANISMO QUANDO SI TROVA IN DIFFICOLTÀ, MA HA ANCHE UN EFFETTO ANALGESICO DERIVANTE DALL'AUMENTO DEI LIVELLI DI AGGRESSIVITA': AUMENTA LA FREQUENZA CARDIACA, LA PRODUZIONE DI ADRENALINA E INNALZA LA SOGLIA DI SOPPORTAZIONE...


     
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    Estratto dell'articolo di Daniela Mastromattei per “Libero quotidiano”

     

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    [...] il turpiloquio irriverente segnala una visione rozza della lingua, blocca i ragionamenti e qualifica chi lo utilizza più di chi ne è bersaglio. È dirompente, offende, pretende qualcuno da colpire; ha la potenza di una sberla, un calcio o il significato di uno sputo.

     

    Aristotele notava che tra l'aischrologia (il modello greco di turpiloquium, termine del latino cristiano) e l'azione riprovevole il passo è breve. Ma a differenza di un'aggressione fisica, la parolaccia, beffarda e plebea, può ferire ridicolizzando.

     

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    Nonostante la loro pessima fama, le parolacce fanno bene. Sono liberatorie. Soprattutto per chi le dice. Possono essere una via di sfogo per l'aggressività e mitigare lo stress o il dolore. Non solo, possono persino aumentare le prestazioni fisiche e la credibilità di chi parla. In barba all'eleganza delle buone maniere e al bon ton che vieta ogni turpiloquio, la parola volgare al momento giusto può migliorare la propria condizione psichica. Secondo gli psicologi una piccola "quantità" di turpiloquio aiuta a controllare le emozioni.

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    LA SCIENZA SNOB

    [...] nel 1973 Reinhold Aman, ingegnere chimico di origine tedesca, fondò negli Stati Uniti la disciplina scientifica della "maledittologia", dal latino maledicere, insultare. E gli studi recenti sembrano timidamente voler sdoganare il turpiloquio se aiuta a stare meglio.

     

    Vi ricorrerebbero tutti gli strati sociali, ma alcune ricerche dimostrano che le persone di status socioeconomico più basso imprecano di più. Anche la personalità è rilevante: gli estroversi e i dominanti "insultano" più spesso. L'uso di parolacce è meno diffuso tra i religiosi e tra chi ha problemi col sesso, si legge in un articolo di Anna Lorenzen sul mensile di psicologia e neuroscienze Mind.

     

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    Le parole volgari proprio perché si alimentano della violazione dei tabù possono provocare ostilità e paura, ma avere anche effetti positivi sulla credibilità, come hanno dimostrato i "vaffa" di Beppe Grillo.

     

    Il leader del Movimento 5 Stelle ha ottenuto un mucchio di voti alle elezioni del 2013 (e ancor più nel 2018) proprio per il suo linguaggio grezzo e anticonvenzionale condito da espressioni gergali e insulti diretti agli avversari politici. E su questo le ricercatrici Nicoletta Cavazza e Margherita Guidetti dell'Università di Modena hanno fatto un esperimento presentando blog fittizi a 110 italiani tra i 20 e i 68 anni.

     

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    I volontari dovevano immaginare di informarsi in vista delle elezioni. Si è scoperto che quando i testi comprendevano parolacce, i partecipanti li consideravano più convincenti [...]

     

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    Se da una parte l'uso scriteriato di certe espressioni colorite indica un problema di ordine sociale, perché mette in crisi un linguaggio pulito [...] dall'altra parte gli esperti si affrettano a trovare giustificazioni per alimentare quella comunicazione spicciola intrisa di rabbia, disprezzo, impazienza che spazza via le emozioni negative.

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     Parole volgari eppure così utili al logorio della vita moderna, se urlate tra sé e sé sotto la doccia o al parco facendo jogging, o come un mantra ripetute al buio, prima di addormentarsi. Qualcuno prega, qualcuno impreca. Se bastasse. Ma non c'è gusto, la parolaccia, pretende un pubblico, qualcuno da colpire, una dimensione sociale.

     

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    [...] L'inglese Richard Stephens durante un esperimento ha chiesto a 64 studenti di immergere una mano nell'acqua gelata e tenerla a bagno il più a lungo possibile ripetendo una parolaccia a piacere. L'esperimento è stato ripetuto invitando i volontari a descrivere un tavolo con parole educate.

     

    Dal test è emerso che insulti e volgarità hanno aiutato a tenere la mano al freddo per un periodo maggiore rispetto ai termini gentili. Secondo Stephens l'effetto analgesico delle parolacce deriva dall'aumento dei livelli di aggressività scatenati dalle imprecazioni.

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    IL BATTITO DEL CUORE

    Arrabbiarsi aumenta la frequenza cardiaca, stimola la produzione di adrenalina e innalza la soglia di sopportazione del dolore. Lasciarsi andare a espressioni colorite sembra quindi essere una risposta fisica e non solo emotiva data dal nostro organismo quando si trova in difficoltà. Lo psicologo ha pure scoperto che il turpiloquio migliora le prestazioni fisiche: ha messo alcune persone su una cyclette e osservato che mentre imprecavano riuscivano a pedalare con una resistenza maggiore.

     

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     Ma alcuni scienziati continuano a vedere dei paralleli tra il turpiloquio e i versi degli animali. Che nel corso dell'evoluzione possano aver rappresentato il punto di transizione tra le semplici vocalizzazioni e il linguaggio umano. Siamo passati per la proprietà lessicale e la convenienza stilistica. [...]

     

    imprecare puo essere catartico imprecare puo essere catartico

    [...] Quando Machiavelli scrive latineggiando "cazzus" all'amico Vettori sa esattamente cosa sta dicendo. Non si è lasciato andare. Non dimostra mediocrità linguistica, e il suo discorso non ha perso logica o armonia.

     

    Ricorrere alla parolaccia, anche solo per colpire, riflette una visione rozzamente economica della lingua. Offendere la sensibilità e le convinzioni altrui con un'imprecazione può portare a situazioni imbarazzanti da "fuori onda". E danneggiarvi. Prima di dire una volgarità, pensateci. Se riuscite.

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