“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
pisanu zaccagnini
«Zaccagnini incontrò Craxi per salvare Aldo Moro», titola di spalla in prima pagina il Corriere della Sera, presentando, a firma di Walter Veltroni, un’intervista di quasi due pagine con Beppe Pisanu, che nel 1978 era il capo della segreteria politica dello statista assassinato dalle Brigate rosse.
craxi hammamet
All’interno, Pisanu racconta: «Zaccagnini tenne una linea rigorosa nel senso che umanamente pensò non bisognasse lasciare nulla di intentato – uso un’espressione che lui dettò a me personalmente – per restituire Aldo Moro alla famiglia e al suo partito».
Non si capisce in che cosa consista la novità della «rivelazione». Ecco che cosa disse Bettino Craxi, da me intervistato ad Hammamet un anno prima della morte (l’intervista apparve sul Giornale il 28 gennaio 1999 e fu poi raccolta nel libro “Dimenticati”, Marsilio).
Ha un rimorso?
zaccagnini moro
«Avercela messa tutta per salvare Aldo Moro e non esservi riuscito. La detenuta brigatista era già stata individuata: Paola Besuschio. Leone era d’accordo, me lo confermò Fanfani: “Il presidente è pronto a firmare la grazia, ha la penna in mano”.
La sera prima dell’assassinio ci fu un estenuante vertice con i dc, dalle 17 a mezzanotte. Piccoli e Bartolomei erano gli unici favorevoli allo scambio. L’onesto Zaccagnini non aprì mai bocca. In sette ore filate riuscì a dire soltanto: “Craxi, vuoi un bicchier d’acqua?”. L’onesto Zaccagnini!».
aldo moro
E poi?
«L’indomani arrivò la nettissima chiusura di Andreotti a ogni trattativa».
Interpretava un sentimento diffuso fra gli italiani: lo Stato non può scendere a patti col terrorismo.
«Gli italiani! In mille partirono da Quarto. Non ci sarebbe neanche l’Italia se fosse stato per gli italiani!».
Dopo la seconda risposta, Craxi mi ordinò di spegnere il registratore e mi raccontò: «La mattina successiva alla riunione in cui Zaccagnini non fece nulla per salvare Moro, telefonai a Flaminio Piccoli per chiedergli come mai tardasse a uscire il comunicato che era stato concordato con la Dc, il quale avrebbe dovuto dare via libera al presidente Leone per la grazia alla terrorista Besuschio.
la tomba di craxi ad hammamet
Mi rispose Piccoli: “È stato quel criminale di...”», e qui Craxi mi fece nome e cognome di un leader democristiano che aveva opposto una netta chiusura alla linea trattativista del segretario socialista, mandando così a monte il tentativo di salvare Moro. Siccome cinque mesi prima avevo intervistato Piccoli, gli telefonai per chiedergli di confermarmi la veridicità dell’affermazione di Craxi: non ebbe difficoltà a farlo.
Fra l’altro, l’intervista con Craxi fu ripresa cinque giorni dopo proprio sul Corriere da Luca Telese, che però si soffermò su un unico dettaglio: nel nostro colloquio l’ex leader del Psi mi aveva annunciato che aveva aperto il sito www.craxi.net. Infatti il titolo era: «Craxi, un sito Internet fra malizia e malinconia».
georg e joseph ratzinger ratisbona
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Annunciando la morte di monsignor Georg Ratzinger, Vatican News, testata ufficiale online della Città del Vaticano, sbaglia numero e genere – anche in tedesco singolare maschile – del «servizio di lavoro obbligatorio del Reich», scrivendo che il fratello di Benedetto XVI durante la guerra «venne arruolato nelle Reichsarbeitsdienst».
Forse l’estensore della notizia, ciecamente imitato un po’ da tutti (dalle agenzie Ansa, Adnkronos e Agi, dall’Osservatore Romano, ormai non più di carta, da Luigi Accattoli nel minuzioso articolo sul sito del Corriere della Sera, e poi da Fatto Quotidiano, Avvenire, Tgcom 24), pensava alle Sturmtruppen di Bonvi.
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Stefano Lorenzetto
L’espressione incriminata («nelle Reichsarbeitsdienst») ritorna in un secondo articolo di Maurizio Fontana che compare nell’edizione odierna dell’Osservatore Romano, nel quale è sbagliato pure il soprannome Bücher-Ratz («il Ratz dei libri») di Joseph Ratzinger, trasformato in Bucher-Ratz. Povero tedesco, e povero Benedetto XVI!
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Editoriale del direttore Maurizio Belpietro sulla Verità: «Ma un cittadino crede che la legge sia uguale per tutti e che, pur essendo cieca, la Giustizia non faccia distinzioni». Non si comprende il senso della frase. La Giustizia non fa distinzioni proprio perché è cieca.
maurizio belpietro direttore del quotidiano la verita (2)
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Un giovane si suicida su una piazzola della Transpolesana sparandosi un colpo di pistola alla testa. La cronaca sull’Arena termina così: «A quanto pare, non aveva apparenti motivi per togliersi la vita. Resta quindi un mistero il perché, un’ora prima del dramma, abbia speso mille euro in un’armeria di Rovigo per acquistare la Sig Sauer calibro 9 che gli è stata fatale». Le famose spese voluttuarie.