Marco Bardesono per "Corriere della Sera"
«Il mondo è dei furbi e dei prepotenti». Sono le parole con le quali l' operatrice della centrale operativa del 118 torinese chiude il colloquio telefonico con uno dei colleghi a bordo dell' ambulanza che il 5 agosto scorso è intervenuta in piazza Umbria, nel parchetto dove Andrea Soldi trascorreva parte delle sue giornate.
LA PANCHINA DOVE SOGGIORNAVA ANDREA SOLDI
L' uomo, il conducente del mezzo, racconta per telefono le fasi dell' intervento su Soldi condotto dai vigili urbani e dallo psichiatra che devono sottoporlo a un Trattamento sanitario obbligatorio richiesto dalla famiglia. Pochi minuti dopo Andrea Soldi morirà.
La telefonata comincia su un tono normale. L' operatrice all' inizio risponde indicando l' ospedale dove il paziente deve essere trasferito: «Portatelo al Maria Vittoria». Ma non è di questo che vuole parlare l' autista (un dipendente del 118, mentre i due barellieri sono due volontarie): «Non ho mai visto una cosa così, è stato… un po' invasivo. Hanno preso il paziente per il collo, messo giù. Lo hanno fatto, come dire, un po'....
MORTE DI ANDREA SOLDI
soffocare, soffocare. Non respira bene, non si poteva metterlo in lettiga in questo modo. Così non può respirare e poi ha le manette». Solo a questo punto l' operatrice si rende conto che qualcosa sta andando storto e suggerisce al collega: «Devi dirlo al medico, al medico». Che è il responsabile della somministrazione del Tso. Ma l' intervento è già concluso, tant' è che il dipendente del soccorso risponde: «Lo abbiamo detto al medico sia io che... (fa il nome di una collega ndr ). Lo psichiatra mi ha detto di lasciarlo a testa in giù, mi ha ordinato di lasciarlo così e un vigile mi ha fotografato il referto con il telefonino. Non poteva. Perché?».
LUOGO DELLA MORTE DI ANDREA SOLDI
L' operatrice telefonica sembra non stupirsi troppo: «Cosa vuoi, il mondo è dei furbi e dei prepotenti». E quella parola, «furbi», pare riferita proprio alla notizia che uno dei vigili «ha preteso di fotografare col telefonino il referto appena compilato».
Tutto lo scambio di battute tra i due è stato registrato e acquisito nei giorni scorsi, su disposizione del procuratore Raffaele Guariniello, dai carabinieri del Nas. Una telefonata choc che si aggiunge ai numerosi indizi già raccolti dagli inquirenti a carico di tre agenti della Polizia municipale di Torino e dello psichiatra responsabile del trattamento, che sono tutti indagati.
ANDREA SOLDI
A questa prima telefonata, poi, si dovrebbero aggiungere nelle prossime ore altri audio che il magistrato ha disposto di acquisire e che sono relativi alle conversazioni via radio tra i tre vigili e la loro centrale operativa. Conversazioni giudicate «rilevanti» per determinare il grado di consapevolezza con il quale gli agenti hanno portato a termine il loro servizio.
Non sono pochi gli aspetti di questa vicenda di interesse del magistrato. Una delle domande che si pone Guariniello è se i vigili urbani siano formati adeguatamente. Ma anche le procedure adottate a Torino per i Tso - nei casi urgenti il medico può firmare senza attendere l' apposita ordinanza del Comune - destano perplessità, tant' è che saranno acquisite le carte relative a una serie di analoghi interventi.
ANDREA SOLDI
Ieri, infine, sono giunti a Torino gli ispettori inviati dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Negli uffici dell' assessorato regionale alla Sanità, sono stati ascoltati, oltre ai familiari di Andrea Soldi, alcuni funzionari e responsabili del 118, della Polizia municipale e dell' Asl 2.
Gli ispettori, tornati a Roma, stenderanno una relazione che verrà consegnata al ministro. Uno degli aspetti sui quali potrebbe concentrarsi l' attenzione del ministero è quello dell' applicazione della legge che prescrive l' obbligo di eseguire un Tso sempre e solo in presenza di un' ordinanza del sindaco o di un assessore competente.
Raffaele Guariniello BEATRICE LORENZIN FOTO LAPRESSE