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    TRISTE TRIESTE – LE PROTESTE DEI PORTUALI FANNO ANCORA DANNI: IL CAPOLUOGO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA È LA CITTÀ PIÙ CONTAGIATA D’ITALIA E GLI OSPEDALI SONO IN ALLARME. EFFETTO DELLA BASSA PERCENTUALE DI VACCINATI E DELLE PROTESTE NO PASS E NO VAX. A NOVEMBRE CI SONO STATI 300 RICOVERI COVID IN PRONTO SOCCORSO, CONTRO I 200 DI NOVEMBRE 2020  - IL DIRETTORE DELLA MEDICINA D’URGENZA FRANCO COMINOTTO: “VA MALISSIMO. I POSTI COVID SONO SATURI E SPESSO I MALATI DI ALTRE PATOLOGIE RESTANO QUI PER GIORNI, PERCHÉ…


     
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    Elisa Coloni per "la Stampa"

     

    i portuali di trieste i portuali di trieste

    La luce in fondo al tunnel, in corsia, non si vede. Anzi, nella città più contagiata d'Italia lo scenario appare ogni giorno più buio. «Drammatico», per usare le parole di Franco Cominotto, direttore del Pronto soccorso e della Medicina d'urgenza a Trieste, che mette in fila un paio di numeri che fotografano l'impatto della pandemia sugli ospedali triestini: 300 ricoveri Covid in Pronto soccorso nel novembre 2021, contro i 200 di novembre 2020, 100 in più, a dimostrazione che la quarta ondata, per le strutture sanitarie, è una morsa forse più terribile delle precedenti.

    la protesta no green pass al porto di trieste 20 la protesta no green pass al porto di trieste 20

     

    Almeno qui, in quest' angolo del Nordest dove pullulano le realtà scientifiche di eccellenza, eppure la bassa percentuale di vaccinati e le proteste No Pass e No Vax hanno contribuito all'ingresso in zona gialla e spinto verso l'alto la curva dei contagi, costringendo gli ospedali a una riorganizzazione d'emergenza, con interventi, servizi e posti letto sottratti ai malati non Covid per dedicarli ai contagiati dal virus, nella stragrande maggioranza dei casi non vaccinati.

     

    Non c'è reparto che non patisca, in modo diretto o indiretto, le conseguenze dell'impennata delle infezioni (a Trieste negli ultimi sette giorni l'incidenza dei positivi è pari a 726 ogni 100.000 abitanti, contro una media nazionale di 176): dal Pronto soccorso alla Terapia intensiva.

    No pass Trieste No pass Trieste

     

    Ma anche all'Irccs materno infantile Burlo Garofolo la situazione è «molto critica», i medici descrivono questa ondata come la peggiore di sempre, con un numero «mai così alto di donne incinte malate di Covid, anche in condizioni gravi».

     

    Secondo il primario del 118 Alberto Peratoner «negli ultimi giorni la situazione è addirittura peggiorata: stiamo rispondendo a 20-30 interventi in più ogni 24 ore, in buona parte per Covid. Il dato ci preoccupa e dimostra che il virus circola molto e troppe persone ancora non sono vaccinate. In tanti, quando si ammalano, seguono pure terapie alternative a casa assolutamente sconsigliate».

     

    FRANCO COMINOTTO FRANCO COMINOTTO

    Le voci in corsia In Pronto soccorso «va malissimo - spiega ancora il direttore Franco Cominotto - perché i posti Covid sono saturi e spesso i malati di altre patologie che accogliamo restano qui per giorni, perché non trovano spazio in altri reparti: credo che in questo momento all'ospedale di Cattinara manchino tra i 60 e gli 80 posti letto. Sono prevalentemente pazienti internistici multipatologici anziani: per loro il rischio clinico è elevatissimo».

     

    Tra chi arriva al Pronto soccorso, i non vaccinati prevalgono: «Sono in media 8 su 10», precisa il medico. Anche Umberto Lucangelo, direttore della Terapia intensiva di Cattinara, dove ieri erano ricoverate dieci persone, otto uomini e due donne, tra i 57 e i 75 anni, conferma il momento particolarmente difficile.

    sgombero manifestazione porto trieste 10 sgombero manifestazione porto trieste 10

     

    «Dall'inizio della quarta ondata abbiamo curato 60 pazienti: in novembre i non vaccinati rappresentavano circa il 90%, mentre oggi siamo scesi all'82%, a dimostrazione del fatto che per i primi a vaccinarsi la copertura oggi è scesa ed è fondamentale spingere sui richiami». L'età media di chi arriva in intensiva cambia: «Per i non vaccinati è di 60 anni, mentre per i vaccinati va oltre i 70 - spiega Lucangelo - e quasi sempre tra questi ultimi ci sono persone fragili con altre patologie. Di non vaccinati giovani, purtroppo, qui ne vediamo. Pochi giorni fa è deceduto un uomo di 46 anni». -

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