paolo mieli cartabianca
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
Paolo Mieli, nel recensire Catilina. Una rivoluzione mancata (Laterza) di Luciano Canfora, sul Corriere della Sera data al 1936 il Giulio Cesare di Jérôme Carcopino. Ma secondo le più accreditate bibliografie, e anche per la Treccani, Jules César fu pubblicato in Francia nel 1935 e tradotto in italiano da Anna Rosso Cattabiani per l’editore Rusconi nel 1975.
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Quotidiano Sanita, morti fatali
Da Quotidianosanità.it: «Le morti improvvise nello sport sono rare, ma avvengono e a volte sono fatali». Quando non lo sono, si chiamano risurrezioni. (La notizia riguarda uno studio dell’Università di Padova e dell’Ulss 2 Marca Trevigiana condotto su oltre 22.000 giovani atleti dai 7 ai 18 anni, allo scopo di valutare l’impatto dello screening medico sportivo nella prevenzione delle «morti improvvise»: «Ne è emerso che lo 0,3% dei giovani che pratica sport ha una condizione cardiovascolare che lo espone a rischio di grave evento cardiaco, che si traduce in 69 giovani atleti a rischio di evento fatale». Lo 0,3 per cento di 22.000 corrisponde a 66, non 69).
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Editoriale del direttore Marco Travaglio sulla prima pagina del Fatto Quotidiano: «Ogni leader politico, come ogni cittadino, è libero di esprimere il proprio pensiero su guerra, pace, negoziati e ogni altro argomento a sua scelta anche se nessuno gli ha bombardato la casa, e nessun governo estero, alleato e non (e l’Ucraina è fra i non, visto che fortunatamente non fa ancora parte né dell’Ue né della Nato), ha il diritto di ficcare il naso».
MARCO TRAVAGLIO A UN GIORNO DA PECORA
Anche Travaglio cade (due volte) in un errore grammaticale assai diffuso e più volte segnalato in questa rubrica. L’avverbio negativo olofrastico (così chiamato perché, da solo, costituisce un’intera frase) è soltanto no. Infatti Elio Vittorini intitolò il suo romanzo Uomini e no. Pertanto bisognava scrivere «alleato e no» e «l’Ucraina è fra i no».
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Dal Messaggero: «Terribile spavento per un uomo che ieri in Trentino si è trovato faccia faccia con un orso mentre percorreva un sentiero della Val di Sole insieme al suo casa». Non si è più sicuri neppure fra le pareti domestiche. (Comunque si scrive faccia a faccia o, più correttamente, a faccia a faccia).
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gian arturo ferrari
«Recentemente ho assaggiato Strati, Pagadebit dop e Rebola, colli di Rimini (bottiglia unica che unisce 17 produttori) doc (oltre al Sangiovese Caciara) della cantina familiare Ennio Ottaviani di San Clemente di Rimini, nel bel mezzo della Valcamonica», si lecca i baffi il gastronauta Davide Paolini nella sua rubrica A me mi piace sul Sole 24 Ore. San Clemente è uno dei Comuni ricompresi nella Valconca, che dista quasi 400 chilometri dalla valle bresciano-bergamasca del fiume Oglio.
Considerato che Paolini è nato a Galeata, in Romagna, meno di 60 chilometri in linea d’aria da San Clemente, forse era meglio che non assaggiasse troppi vini in un colpo solo.
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gian arturo Ferrari Storia confidenziale dell’editoria italiana (Marsilio)
Su Formiche.net, Alfredo Alberto Tristano intervista Gian Arturo Ferrari, già direttore libri alla Rizzoli e alla Mondadori, autore del saggio Storia confidenziale dell’editoria italiana (Marsilio). E lo presenta così: «Chi finge di essere, è molto più divertente: il Dart Fender della nostra editoria. Guerre stellari, altro che Segrate.
Wikipedia ci informa che secondo una classifica Dart Fener (o Darth Vander nell’originale) è il terzo cattivo più cattivo della storia del cinema». La prima citazione (Dart Fender) è sbagliata, la seconda (Dart Fener) è corretta. Fender è una chitarra. Per dire, Jimi Hendrix suonò le Fender Stratocaster, Jazzmaster, Duo-sonic Honey Blonde. E, analogamente, non è Vander ma Vader, che in olandese significa «padre».
Nella saga di Star Wars, Darth Vader è il papà di Luke Skywalker. Più avanti, Tristano parla, in una domanda, dell’Einaudi «che finisce in amministrazione controllata». In realtà, dopo un tentativo concordatario la casa editrice finì in amministrazione straordinaria, una storia ben diversa.
FILIPPO FACCI
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Lina Palmerini, editorialista del Sole 24 Ore: «Il nodo resta Berlusconi perché senza di lui non esisterebbe il partito, quindi, è un fatto che gli “azzurri” stiano lasciando campo libero alla destra». Si direbbe che la signora abbia un problema con le virgole.
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Nella sua rubrica L’appunto, sulla prima pagina di Libero, Filippo Facci cita due volte Greta Thumberg. Il cognome esatto è Thunberg.
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«Il presidente israeliano condanna le violenze dell’esercito a Huwara», titola L’Osservatore Romano a pagina 3. Se la notizia che il presidente israeliano ha condannato il suo esercito fosse vera, sarebbe enorme, da prima pagina (e su tutti giornali del mondo). Invece, come correttamente riportato nel testo sottostante, Isaac Herzog ha duramente commentato la «violenta rappresaglia dei coloni contro i palestinesi», messa in atto a Huwara, nel governatorato di Nablus, «dopo che un attentato palestinese aveva provocato la morte di due fratelli israeliani».
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Secondo Simonluca Pini (Il Sole 24 Ore) «la ricarica della batteria di un’auto elettrica non è lineare» e «più è scarica e più tempo ci metterà a ricaricarsi». È un fatto che la carica non sia lineare, ma spiegata così diventa una corbelleria: anche riempire d’acqua un secchio prende più tempo se è vuoto.
auto elettriche
Pini scrive anche: «I 0.89 euro/kWh». Pur espresso numericamente, si legge zero e l’articolo determinativo davanti a parole che cominciano per vocale o per gn, ps, s impura, x, z è lo. In questo caso, trattandosi di centesimi, al plurale: «gli 0,89 euro».
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Titolo dal Fatto Quotidiano: «La bambina mangia soltanto “Uccelli vivi”». Urge intervento del Garante per l’infanzia.
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